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Basket / Serie A

DJ & LJ: il Pistoia Basket ha scoperto i suoi americani

Con i 67 punti in due realizzati a Sassari, Johnson e Peak hanno dato la prima vera scossa al proprio campionato. La speranza è che non sia solo una statistica da albo d’oro ma che abbia un impatto nel lungo periodo per il Pistoia Basket

E’ fissata per il 27 novembre la scadenza a cui Cantù dovrà rispondere presente, versando i contributi richiesti dalla ComTec, per continuare ad avere un futuro. Dandolo all’intero campionato (nel senso di competizione seria dove le regole valgono per tutti e i verdetti si giocano sul campo) aggrappato, come dodici mesi fa, alle scosse economiche (che stavolta sembrano terremoti) della gestione Gerasimenko. Un campionato che in sette giornate, a metà del girone d’andata, vede già la proiezione dominante dell’Armani Milano confermata con la vittoria del Taliercio. Un campionato di livello più alto, si è detto per mesi, ed in effetti la fluida classifica sembra confermare. Le prime 5 squadre in 4 punti (come l’anno scorso dove comandava imbattuta la Leonessa ora dagli artigli spuntati) e poi dietro le altre, senza scalini, senza divari come invece dodici mesi fa c’erano tra le grandi e le aspiranti tali.

Dove Trieste e Pesaro, fin dall’estate dipinte come quelle che insieme a Pistoia partivano per salvare la pelle, vedono la zona playoff che si chiude a quota 6 come l’anno scorso. Sorprese di un inizio stagione livellato verso l’alto, come nelle aspettative, non tanto perché si è ridotto il divario con formazioni di altra categoria come Milano ma anche la stessa Reyer. Ma perché sono tante le formazioni ambiziose, a cui si sommano le sorprese di turno che ogni stagione ha. In questo contesto che si conferma difficile, Pistoia ha dato quella “botta di vita” (per dirla alla Ligabue) che i suoi tifosi e il campionato aspettavano, dopo la depressione delle prime sei giornate. Una scarica di adrenalina iniettata dai record realizzativi di DJ e LJ, diminutivi e tatuaggi da rapper, che hanno fatto ballare il Banco di Esposito tanto da farlo saltare. Mai nell’era Pistoia Basket due giocatori avevano segnato più di 30 punti nella stessa partita, ma anche ampliando il campo all’era Olimpia ci sono solo due precedenti. Beppe Valerio e Ron Rowan al PalaSclavo (contro la Mens Sana di Lasi) nel penultimo anno di A2 prima che l’Olimpia bussasse alle porte del paradiso con 35 punti per l’attuale coach del Dany con 9/12 da due, 3/4 dall’arco e un formidabile 8/8 ai liberi e 34 per il cecchino bianco icona del salto in A1. Marty Embry e Stephen Howard nella massima serie, campionato ‘94/’95, che in una vittoria interna proprio contro Reggio Emilia (avversaria del delicato testmatch sabato per l’Oriora) ne misero rispettivamente 33 e 30. Conditi da 10 rimbalzi per il Cannavacciolo d’Oltreoceano (Embry è un esperto di fornelli e ha scritto tanti libri della collana “From court to kitchen- dal campo alla cucina”), da 8 rimbalzi e 5 assist per il suo alter ego in campo in quella stagione di via Fermi.

Nomi che hanno scritto la storia dei canestri pistoiesi, a cui Johnson e Peak con i 67 punti in due di Sassari, si affiancano. Speriamo non solo per una statistica sopraffina da albo d’oro ma per l’impatto nel lungo periodo. Di altre grandi prestazioni singole si potrebbe parlare sia nell’era Olimpia che negli anni recenti (da Bryant a Varnado, da Binion a Petteway passando per Crippa, Forti, Ancilotto e altre icone della storia di via Fermi) ma ieri come oggi, Pistoia non ha quasi mai avuto una squadra di solisti.

Trovando però chi, in tante squadre più o meno operaie, chi ha fatto la differenza. Ruolo per cui il capitano e la giovane scommessa arrivata a Pistoia dopo una stagione senza soste, sono stati chiamati qui. Non sono gli unici, ma a Sassari hanno confermato di poterlo fare. Accendendo la luce su un campionato che, fuori e dentro il campo, a Pistoia sembrava condannato al buio pesto.

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Innamorata delle parole, che sono centrali nella sua “dolcemente complicata” vita professionale. In primis per raccontare il basket e lo sport, dalle colonne de Il Tirreno (con cui collabora dal 2003) alle pagine web di Pistoia Sport (che ha contribuito a fondare). E poi come insegnante di italiano agli stranieri.

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