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Basket / Serie A

Le pagelle di Cantù Pistoia Basket 100-79

I due Johnson ancora gravemente insufficienti, Della Rosa, Bolpin e Martini ci mettono grinta e coraggio: le nostre valutazioni alla pessima prestazione del Pistoia Basket contro Cantù

LE PAGELLE DEL PISTOIA BASKET

K. JOHNSON 4 (6 punti in 22′, 0/1, 1/1, 3/4) Spento, slegato e scarico. Spesso gioca guardia con uno dei ragazzi italiani a fare il play ma non crea pericoli, in quanto a fare gioco le incertezze rimangono molte e i problemi alla spalla non possono che acuirle. Deputato leader, guarda dalla panchina tutto l’ultimo quarto.

JOHNSON 4 (10 punti in 20′, 2/8, 2/5) Tiri senza ritmo, percentuali sempre più basse, palle perse non da lui: la gara, o forse sarebbe meglio dire la non gara del capitano a Cantù è stata questa. Potrebbe essere una delle ultime a Pistoia e le incertezze sul futuro non aiutano nessuno. Nell’ultimo quarto è sulla stessa lunghezza d’onda dell’omonimo…in panchina.

PEAK 4,5 (11 punti in 26′, 1/7, 2/6, 3/4) Quello che poteva essere e (per ora) non è stato. In più di un’occasione l’acerbo LJ ha fatto vedere che i numeri li ha, ma più spesso non è riuscito a metterli a servizio della squadra. Quando nel secondo quarto sembra accendersi, Pistoia viaggia ma è un lampo in una gara chiusa col 3/13 dal campo. Incompiuto e remissivo.

AUDA 5 (13 punti in 29′ ,2/4, 2/2, 3/4) Il fuoco iniziale acceso con due triple, si spegne presto. Finisce nel tritatutto sotto le plance dove Jefferson fa quel che vuole e nonostante l’ampio minutaggio, anche nel finale non riscatta una gara sottotono.

KRUBALLY 5 (17 punti in 35′, 5/9 da due, 7/10 ai liberi). Gioca praticamente sempre ma se i numeri lo vedono sfiorare addirittura la tripla doppia (17 punti, 11 rimbalzi, 9 falli subiti) la realtà è una gara all’insegna dello spreco. Tiri facili sbagliati, 5 perse (di cui alcune nel finale in cui si poteva limare qualcosa al maxi scarto). Spesso non appare in ritmo col match.

DELLA ROSA 5,5 (2 punti in 16′, 1/1, 0/1) Dà più equilibrio ed ordine di Kerron Johnson, anche se gioca gran parte della sua gara quando il passivo è già extra large. Insieme al quintetto gregario dell’ultimo quarto prova a limarlo, smistando 4 assist e mettendoci una grinta esemplare.

RICCARDO BOLPIN 5,5 (14 punti in 21′, 1/3, 4/7) 4 triple delle 11 biancorosse sono sue, tutte grinta ed intraprendenza nel momento in cui i suoi stanno per annegare. Nessuno però lo aiuta a risalire la china ma almeno prova ad invertire la rotta di una gara che lui stesso (come tutta la squadra) non aveva iniziato bene.

MARTINI 5,5 (2 punti in 14′, 0/4, 0/1, 2/2) Da gregario a finalizzatore. Nell’Oriora dove il gioco delle parti continua a fare bizze, l’indomito esterno si ritrova in mano tiri che spetterebbero ad altri. Ma mentre gli altri si nascondono, lui no. Il coraggio c’è, la precisione no.

GLADNESS 5,5 (4 punti in 16′, 2/3) Non è brillante come contro Trento ma le caratteristiche dei lunghi avversari, duttili, non lo aiutano. Nonostante non sia rapace a rimbalzo, l’impressione è che con lui la squadra abbia un po’ di equilibrio in più. Limitato dai falli.

ALLENATORE

ALESSANDRO RAMAGLI 5

I precari equilibri della sua Oriora vanno all’aria nella gara più importante, dove era lecito attendersi un passo avanti e non tre indietro. Dopo esser andati al riposo sotto di 15, la reazione non arriva e nel finale lo scarto diventa maxi. Con la ciliegina della panchina finale per la coppia Johnson&Johnson: una scelta che monta il caso che il coach ha provato a smontare con il lungo sfogo post Trento, sbottando di fronte alla “caccia esterna al colpevole”.

TOP E FLOP CANTU’

IL MIGLIORE

DAVON JEFFERSON 7,5 Da anni si alterna tra i soldi del campionato turco e quello al sole di Porto Rico. Non gli mancano i numeri, né l’esperienza, né il tonnellaggio: contro Pistoia sono caratteristiche che bastano e avanzano visto che la difesa avversaria latita. Lui (4 punti a Natale contro Varese) ringrazia e ne piazza 25 (17 nel primo tempo, con 10/14 da due) e 11 rimbalzi. Cinico.

IL PEGGIORE

TONY MITCHELL 6 Le cronache lo dipingono nell’occhio del ciclone, come simbolo della risposta della squadra alla crisi societaria. Nel primo tempo quasi non si vede, ma nel secondo quarto Pistoia lo fa accomodare del match e alla fine sono 15 anche per lui che non è certo l’ultimo arrivato.

ALLENATORE

EVGENY PASHUTIN 6

A fine gara ha il sorriso di un bambino e dopo 8 sconfitte, dopo aver accusato i suoi di “pensare solo alle statistiche” senza far mistero dei problemi, c’è da capirlo. Una vittoria condita di record, probabilmente non se l’aspettava nemmeno lui. 100 punti segnati a fronte dei nemmeno 80 di media, 61% da tre contro il 28% stagionale. Numeri in cui pesa la partitaccia di Pistoia.

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Innamorata delle parole, che sono centrali nella sua “dolcemente complicata” vita professionale. In primis per raccontare il basket e lo sport, dalle colonne de Il Tirreno (con cui collabora dal 2003) alle pagine web di Pistoia Sport (che ha contribuito a fondare). E poi come insegnante di italiano agli stranieri.

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