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Calcio / Promozione

Larcianese, dalla retrocessione ai playoff: un sogno possibile

Dalla mezza crisi estiva alla possibile realizzazione di un sogno: giunti al giro di boa, analizziamo il campionato della Larcianese assieme a mister Eugenio Andreoli

Una retrocessione rappresenta una vera e propria batosta emotiva, per le parti in causa come per l’ambiente in generale, ed uscirne non è mai cosa facile: al dolore e allo sconforto iniziali seguono immancabilmente le difficoltà e i dubbi della piazza e di chi resta a portare avanti il progetto nonostante la discesa di categoria.

Un destino che non ha risparmiato nemmeno la Larcianese, retrocessa dall’Eccellenza in Promozione dopo la ghigliottina dei playout contro il Fucecchio: in estate, dopo l’iniziale dietrofront del diesse (ed investitore) Piero Beneforti, la società presieduta da Giancarlo Carbone si era avvicinata al collasso, scongiurato soltanto dal reintegro di Beneforti e l’innesto di Alessandro Dami. 

Con molto coraggio e grande coefficiente di rischio, la società è rimasta unita nonostante le avversità, preparandosi ad affrontare la nascente stagione di Promozione con grande determinazione, pur disponendo di forze economiche limitate.

Rivoluzionata la rosa della precedente stagione, la squadra mercato ha allestito un roster di ottime prospettive, insistendo sui giovani – molti dei quali provenienti dal settore giovanile -, affiancati da alcuni calciatori esperti quali Amatucci, Cardillo, Landolina e Mori. Sulla stessa falsariga, la guida tecnica della squadra è stata affidata ad Eugenio Andreoli, allenatore giovane e di grande prospettiva, nonché ex giocatore della Larcianese.

L’approccio alla categoria è stato straordinariamente positivo, tanto da regalare ai viola il primato con tre vittorie nelle prime tre gare. Dopo il primo periodo positivo la squadra ha incontrato diverse difficoltà, pagando lo scotto della retrocessione: cinque pareggi consecutivi hanno rallentato il regime della Larcianese, confinandola al quinto posto. 

Il lungo infortunio di Andrea Borselli, pedina importante dello scacchiere di Andreoli, ha reso ancora più complicato il momento della squadra, incorsa successivamente in altri risultati non proprio esaltanti quali il netto ko di Cerreto Guidi, il pari contro il Luco e la sconfitta interna contro il Pietrasanta.

Il recupero dall’infortunio di Andrea Borselli, unito all’innesto di Gabriele Grillo e Ronaldo Dingozi nel mercato riparatorio hanno notevolmente rinforzato la squadra, rendendo possibile l’exploit di domenica scorsa sul campo del Jolly&Montemurlo, investito da un pesantissimo 1-7.  

Adesso la Larcianese occupa il sesto posto con 24 punti, a sole due lunghezze dal quinto posto valido per i playoff. Perfettamente in linea con l’obiettivo salvezza, il girone di ritorno potrebbe regalare diverse soddisfazioni alla compagine viola, vicinissima a raggiungere un traguardo davvero importante. Difficili sfide sono alle porte – Montespertoli, Pontremolese, Maliseti e Lampo, tra le altre – e dall’esito di queste dipenderà buona parte campionato della Larcianese. 

Comunque vada a finire questa stagione, l’importante è esserci stati e aver aggiunto un altro piccolo tassello alla grande storia della Larcianese.  

LE PAROLE DEL MISTER

«Ritrovarsi sesti alla fine del girone di andata è una grande soddisfazione – ha esordito il tecnico viola Eugenio Andreoli – Siamo perfettamente in linea con il nostro obiettivo stagionale di centrare una salvezza tranquilla e, in più, abbiamo soltanto due lunghezze di distanza dai playoff. Meritavamo forse qualcosina di più ma in alcuni frangenti non siamo stati abbastanza lucidi, raccogliendo qualche pareggio di troppo. Detto questo, credo che le prestazioni parlino da sole: abbiamo sempre giocato alla pari con formazioni più attrezzate della nostra, penso alla Pontremolese, al Maliseti, alla Lampo, perdendo in casa soltanto nel match contro il Pietrasanta prima della sosta: una sconfitta veramente sfortunata per come abbiamo giocato, che – sono sicuro – vinceremmo sicuramente».

«La retrocessione in Promozione ci ha dato una grande spinta nella prima parte del campionato – ha spiegato il tecnico pisano – giacché tutti volevamo dare il massimo per cancellare il dolore della retrocessione. Dopo il primo mese abbiamo pagato sotto l’aspetto fisico, mentale e degli infortuni, rallentando il ritmo con qualche pareggio di troppo. Il recupero dall’infortunio di un elemento fondamentale come Andrea Borselli, unito agli innesti arrivati dal mercato, ci hanno dato una marcia in più e adesso possiamo davvero guardare avanti con grande positività».

«Cercheremo di confermare quanto di buono fatto nel girone di andata, continuando su questa strada – ha proseguito il trainer viola – Le prime gare del girone di ritorno sono quelle che ti inquadrano maggiormente nell’ottica di fine campionato: ci aspettano sfide molto difficili, penso al prossimo impegno contro il Montespertoli e alle gare successive contro formazioni d’alta classifica. Per quanto ci riguarda, cercheremo di dare il massimo: ci sono squadre più attrezzate di noi e con maggiori possibilità; noi cercheremo di farci trovare pronti, giocando al meglio le nostre carte, e poi si vedrà. Siamo molto vicini al quinto posto e – anche grazie agli innesti arrivati dal mercato – credo che possiamo farcela. Centrare i playoff sarebbe un sogno».

«Quanto al mercato, non posso che essere soddisfatto di quanto fatto dalla società – ha concluso Eugenio Andreoli – Siamo andati a prendere due pedine importanti per il reparto avanzato che nel corso della stagione ci saranno molto utili. Grillo è un giocatore di grande esperienza, già perfettamente integrato nel gruppo: si tratta di un ragazzo dotato di grandi dote tecniche ma anche umane e di spogliatoio, utilissimo alla causa perché occupa quel ruolo di prima punta di riferimento che ci mancava. Quanto a Dingozi, si tratta di un giovane attaccante di grande prospetto sul quale puntiamo molto».

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Studente di Beni Culturali all'Università di Firenze, amante del calcio e dello sport in generale. Scrivere è una passione e un gioco, la domenica allo stadio un vizio che non ha il coraggio di togliersi.

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