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Basket / Serie A

Pistoia Basket, AAA leader cercasi (disperatamente)

Tyrus McGee cerca di innescare Deyan Ivanov: per ora sono leader mancati della The Flexx (Ptsport)

Mancano 9 giornate alla fine della Legabasket Serie A 2017-18 e il Pistoia Basket è ancora alla caccia del fuoriclasse che la tolga dai guai

Quello deputato doveva essere Tyrus McGee, arrivato in estate con lo scudetto veneziano sul petto, con l’operazione di mercato più costosa da parte del Pistoia Basket dal ritorno in Serie A (almeno a detta della società). Ma i suoi problemi al polso lo hanno limitato, rendendo altalenante la sua sintonizzazione sulle frequenze della squadra. Quello atteso dopo i primi due mesi faticosi, con lo spettro di Czyz sotto le plance, poteva e doveva essere Dejan Ivanov, veterano del campionato, uomo di fiducia di Esposito, giocatore carismatico e combattivo. Ma dopo aver illuso di poter scuotere la squadra con un bell’apporto nelle due vittorie vitali su Torino e Pesaro nello scorso dicembre, anche lui è finito tra i simboli di discontinuità.

Allergia da cui la The Flexx non riesce a guarire alla luce anche dell’andamento marcatamente bifronte tra le gare in casa ed in trasferta di questo inizio girone di ritorno. E’ durata ancora meno la sensazione che la scossa la potesse dare Kuba Diawara, altro giocatore di grande esperienza, di carattere e indubbio peso nella sue passate stagioni in Serie A che arrivato a Pistoia a fine dicembre, ancora non ingrana.

Insomma dopo 21 gare, con i due terzi di stagione messi alle spalle, il Pistoia Basket aspetta ancora quel leader capace di toglierla dalle sabbie mobili di classifica e soprattutto di fare da collante in un gruppo fatto e rifatto che ancora non riesce a superare l’esame di maturità. Esame di maturità che non vuol dire chissà quale obiettivo di classifica ma che, anche per Vincenzo Esposito, era rappresentato da una prova diversa delle precedenti nella trasferta di Cantù. Alla luce anche dei progressi fatti in casa. Una gara in cui la The Flexx ha sbattuto sui problemi di sempre, subendo per la seconda gara esterna consecutiva più di 100 punti, tradita in primis da quei giocatori che dovrebbero fare la differenza.

Certo tra questi c’è anche il capitano, Ron Moore, a cui sono chiesti gli straordinari da inizio anno e che non si è mai tirato indietro. Confermando di essere un punto fermo del sistema Esposito, tanto da essere l’unico giocatore con un minutaggio medio sopra i 30’, pur non potendo da solo fare miracoli. E quando Ronnie incappa in una serataccia, come a Cantù, per la The Flexx sono guai. L’altalena dei vari McGee, Ivanov e i pochissimi sussulti di Diawara non è tanto evidenziata dai numeri, quanto alle incertezze nei momenti cruciali dei match. Anche se a guardar bene l’esterno ex Venezia sta tirando con le percentuali peggiori da quando è in Italia: 36% da tre di fronte ad una media italiana del 41%, 49,4 da due contro il 54% generale. Ivanov ha invece la valutazione complessiva più bassa della sua lunga militanza sotto i tabelloni italiani: 11,3 quest’anno contro 15,4 complessiva, on quel neo ai tiri liberi piuttosto pesante che lo vede segnare dalla lunetta con un opaco 53% contro il suo 63% italiano.

Gli esami, per fortuna, non finiscono mai. Le prove d’appello sono sempre dietro l’angolo ed ecco per la The Flexx il doppio turno casalingo che da una parte vedrà Pistoia tornare a giocare in casa con una striscia aperta di tre vittorie consecutive ma dall’altra arriveranno avversari scatenati. Sabato Reggio Emilia e la prossima settimana Venezia. In casa la squadra ha finora fatto vedere i frutti di quel lavoro instancabile e certosino del “team Diablo”, lo staff tecnico dei miracoli delle ultime due stagioni. Non riuscendo finora a trovare quel coniglio dal cilindro che in passato aveva trovato. I numeri non lasciano appello: se le tre vittorie casalinghe del girone di ritorno sono state costruite sulla difesa (66,3 punti subiti), in trasferta la The Flexx ha subito in media 98 punti nelle gare di Brindisi, Avellino e Desio, perse con uno scarto medio di 21 punti.

Numeri di una squadra a due marce che dovrà ingranare la quinta, come in casa sembra poter fare, per non tribolare fino alla fine.

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Innamorata delle parole, che sono centrali nella sua “dolcemente complicata” vita professionale. In primis per raccontare il basket e lo sport, dalle colonne de Il Tirreno (con cui collabora dal 2003) alle pagine web di Pistoia Sport (che ha contribuito a fondare). E poi come insegnante di italiano agli stranieri.

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