Zizzi's Corner
Pistoiese, che regali (di Natale) alla Juventus Under 23
Occasione gettata al vento quella contro i bianconeri. La Pistoiese si conferma poco concreta in attacco: serve una punta dal mercato di riparazione
Così anche la Juventus Under 23, squadra largamente alla portata della Pistoiese e che proveniva da una lunga serie di sconfitte consecutive (ben 5), come Lazzaro resuscita a nuova vita espugnando il Melani al termine di una partita nella quale i ragazzi di Asta hanno sbagliato tutto quanto c’era da sbagliare. Fa veramente male perdere in questo modo, regalando la rete agli ospiti dopo 120 secondi dal fischio iniziale del direttore di gara, balbettando per altri 20 minuti, prima di prendere il dominio delle azioni. Già, un dominio che ha partorito il classico topolino, considerato che, a parte due/tre interventi risolutori di Nocchi, Luperini & c. hanno partecipato alla sagra degli errori, sbagliando,
specie nei secondi 45 minuti di gara, almeno tre limpide occasioni con Terigi, Luperini e Cellini.
Occasioni che gridano ancora vendetta e che confermano (caso mai ci fosse stato ancora bisogno), la necessità assoluta di trovare un vero numero 9, una punta che sappia farsi valere in area di rigore pronto a tradurre in rete le azioni ed i cross dei compagni., elemento indispensabile in ogni formazione ma, in modo particolare in quella arancione, viste le caratteristiche di Rovini e Latte Lath.
Purtroppo però, prima di attingere al mercato invernale, il calendario propone ancora degli incontri difficili se non proibitivi, a partire dalla prossima trasferta in casa della capolista, quella Carrarese che viaggia con la media di (almeno) due reti a partite, in splendida condizione fisica e mentale, diametralmente all’opposto degli arancioni. Maccarone, Tavano (capocannoniere del girone con 14 reti), Piscopo e Caccavallo, autore di ben undici segnature, rappresentano non solo un lusso per la terza serie nazionale, ma quanto di meglio il panorama del girone A presenti; una squadra con all’attivo ben 39 reti capace di mostrare la propria esplosività contro chiunque come a Piacenza contro la Pro subissata di reti, ottava vittoria di questo campionato, mandando al contempo in crisi profonda la squadra piacentina.
Crisi, parola che nel vocabolario arancione non deve assolutamente tornare a fare capolino considerato che, dopo l’avvento di Asta, piccoli, costanti e significativi progressi erano stati denotati.; la squadra forse è ancora attanagliata da certe paure, ansie che fanno parte del passato e non ancora completamente metabolizzate. A tal proposito le
occasioni sbagliate davanti a Nocchi sono ampia testimonianza. Antonino Asta è consapevole che il lavoro che gli si prospetta è ancora lungo e capillare; oltre che tatticamente l’allenatore siciliano dovrà lavorare sotto l’aspetto mentale, una sorta di psicologo, capace di aiutare a togliere certe pause, timori che contraddistinguono l’incedere delle gare dei suoi ragazzi, senza perdere in fiducia e in autostima e vendendo cara la pelle contro chiunque. La classifica parla in maniera inesorabile relegando gli orange al potenziale ultimo posto (al netto della penalizzazione della Lucchese n.d.r.), posizione dalla quale la squadra deve uscire per non sprofondare ulteriormente e mettere a rischio l’intera stagione. Altre frasi, altre parole al momento, sono assolutamente inutili.