L'Editoriale
Perdere una partita ci può stare, la faccia no
La non partita di Pistoia ad Avellino induce una riflessione: perdere fa parte dello sport, ma bisogna sempre dare tutto. Altrimenti si rompe il patto di fiducia con il pubblico
Azzerare e ripartire, lo avevo scritto nel commento alla non partita di domenica scorsa tra Avellino e Pistoia Basket. E invece ripensandoci credo sia utile tornare sulla debacle irpina per porre l’accento su una questione importante: si può perdere, ma non così. Nemmeno nella tana di una delle corazzate del campionato.
Una precisazione che ci eravamo risparmiati dopo quanto successo esattamente 3 mesi fa, 11 novembre 2017, quando al PalaBigi si registrò la Caporetto sportiva stagionale della The Flexx. Reggio Emilia umiliò con un eloquente 90-42 i biancorossi, salvati dalla peggior prestazione realizzativa della storia della Serie A solo dal 3/3 ai liberi di Onouha a gara finita.
Quello era un momento di particolare difficoltà, va riconosciuto. Quindi passi l’ingollare il boccone amaro, per una volta. Però non ci sono attenuanti per il bis (non nelle stesse proporzioni numeriche, ma ben poco diverso nei fatti e forse anche peggiore nei modi) concesso ad Avellino. Vittorie e sconfitte fanno parte dello sport e come tali vanno accettate. Quello che non si può accettare è il presentarsi sul parquet con facce scariche, molli, remissive. Andare sui palloni senza energia, sciogliersi alle prime difficoltà. Non lottare, deporre le armi. In poche parole, essereimpotenti di fronte agli avversari. E di conseguenza essere asfaltati.
In questo modo non si perde solo la partita, si perde anche la faccia. E questo non è tollerabile. Perché in giro per l’Italia i ragazzi in biancorosso rappresentano l’intera città di Pistoia. Perché bisogna onorare maglia e società, a prescindere da contro chi si giochi. E soprattutto perché ci sono tanti tifosi che meritano rispetto, da quelli presenti al PalaCarrara fino ai venti eroi presenti in Irpinia, passando per chi era a Reggio e chi, nei limiti delle proprie possibilità, non perde occasione utile per seguire la squadra.
C’è un patto di fiducia, tra squadra e chi macina soldi e km per sostenerla: voi date tutto, noi restiamo a vostro fianco. Vada come vada. Se questo patto viene rotto, succede anche che la Baraonda Biancorossa abbandoni il Pala Del Mauro senza aspettare il saluto della squadra. Cosa mai successa nella decennale storia del gruppo. E questo deve far riflettere chi di dovere in questa settimana di relax per la pausa.
Da lunedì si torna in palestra, per preparare il rush finale. C’è una salvezza in Lega Basket Serie A da conquistare e va presa con l’aiuto di tutti. Quindi, adesso sì, azzerare e ripartire. Da una parte considerando le difficoltà di questa stagione maledetta. dall’altra tenendo ben presente che l’atteggiamento da qui alla fine dovrà essere diverso. Indipendentemente dai risultati.