Connect with us

Atletica

Fabio Fedele è bronzo ai Mondiali Master di atletica a Malaga

Gradino più basso del podio per Fabio Fedele, ostacolista di Massa e Cozzile, che ai Mondiali Master in Spagna centra il miglior risultato della sua carriera agonistica.

Nello sport spesso serve tanta costanza, impegno e sacrifici, molti per questo rinunciano strada facendo, scoraggiati dagli insuccessi e dal duro lavoro necessario per arrivare. Questo però non è certamente il caso di Fabio Fedele, ostacolista originario di Massa e Cozzile, che a 36 anni ha ottenuto il suo più prestigioso risultato sportivo, coronando una rincorsa durata più di venticinque anni. Fabio infatti lo scorso venerdì 7 settembre ha vinto la medaglia di bronzo dei 400 metri ad ostacoli ai Mondiali Master di atletica leggera a Malaga. Un risultato per certi versi inaspettato, perché per sua stessa ammissione l’avventura in terra spagnola non era certo nata con l’idea di salire sul podio. “Questa competizione era il mio obiettivo stagione –spiega Fabio, appena rientrato in Italia- considerando però che alla manifestazione c’erano tempi di un certo livello, già disputare la finale per me poteva essere un bel traguardo”. L’avventura al Mondiale in Spagna di Fabio Fedele però si è presto tramutata in una favola sportiva con una trama mozzafiato. “Eravamo in 23 a gareggiare e ho dovuto affrontare due turni. Alla fine delle semifinali il mio è stato l’ottavo tempo e dunque ho strappato l’ultimo pass per la finale solo al fotofinish, battendo il nono per appena 17 centesimi di secondo”. L’ultima fatica, due giorni dopo, è stata ancora più epica. “La mia partenza nella finale è stata prudente, ai 200 metri ero settimo, poi ho iniziato una progressione che mi ha permesso di chiudere terzo con 55”33, un tempo eccezionale che non facevo da più di due anni”. Davanti a Fabio sono arrivati il sudafricano Pieter Koekemoer e il britannico Andrew Clements, ma l’ostacolista valdinievolino è riuscito comunque a mettersi alle spalle tutti gli altri, compreso il giapponese Kazuyuki Hirata che è arrivato dietro per meno di due centesimi di secondo.

La medaglia più prestigiosa in carriera Fabio Fedele, atleta tesserato per l’Atletica Firenze Marathon, l’ha conquistata a 36 anni, un’età in cui molti hanno già rinunciato da tempo a gareggiare a questi livelli nelle discipline dell’atletica leggera. Lui però non ha mai smesso di allenarsi, ritagliandosi sempre uno spazio per coltivare i suoi sogni nonostante un lavoro usurante e faticoso come quello dell’autotrasportatore e una giovane famiglia con moglie e figlia di tre anni di cui prendersi cura. “Questa medaglia mi ripaga di tanto, mi accontento per l’età che ho, prima avevo anche altri obiettivi che però non sono riuscito a cogliere. Il mio miglior risultato è stato nella stagione 2003/2004, quando ho ottenuto un quarto posto ai campionati italiani nei 400 metri ad ostacoli nella categoria Promesse. In quegli anni ho sfiorato la convocazione in nazionale, poi l’altro mio rimpianto è quello di non essere mai riuscito a diventare un atleta per un Corpo dello Stato, condizione quasi fondamentale per fare di questa passione un lavoro. Nonostante questo ho sempre continuato a gareggiare a livello regionale e nazionale, ad allenarmi, anche sei volte a settimana durante la preparazione invernale, viaggiando con la borsa sul camion, ritagliandomi lo spazio per l’atletica anche nelle ore più assurde della notte”. Già, perché per un ostacolista anche avere impianti efficienti in zona in cui poter lavorare non è certo una cosa scontata. “Dal 2004 al 2014 mi sono allenato allo stadio a Montecatini, da solo, spesso al buio. Poi mi sono spostato a Pescia, dove l’Atletica Pescia mi ha accolto permettendomi di allenarmi sempre a orari notturni, stavolta però con l’illuminazione. In tutti questi anni la costante è stata il mio allenatore, Eugenio Ercolini, un professionista eccezionale che mi è stato sempre accanto, dedicandomi tempo ed energie. Lui è stata anche la prima persona che ho voluto ringraziare non appena mi hanno messo la medaglia del Mondiale Master al collo”. Del resto l’atletica leggera in Italia resta uno sport minore e bistrattato, come dimostrato anche i risultati deludenti degli azzurri in tutte le competizioni internazionali e olimpiche. A riguardo Fabio Fedeli racconta un aneddoto del suo Mondiale, certificando lo stato di pessima salute in cui versa l’atletica leggera italiana. “Ai Mondiali c’erano più di 5000 atleti, solo noi italiani non avevamo le divise messe a disposizione dalla Federazione. Ce le siamo dovute trovare da soli, anche se ci hanno fatto già sapere che per gli Europei Master che si svolgeranno il prossimo anno in Italia saremo assistiti meglio. Io comunque sono abbastanza fortunato perché sono tesserato per una società tra le più importanti del panorama nazionale, che gareggia nella Serie A Oro italiana. Non ci guadagno niente con l’atletica ma almeno non ci rimetto e rispetto a tanti altri mi sento fortunato così”. Perché in fondo tutti gli atleti, piccoli o grandi che siano, si allenano sognano un giorno di poter salire sul podio del mondo e di mettersi una medaglia al collo, un sogno che per Fabio Fedele è finalmente diventato realtà.

Condividi:

Originario di Montecatini, giornalista, dal 2005 scrive su Il Tirreno e dal 2014 anche per Pistoia Sport. Ama in maniera viscerale lo sport e le sue storie. Nel tempo libero cerca di imitare le gesta sportive dei campioni, con scarsi risultati. Tattico "ad honorem" della redazione.

Comments
WP Twitter Auto Publish Powered By : XYZScripts.com