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Basket / Serie A

Il Pistoia Basket attende Varese per rialzare la testa

Appuntamento al PalaCarrara alle 19.05: il Pistoia Basket deve riscattare la figuraccia di Cantù contro in grande ex Ronnie Moore e soci nella penultima di andata di Lega Basket Serie A

L’OriOra Pistoia Basket in cerca di riscatto ospita Varese (palla a due alle 19.05), in una gara molto complicata sotto ogni punto di vista. Al PalaCarrara arriva infatti un’avversaria che veleggia sulle ali dell’entusiasmo, forte del secondo posto in classifica e di sei vittorie nelle ultime sette gare, mentre di contro Pistoia è alle prese con un momento complicato sotto ogni punto di vista. La squadra di coach Ramagli è attualmente alle prese con piccoli e grandi infortuni, dubbi di mercato, l’annunciato sciopero del tifo e una quadra che ancora non c’è. Nella conferenza stampa pre gara Alessandro Ramagli ha fatto la conta e oltre all’assenza certa di Gladness, out per un problema al menisco destro, anche Severini e Martini sono in dubbio, bloccati rispettivamente da un problema ad una caviglia e da un risentimento muscolare. «Sarà fondamentale avere la forza e soprattutto il desiderio di ribellarsi a una settimana in cui sono accadute molte cose negative. Dalla pessima sconfitta con Cantù, ai problemi occorsi martedì a Gladness e Severini, a quello di mercoledì a Martini; se ci lasciamo prendere anche dalla negatività in campo tutto sarà tremendamente complicato. Dobbiamo fare un passo avanti, soprattutto in un momento come questo in cui abbiamo sì grosse responsabilità, ma in cui certe cose, come gli infortuni, sembrano sfuggire al nostro controllo».

QUI PISTOIA. Pistoia dovrà andare oltre i propri limiti contro Varese, riscattando la mediocre prova di Cantù e dando segnali di ripresa dopo le ultime sconfitte inanellate. La gara avrà alcuni temi particolari, tra cui il ritorno al PalaCarrara dell’ex capitano biancorosso, Ronald Moore. Più che altro però l’OriOra dovrà mettere in campo quella grinta e quella furia agonistica che non sempre ha avuto, caratteristiche invece rispecchiano a pieno l’Openjobmetis di coach Attilio Caja, maestro nel fare della difesa la sua principale arma tattica. Verosimilmente Varese proverà a blindare il pitturato concedendo qualcosa a Pistoia sul perimetro, senza però permettere ai suoi ragionatori di costruire in libertà e a testa alta. Con queste premesse l’assenza di Gladness acuisce ancora di più le difficoltà di questa gara, in cui Pistoia avrà bisogno di giocare coralmente per avere ragione di un avversario esperto, in fiducia e bravo a inceppare i meccanismi offensivi altrui. «Presi singolarmente non saranno la miglior squadra del campionato –ha detto Ramagli in conferenza stampa- ma, a oggi, sono indubbiamente la squadra più in forma e stanno giocando un basket di grande qualità, fatto di un’eccellente difesa, molto “appiccicosa” e che ti induce spesso a valutazioni errate e di un attacco in cui si passano molto la palla, muovendola e muovendosi con intelligenza e continuità».

CAMBI IN VISTA. Quella di stasera potrebbe anche essere l’ultima casalinga per la versione 2.0 dell’OriOra. Dopo il passaggio al 6+6 con l’aggiunta di Gladness si avvicina la deadline del girone d’andata, snodo cruciale per capire il futuro dell’attuale capitano, Dominique Johnson, senza dimenticare il rendimento di Kerron Johnson e l’infortunio di Gladness, ancora indecifrato per quanto riguarda i tempi di recupero. «L’infortunio di Mickell non è serio come apparso inizialmente –ha specificato Ramagli- ma si parla comunque di un problema che va rivalutato per capire meglio cosa fare: potrebbe anche esserci bisogno di intervenire per sostituire il giocatore, magari anche temporaneamente, se i tempi di recupero dovessero andare oltre i quindici giorni. La nostra situazione di classifica richiede punti e un giocatore in più nel reparto lunghi, come abbiamo visto, ci è di grandissima utilità. A questo discorso c’è poi da abbinare quello relativo a Dominique Johnson, il cui contratto scade fra una settimana: potremo aver bisogno di sostituire anche lui e in questo caso dovremo essere attenti a investire le risorse che abbiamo nel modo migliore». In mezzo a tanti pensieri oggi però sarà fondamentale concentrarsi solo su Varese, perché al momento i due punti e una vittoria, pure rattoppata e sporca, sono essenziali per lenire i mali dell’OriOra e ridare entusiasmo ad un ambiente che si sta lentamente afflosciando sulle miserie di una stagione iniziata subito in salita.

QUI VARESE. Sulla gara del PalaCarrara si è espresso anche coach Attilio Caja, che ha messo in guardia i suoi dalla voglia di riscatto di una OriOra ferita. «Pistoia è una squadra che sta attraversando un momento delicato della stagione e questo la rende una formazione molto più tosta di quello che sarebbe normalmente. Le insidie derivano principalmente da due fattori: innanzitutto ambientali, perché non è semplice per nessuno giocare sul parquet del PalaCarrara; secondariamente dal fatto che vengono da una pesante sconfitta subìta sul campo di Cantù che ha scaturito un forte richiamo da parte della società e dei suoi atleti che ora avranno una gran voglia di rivalsa. «Parlando dell’aspetto tecnico, Pistoia può vantare giocatori di qualità come Dominique Johnson, che noi conosciamo bene e che dobbiamo ancora ringraziare per quello che ha fatto per Varese due stagioni fa, Kerron Johnson, playmaker dalle grandi credenziali, Patrik Auda, che l’anno scorso si era fatto apprezzare ad Avellino tanto da prenderlo in considerazione in sede di mercato estivo, ed un gruppo di italiani preso dalla A2 che ha voglia di fare bene. Il tutto ben orchestrato da un allenatore come Alessandro Ramagli che non ha bisogno di presentazioni e che ha già dimostrato in passato di saper fare il suo lavoro». L’analisi del coach della Openjobmetis è poi continuata, specificando quali insidie nasconde la partita dal punto di vista tecnico, trovando nella fluidità del gioco e nelle carambole le chiavi per vincere la partita. «Da parte nostra deve esserci la consueta preparazione della partita in modo da riuscire a giocare un match solido facendo attenzione al ritmo ed ai rimbalzi. Sarà fondamentale la parte offensiva, perché se là davanti riusciremo ad essere equilibrati limitando le palle perse, allora riusciremo anche a far fruttare la nostra “solita” difesa».

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Originario di Montecatini, giornalista, dal 2005 scrive su Il Tirreno e dal 2014 anche per Pistoia Sport. Ama in maniera viscerale lo sport e le sue storie. Nel tempo libero cerca di imitare le gesta sportive dei campioni, con scarsi risultati. Tattico "ad honorem" della redazione.

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