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Calcio / Serie C

Pistoiese, un labirinto senza via d’uscita?

Dopo l’ennesima sconfitta subita dalla Pistoiese ieri sera nello scontro con Pontedera, il commento su una squadra che sembra aver perso la rotta in un mare pieno di difficoltà

Già faceva freddo (3 gradi al fischio d’inizio) ma sugli spalti del malandato Melani un gruppo non folto di sportivi arancioni era pronto ad accompagnare la squadra alla riscossa, al ritorno alla vittoria. Gli altoparlanti diffondevano le note, quasi beffarde pensando all’esito finale della gara, de “Il cielo è sempre più blu” di Rino Gaetano, sotto la Tribuna centrale faceva bella mostra di sé un albero di Natale con luci che lo illuminavano (a proposito non abbiamo fatto caso se erano presenti anche le palline decorative o se queste si fossero già rotte ancora prima dell’esito finale della gara n.d.r.). E la temperatura fredda si faceva ancora più rigida al triplice fischio finale del Signor Pasciuta di Ravenna. Il Comunale assisteva impotente alla quinta sconfitta interna stagionale degli arancioni. Quel manto erboso, testimone, non tanto tempo indietro, di vittorie esaltanti contro avversarie illustri, è diventato terreno di conquista per tante, troppe avversarie, relegando la Pistoiese in fondo alla classifica, immersa in un labirinto dove la parola “uscita” non appare, anzi si allontana sempre di più in maniera preoccupante.
Purtroppo la verità nuda e cruda è questa: l’effetto del cambio di panchina con l’avvento di Antonino Asta è durato da “Natale a Santo Stefano”, facendo ripiombare la squadra in quella sequela di risultati negativi e di errori vari che ne avevano contraddistinto il cammino prima dell’arrivo dell’allenatore siciliano. Troppi infortuni hanno falcidiato il roster della squadra, d’accordo, ma forse il primo vero errore è stato compiuto nelle stanze della sede arancione diversi mesi fa, nel periodo estivo culminante con la costruzione della squadra, sottovalutando un girone che comprendeva Entella, Novara, Pro Vercelli, Siena e confidando, soprattutto (questa è una mia impressione n.d.r.), nel loro ripescaggio in serie B. Ne è scaturita la nascita di una formazione giovane e segnata nell’esperienza solo dalla presenza di Fanucchi e Cellini.
La partenza di Zaccaria Hamlili (e questo è un tasto tristemente ricorrente) non è stata ammortizzata con l’arrivo di un giocatore che potesse sostituirlo; si è sperato che Leandro Vitiello potesse surrogare a questa assenza ma la tipologia dell’ex Gavorrano si è dimostrata (e lo si sapeva) totalmente diversa da Hamlili; così come in attacco, laddove Ferrari e Vrioni non hanno trovato altrettanti validi sostituti. Questa marcata assenza di una punta centrale da doppia cifra si è fatta particolarmente sentire. Errori di valutazione che sono venuti alla luce quasi fin da subito, acuiti in modo tangibile nelle ultime settimane, con la squadra che, pur impegnandosi, raccoglie solamente rovesci (anche immeritati). La classifica parla in maniera inesorabile ed è inutile girare intorno al momento a dir poco preoccupante della squadra. Se non sarà effettuato a breve un restyling intenso in tutti i reparti, con l’acquisizione di Giocatori (con la g maiuscola) che possano dare quella sostanza tale da far compiere finalmente il salto di qualità necessario per recuperare il terreno perduto, il traguardo della permanenza nella terza serie nazionale potrebbe diventare un miraggio.
Non siamo arrivati ancora al termine del girone ascendente e c’è ancora tanta strada da fare ma mai come adesso la sofferenza ed il timore dei tifosi, il loro attaccamento a quei colori che vedono sconfitti e ultimi in classifica, vanno ripagati, con operazioni mirate anche a “rovesciare come un calzino” la formazione per cercare in tutti i modi di mantenere la categoria. Il tempo per porre rimedio c’è, basta usarlo in maniera adeguata.

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Da quando è in pensione ha più tempo da dedicare ai suoi passatempi preferiti: cani, film, musica e naturalmente Pistoia Sport e la Pistoiese. Il più vecchio del gruppo in mezzo a tanti giovani bravi e motivati: come si dice in gergo, esperienza al servizio della squadra.

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