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Basket / Serie A

PalaCarrara story: quando la coppia (Comune-Pistoia Basket) scoppia

31 anni di PalaCarrara, 31 anni di attriti e tensioni tra Comune di Pistoia e Pistoia Basket. Culminate nella questione tetto e nel sogno 5.000 posti. Il pensiero della nostra Elisa Pacini

A vederlo così d’impatto, ad un occhio non troppo meticoloso, quelli del PalaCarrara sono 31 anni portati piuttosto bene. Costruito nel 1987 dall’unità d’intenti e di denaro tra pubblico (Comune e Provincia) e privati (nella fattispecie i soci dell’epoca e la Cassa di Risparmio), il tempio del basket cittadino negli anni ha ancora un aspetto fiero e imponente che molti palazzetti “provinciali” in Italia sinceramente non hanno.

Nonostante i mille problemi di un impianto che – a un’analisi accurata – fatica invece a stare al passo con i tempi e nonostante fin dalla sua nascita sia sempre stato al centro di polemiche ed aspri tira e molla tra l’ente proprietario (il Comune) e chi lo gestisce. Ovvero da 31 anni più o meno la stessa realtà, la società di basket che qui ci gioca e lo usa per la maggior parte del tempo o la società sorella creata ad hoc Pistoia Pallacanestro.

Un rapporto fondamentale quello tra club e amministrazione pubblica che, negli ultimi anni, è diventato difficile. Prima le lotte per avere dal Comune i finanziamenti per molti lavori necessari (all’ente spetta la manutenzione straordinaria, l’ordinaria ai gestori), il braccio di ferro su convenzioni e concessioni d’uso ritenuti onerose dalla società che ha puntualmente rivendicato i soldi spesi di tasca per adeguamenti e milgliori.

IL TETTO DELLA DISCORDIA. Una confusione di ruoli e competenze, che negli anni non ha aiutato un rapporto diventato sempre meno idilliaco, tanto da sgretolarsi in tempi in cui di soldi né gli enti pubblici, né le società sportive ne hanno molti. Un rapporto inasprito nel dicembre 2016 con l’esplosione della “querelle” per il pagamento del tetto dell’impianto. Querelle che – dopo i lavori fatti nell’estate di due anni fa con l’impegno economico dell’amministrazione – ha portato il Pistoia Basket allo scontro frontale con la passata giunta guidata da Samuele Bertinell.

Una questione molto complessa, quella del pagamento pubblico al Pistoia Basket per il tetto dell’impianto in contemporanea al debito in essere della Pistoia Pallacanestro che lo ha gestito fino a inizio 2016, realtà “sorella” del club sportivo. Una querelle che ha spaccato la politica, anche all’interno degli schieramenti dell’allora maggioranza e dell’allora opposizione, ma che nel tritatutto della campagna elettorale venne usata come slogan da esibire dai candidati. Ma la realtà forse era ed è un po’ più complessa degli slogan, come nell’affaire “capienza”, oggetto del contendere delle nuove scintille tra club e Comune nonostante il cambio di colore politico alla guida della città.

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Innamorata delle parole, che sono centrali nella sua “dolcemente complicata” vita professionale. In primis per raccontare il basket e lo sport, dalle colonne de Il Tirreno (con cui collabora dal 2003) alle pagine web di Pistoia Sport (che ha contribuito a fondare). E poi come insegnante di italiano agli stranieri.

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