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Basket / Serie A

Serie A Basket: il fascino dell’Adriatic Arena di Pesaro

Alla scoperta dell’Adriatic Arena, dove il Pistoia Basket sarà ospite della VL Pesaro, e dei tanti campioni dell’era Scavolini

L’Adriatic Arena è il biglietto da visita della città vista dall’A14. E in fondo è giusto così, non solo perché Pesaro è una delle piazze storiche dello stivale dei canestri ma è una delle città più a vocazione sportiva d’Italia. L’odore di Romagna, con i campetti (soprattutto da basket) sulla spiaggia, arriva anche qui ma sono le dolci colline delle Marche a cingere l’ “astronave”, uno dei soprannomi dell’Adriatic Arena.

Avvenieristico e sconfinato, il palazzetto di Pesaro è a 4 km da quel mare dove hanno sono cresciuti Filippo Magnini e Simone Ruffini (ex campioni del mondo di nuoto in vasca e acque libere) e a una manciata di curve da Tavullia, patria di Valentino Rossi e luogo di culto per gli amanti delle due ruote.

Coetaneo di Gianluca Della Rosa, classe 1996, l’Adriatic Arena ha una capienza di oltre 10 mila posti. Tantissimi anche per una città innamorata dei canestri che, anche da queste parti, hanno avuto bisogno di riannodare spesso i fili. Tanto che nonostante sia un impianto all’avanguardia, inaugurato 22 anni fa niente meno che da un recital di Luciano Pavarotti, per i baskettari quello verso l’Astronave è un amore- odio. Difficile da riempire, impossibile finora ricreare quell’ ”inferno” che ha fatto del caro vecchio “Hangar” di Viale dei Partigiani per decenni, uno dei campi più temuti d’Europa.

Il trasferimento dal vecchio amatissimo palazzetto cittadino al modernissimo impianto di via Gagarin, arriva dopo un’estate (quella del 1996 appunto) in cui “El Diablo” dei Litfiba è stato il pezzo più gettonato delle spiagge pesaresi, visto che Valter Scavolini si è assicurato al ritorno dall’Nba il colpaccio Vincenzo Esposito. Enzino firma un megacontratto triennale che- poco più di un anno dopo- romperà per venire a Pistoia. Con Vujosevic la scintilla non era scoccata ma nella prima stagione chiuse comunque con 25,3 di media (secondo nella sua carriera solo agli anni della seconda giovinezza ad Imola).

Se Walter Magnifico è stato per anni il mito dell’Hangar, l’Adriatic Arena vede sbocciare Danny Boy. Daniel Hackett, uno dei tanti “figli” della Pesaro cestistica, è il trascinatore dell’ultima Pesaro di vertice che nella stagione 2011-12 arriva fino alla semifinale scudetto contro Milano.

Il collante tra il palazzetto dove la Scavolini ha vinto tantissimo e un impianto invidiabile che ha dovuto scontrarsi con le difficoltà della risalita dopo il fallimento, è un monumento del basket nazionale come Carlton Myers. E’ proprio a Pesaro (città della mamma anche se lui è cresciuto a Rimini) che il ventunenne Carlton esordisce in A1 e l’anno dopo è subito finale scudetto (persa) contro la Virtus Bologna. A Pesaro, il Molleggiato dei canestri, icona di una generazione di italiani che è tornata ad impazzire per la palla a spicchi anche grazie alla Nazionale d’oro da lui guidata agli Europei parigini del 1999, tornerà nel momento più difficile.

Quando la Vuelle riparte dalla B1 e vuole bruciare le tappe, batte anche Pistoia nei playoff che portano alla promozione in Legadue. Carton Myers, Samuele Podestà e Mauro Morri non sono di primo pelo. Ma talento e potenza non sentono il peso del tempo e l’A1, orchestrata da Alessandro Ramagli in panchina con Myers a crivellare la retina, ritorna nel 2007.

Domenica quando Pistoia e Pesaro cercheranno di trasformare quello che sembra uno scontro diretto anticipato, in un trampolino di lancio, l’Astronave si chiamerà ancora Adriatic Arena. Dal 15 novembre il nome si fonderà a quello del nuovo sponsor del palazzetto, il gruppo Vitri, leader nel settore della refrigerazione industriale, che ha deciso di sponsorizzare un impianto polifunzionale che nel 2018 ha toccato le 400.000 presenze. Non c’è naturalmente solo il basket, visto che i numeri del seguito cestistico non sono più quelli degli anni d’oro, ma ci sono concerti ed eventi di ogni tipo tra cui- ad esempio- il famosissimo Rossini Opera Festival che ha qui una delle sue sedi.

Un accordo di “comarketing” l’hanno definito a Pesaro tra Comune (proprietario dell’immobile), Aspes (società comunale che gestisce l’impianto) e Vuelle visto che Vitri entrerà anche nel Consorzio di sostenitori del club. Un altro bel colpo per la Vuelle dopo un mercato estivo in crescendo anche grazie alla collaborazione nascente con l’Olimpia Milano.

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Innamorata delle parole, che sono centrali nella sua “dolcemente complicata” vita professionale. In primis per raccontare il basket e lo sport, dalle colonne de Il Tirreno (con cui collabora dal 2003) alle pagine web di Pistoia Sport (che ha contribuito a fondare). E poi come insegnante di italiano agli stranieri.

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