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Basket / Divisione Regionale 1

Chiesina Basket, coach Giusti ai saluti. «La squadra era con me. Dispiaciuto»

Nonostante la vittoria nel derby alla scorsa giornata, l’avvio non troppo felice del Don Carlos Chiesina Basket ha convinto la società a prendere la decisione di allontanare l’allenatore Raffaele Giusti e affidare la squadra a mani diverse

«La società Chiesina Basket comunica di aver interrotto il rapporto di collaborazione con l’allenatore Raffaele Giusti. Ringraziamo Raffaele per l’impegno profuso durante questi quattro mesi, certi che anche l’esperienza dell’esonero gli sarà utile nel prosieguo della sua carriera. Una partenza a singhiozzo ha deluso le nostre aspettative e abbiamo ritenuto opportuno dare la classica scossa per cercare di raggiungere quei playoff che restano ancora il nostro obiettivo principale. Si tratta per noi di una “prima volta” nella nostra storia; è senz’altro un dispiacere e una sconfitta ma crediamo di aver reagito nel bene della società e nel rispetto di Raffaele».

Con queste parole la società Don Carlos Chiesina Basket ha annunciato l’esonero del suo coach. Nelle prime nove giornate di campionato la squadra uzzanese ha collezionato soli sei punti, segnando a referto solo tre vittorie sulle nove gare disputate complessivamente. Evidentemente questo avvio di campionato non è risultato sufficiente alla società, che ha così intrapreso una nuova strada affidando la guida della nave a Lorenzo Guelfi. L’avventura del nuovo coach è già cominciata: lunedì sera Lorenzo ha diretto il suo primo allenamento, coadiuvato da Marco Ruzzante. Nel frattempo noi abbiamo scambiato qualche parola con l’ormai ex allenatore Raffaele Giusti, che non ci ha nascosto di essere amareggiato per questo esonero.

Giusti, saprebbe spiegare quali sono stati i precisi motivi che hanno spinto la società all’esonero?

«Immagino che tutto sia dovuto dagli scarsi risultati ottenuti, complice anche un calendario sfavorevole all’inizio della stagione. Contro Cecina e contro Castelfranco, squadre sicuramente più alla portata, non dovevamo concedere nulla e dovevamo portare a casa i due punti: ciò non è successo e anzi in entrambe le occasioni abbiamo perso piuttosto male. Evidentemente la società ha ritenuto giusto che io non fossi in grado di guidare questa squadra e perciò ha interrotto il nostro rapporto. Non voglio aggiungere altro, mi assumo le mie responsabilità e mi prendo le colpe».

Il rapporto con la squadra era buono o si stava incrinando?

«No assolutamente il rapporto con i ragazzi era (ed è) ottimo, la squadra è sempre stata con me e non mi ha mai fatto sentire mancanza di fiducia. Le cose che sono successe sono rimaste nello spogliatoio tra me e la società: ci sono cose che non andavano bene a me mentre a loro non andavano bene delle altre. Tutto qui».

La notizia è fresca, ma ha già dei progetti per il prosieguo della stagione agonistica?

«No non credo di essere un allenatore molto conosciuto. Ho giocato per tanti anni a pallacanestro ma la mia carriera da allenatore è appena cominciata, di conseguenza non credo che ci sia qualcuno disposto ad affidarmi la squadra a stagione in corso. Per ora mi godrò i miei bambini e andrò a vedere le loro partite: quel che è certo è che non posso stare troppo lontano dalla palla a spicchi».

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Laureata in Scienze Umanistiche per la Comunicazione all'Università di Firenze, è cresciuta con il biberon in una mano e il pallone nell'altra. Amante dello sport in tutte le sue sfaccettature, pratica da sempre la pallavolo ma nutre anche una passione viscerale per la palla a spicchi.

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