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Kobe Bryant da Oscar: “Dear Basketball” premiato come miglior corto
L’ex stella dei Lakers, Kobe Bryant, vince a sorpresa la statuetta a Los Angeles. La notizia rimbalza subito a Pistoia dove è cresciuto fra Cireglio e PalaFermi
Kobe Bryant, da Cireglio agli Oscars. Si potrebbe girare un film sulla vita del figlio di “Jellybean”, cresciuto a Pistoia e arrivato fino ai palcoscenici NBA. Sui parquet il Black Mamba ha trascinato i suoi Lakers a 5 titoli, conquistando due volte il premio di Mvp delle finali e una volta quello di miglior giocatore della regular season. Una passione, quella per la palla a spicchi, tramutatasi in vero e proprio amore nel corso degli anni, come raccontato da Bryant nella sua lettera d’addio alla pallacanestro.
Parole pubblicate sul sito “The Players Tribune” all’alba della sua ultima stagione e che hanno emozionato in lungo il largo il mondo dello sport. Ma da qui a pensare che si potesse girare addirittura un cortometraggio su quella poesia ce ne correva. E invece, non solo il progetto è andato a buon fine, grazie anche all’assist di due fuoriclasse del cinema come il compositore John Williams e il disegnatore Glen Keane, ma “Dear Basketball” ha perfino vinto l’Oscar come miglior corto animato.
“Onestamente mi sento meglio di quando ho vinto il titolo NBA”, racconta un emozionato Kobe direttamente dal palco del Dolby Theatre. Genuino e spontaneo l’ex stella di Los Angeles si mostra anche nel citare indirettamente il nostro paese, ringraziando la propria famiglia con un italianissimo “vi amo con tutto il mio cuore“. E infine una stilettata nei confronti di detrattori: “Menomale che noi giocatori siamo in grado di fare anche molto altro”. A proposito, Bryant ha raccontato di essere al lavoro ad una serie di poesie. E chissà che il Black Mamba non possa tornare a Pistoia per prendere spunto per le sue opere.