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Basket / Serie A

Pistoia Basket, è il momento più duro: quali sono le priorità?

La società ha scelto di prendersi qualche giorno di riflessione prima di intervenire sul mercato: si attende l’occasione giusta. In un momento difficile come questo serve però individuare le priorità: giusto pensare a progetti extra campo per il futuro, ma è fondamentale prendersi cura del presente del Pistoia Basket

Meditare bene, aspettare l’occasione giusta per tornare sul mercato perché chi non è ricco non può permettersi colpi di testa. Il succo dello stringato comunicato con cui il Pistoia Basket dopo 36 ore dallo schiaffone di Trieste, il quinto preso dall’Oriora in questo inizio horror di campionato, è più o meno questo. Insieme al ribadire la fiducia ad Alessandro Ramagli, fiducia che vede probabilmente nella gara di domenica, un test chiave.

Aspettare, riflettere prima di operare. Uno scenario già visto in questi anni dalle parti di via Fermi, a cui tutti siamo abituati. Niente di nuovo sul fronte occidentale, insomma. No. Qualcosa di nuovo ora c’è e, nonostante i momenti difficili del passato, anche molto difficili come quelli vissuti l’anno scorso, la novità è che questo è il più complicato dal ritorno in serie A.

Classifica al palo dopo 5 giornate, figlia di prestazioni deficitarie dal punto di vista tecnico e caratteriale di una squadra costruita in estate all’insegna del rischio e finora bocciata dal campo. Anche più di quello che si poteva pensare.

Quella dell’Oriora finora è stata una specie di decrescita infelice visto che nella prima giornata a Pesaro e due settimane dopo a Milano, la squadra aveva fatto intravedere di poter fare altro rispetto alle ultime prove senza spina dorsale contro Brindisi e Trieste. Facendo venire leciti dubbi non solo tecnici ma soprattutto di amalgama di una formazione, i cui componenti finora non hanno reagito a nulla. A sconfitte pesanti, a passivi incredibili o alle strigliate interne ed esterne.

Una situazione che preoccupa e che Alessandro Ramagli dovrà sbrogliare e che- sinceramente- stride con un contorno piuttosto fermo. Dove la valutazione della “sostenibilità economica” (parole del comunicato biancorosso) impone ancora più meditazione rispetto alle non facili scelte tecniche che ci sono dietro ad un ritorno sul mercato così importante. Il campionato intanto va avanti e 12 squadre su 16 (ultima Trento, scomoda coinquilina del Pistoia Basket all’ultimo posto, da due anni vicecampione d’Italia) sono passate al 6+6. Al 5+5 rimangono per ora Brescia e Reggio Emilia (che sono sul mercato), Pistoia e Cremona.

D’altra parte sul lato budget, come ha detto chiaramente Massimo Capecchi nella conferenza della scorsa settimana, il “tesoretto” portato dal main sponsor Oriora, arrivato a mercato finito, è andato ad equilibrare il “rischio d’impresa” fatto per far partire il mercato ad inizio estate. Senza aumentare i soldi a disposizione di un club che ha ipotizzato l’arrivo di un primo sponsor per iniziare il mercato.

Sponsor che la società è stata brava a trovare dando qualche certezza in più al netto di un importante ridimensionamento economico che ha probabilmente falciato (tra le altre cose) la parte promozionale, di marketing e di immagine che spinga il suo “prodotto”. Ovvero la squadra di serie A e tutti gli altri progetti del club, ad iniziare dal Pistoia Basket Academy che sì può e deve rappresentare il futuro, ma che vive e lavora troppo nell’ombra.

E anche a questa poca visibilità generale delle molte cose buone che il club fa, dopo un’estate senza una vera presentazione dell’Oriora alla città, senza presentazione delle maglie si deve il crollo del pubblico.

In questo momento difficile c’è bisogno di priorità. Ed è questo che in molti si sono chiesti in questi giorni, scoprendo il sorprendente ed affascinante progetto di palazzetto nuovo. Quali sono le priorità in via Fermi? I progetti seri, concreti, fattibili (cosa che del nuovo progetto si capirà nei prossimi mesi) a lungo raggio sono importanti, vitali per garantirsi un futuro, soprattutto per chi come Pistoia non può cullarsi su disponibilità economiche infinite. Ma a questi progetti non può essere vincolata la cura del presente.

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Innamorata delle parole, che sono centrali nella sua “dolcemente complicata” vita professionale. In primis per raccontare il basket e lo sport, dalle colonne de Il Tirreno (con cui collabora dal 2003) alle pagine web di Pistoia Sport (che ha contribuito a fondare). E poi come insegnante di italiano agli stranieri.

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