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Scherma

Chiti Scherma, cambio della guida tecnica: arriva Alberto Carboni

Il nuovo direttore tecnico Alberto Carboni col presidente Luca Magni

Inaspettato cambio al vertice tecnico della Chiti Scherma: saluta, per motivi lavorativi, Anna Ferni che va in Svizzera, arriva dal Cus Siena Alberto Carboni

Inatteso inizio d’estate per la Chiti Scherma che, a sorpresa, ha presentato il nuovo direttore tecnico. Si tratta del maestro Alberto Carboni, 54 anni, senese, in uscita dal CUS Siena dove si è formato prima come atleta di alto livello e poi come maestro capace di conquistare con i suoi titoli e medaglie in campo internazionale oltre a una decina di titoli italiani.

“Ci siamo trovati di fronte alla inattesa e improvvisa scelta della nostra maestra Anna Ferni di accettare un importante incarico in Svizzera – ha commentato il presidente Luca Magni – e, nel contempo, di cogliere l’opportunità di avvicinarsi alla famiglia a Milano. Non finiremo mai di ringraziarla per quanto ci ha dato in oltre 15 anni di collaborazione. Detto questo, abbiamo dovuto immediatamente fare i conti con il futuro con la consapevolezza che avevamo bisogno di un maestro di primissima fascia. Il primo nome a cui abbiamo pensato era quello di Carboni, per le doti tecniche e umane che gli sono riconosciute e per l’amicizia di vecchia data che ci lega. Le rispettive idee hanno trovato un punto d’incontro e con grande orgoglio abbiamo potuto annunciare l’inizio di questa collaborazione”.

Il maestro Carboni, che sarà affiancato dal confermato staff della Chiti con il maestro Federico Bortolini e gli istruttori Mariangela Gori, Diletta Berti, Caterina Tredici e Edoardo Rasi oltre alla mental coach Chiara Mazzei, ha salutato i presenti ringraziando la società pistoiese ed il CUS Siena.

“Ora inizia un nuovo cammino – dichiara Carboni – Se ho accettato la proposta di Pistoia è per l’amicizia che mi lega a molti dei presenti e perché credo nel progetto del presidente, nella capacità dello staff e nelle potenzialità degli atleti. Credo nei rapporti umani che sono alla base della società civile, ma credo anche fermamente nel rispetto dei ruoli; il presidente, maestro, i genitori, ognuno al suo posto. Gli atleti devono impegnarsi perché è la variabile che farà diventare più o meno bravo un atleta. Noi tecnici non siamo qui per fare dei campioni, sarebbe utopia, siamo però chiamati a valorizzare le qualità che ogni singolo ragazzo possiede. Spero di essere all’altezza della presentazione del ruolo che mi è stato assegnato in questa gloriosa e storica società”.

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