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Basket / Serie A

Ramagli applaude la reazione. «Gli italiani? Scelta tecnica»

Pesano come macigni i molti errori individuali commessi dai giocatori del Pistoia Basket e Ramagli non lo nasconde. Però avverte: «Dobbiamo ricordarci come l’abbiamo iniziata ma anche come l’abbiamo finita»

Doppia, quasi tripla faccia per la OriOra Pistoia Basket, sconfitta 71-81 dalla Virtus Bologna. Partenza (un paio di azioni) alla pari, poi Pistoia è uscita dalla partita viaggiando spesso anche sotto i 20 punti di vantaggio, per rientrare a contatto nell’ultima folle parte dell’ultimo periodo. Una reazione che rende l’onore delle armi ai biancorossi, comunque artefici di una prestazione insufficiente.

«Ero convinto che avrebbero iniziato la partita così forte – esordisce Alessandro Ramagli -, noi dovevamo dare una risposta diversa invece abbiamo avuto fretta, siamo andati subito sotto e questo ci è costato caro. Alla fine, però, abbiamo giocato un quarto d’ora da squadra che riesce a mettere paura all’ avversario. Dopo l’intervallo l’obiettivo era vincere terzo e quarto periodo e ci siamo riusciti a metà (l’ultima frazione, ndr). Dobbiamo ricordarci come l’abbiamo iniziata ma anche come l’abbiamo finita: questo campionato – prosegue – è determinato dalla capacità di rimanere sul pezzo anche quando la partita sembra andata e da questo dobbiamo ripartire. A inizio campionato non sarebbe successo».

«Abbiamo pagato la scarsa protezione della nostra area e le difficoltà sotto le plance ma soprattutto gli errori individuali, come rimbalzi d’attacco non convertiti e tiri da sotto sbagliati. Ci sono stati gravi errori individuali anche in difesa – conclude il coach della OriOra -. Tiri liberi? Questione di emotività, di serenità che c’è o che manca».

Per quanto riguarda lo scarso utilizzo delle riserve, soprattutto gli italiani, Ramagli ha parlato di «scelta tecnica». Stesso discorso per Severini che non è nemmeno sceso in campo.

Un’ultima battuta sullo striscione riservatogli dai supporter delle VuNere. «Mi ha fatto tanto piacere l’accoglienza dei tifosi, vuol dire che non sono passato inosservato. Una cosa voglio dirla: mi sarei voluto giocare il girone di ritorno con Ale Gentile che le gioca tutte: i playoff li avremmo fatti».

«Inizio difficile – gli fa eco L.J. Peak – ma non direi che l’abbiamo persa nei primi due quarti, anche dopo abbiamo continuato a provarci. Nel primo tempo hanno avuto secondi e terzi tiri, nella ripresa abbiamo iniziato a lavorare in difesa, da squadra, e alla fine abbiamo provato a riparare i danni. Abbiamo sbagliato soluzioni facili, anche da sotto e quando in attacco le cose non vanno bene dovresti ripiegare in difesa. Non è stato così».

«Era importante vincere dopo due ko consecutivi – è invece il pensiero del coach di Bologna, Pino Sacripanti -. Volevamo la vittoria e per 30/32 minuti abbiamo oggettivamente giocato meglio. Non riusciamo mai a essere intensi per 40’ e nell’ultimo quarto abbiamo smesso di correre a attaccare; un po’ per cali mentali un po’ per quelli fisici. Abbiamo disputato una partita con idee tecniche molto chiare e per tre quarti abbiamo difeso in maniera accorao su tutte le situazioni preparate. Abbiamo lavorato bene sui pick and roll difensivi e sulle uscite dai blocchi e in generale abbiamo tolto i loro punti di forza. Sono contento della prestazione e dei due punti».

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Giornalista pubblicista e laureato in Lingue e Letterature Straniere all'Università di Bologna. Scrive per Pistoia Sport, Giornale di Pistoia e Corriere Fiorentino

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