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Calcio / Serie C

Pistoiese condannata dalla classifica, ma tutto ha remato contro

Sfortuna, calci di rigore falliti, arbitraggi dubbi, un grande Iannarilli: la Pistoiese ha raccolto poco nelle ultime partite. Resta l’amaro in bocca per un posto ai playoff sempre più in dubbio

Tre partite in poco meno di una settimana affrontando altrettante big del campionato, coin il misero raccolto di un punto. E’ questo l’incontestabile verdetto decretato dal campo da gioco per la Pistoiese, ma sono tante le recriminazioni che la squadra si porta dietro a partire dai due rigori consecutivi sbagliati contro Pisa e Siena che potevano senza alcun dubbio modificare il corso dei match.

Per non parlare poi, nella sfida contro la Viterbese, delle prodezze di Antony Iannarilli, un portiere che a Pistoia si è fatto apprezzare e che si è consacrato nel tempo come uno, se non “IL” miglior portiere dell’intera Serie C. Un mistero come questo ragazzo, arrivato oramai alle soglie dei 30 anni (classe 1990), giostri ancora nella terza serie nazionale, anziché calcare i terreni di clubs della cadetteria (almeno). Iannarilli con le sue prodezze ha detto no ad una vittoria strameritata della sua ex squadra, vanificando con altrettanti interventi prodigiosi sei nitide occasioni da rete.

Anche il palo ci si è messo di mezzo su un tiro di Vrioni. Poi…loro, gli ineffabili signori in nero; il direttore di gara, Lorenzin di Castelfranco Veneteto ed i suoi assistenti Segat e Miniutti. Specie il primo ha segnalato poco dopo la mezzora di gara un inesistente fuorigioco di Vrioni che era andato in rete su splendido lancio in verticale di Ferrari, vanificando la rete del vantaggio arancione. Lo show (se così lo vogliamo chiamare) della terna è proseguito anche nei restanti minuti e se osserviamo lo score della gara ci accorgiamo che, nonostante i tanti e ripetuti falli perpetrati ai danni degli arancioni, sono stati ammoniti soltanto due giocatori della Viterbese. (evidentemente il cartellino rosso era rimasto nella valigia del signor Lorenzin), così come i 180 secondi di recupero nel contesto di una evidente e plateale perdita di tempo di tutta la squadra avversaria.

Questo per la cronaca; però, chiaramente, non è solamente per le dabennaggini arbitrali che la Pistoiese non ha raccolto, in questi tre incontri consecutivi, ciò che si meritava. E’ stato colpevolizzato Indiani per il continuo cambio di formazione, per non confermare mai per due volte consecutive lo stesso schieramento, ma se gli uomini messi in campo falliscono due calci di rigore in 180 minuti, oltre ad una quantità industriale di occasioni da rete, bisogna soltanto recitare il mea culpa e voltare pagina. Purtroppo la classifica non gratifica adeguatamente le prestazioni della squadra, anche se, sempre l’allenatore arancione, si dichiara soddisfatto di quanto ottenuto dai suoi ragazzi sino ad oggi. “Se pensiamo a come partimmo a luglio”..ipse dixit).

Adesso l’attenzione è focalizzata al recupero del 3 aprile a Lucca; la squadra recupererà Quaranta dopo il turno di squalifica, ma dovrà fare a meno di De Cenco e, forse, Minardi. C’è nella squadra, nei giocatori tutti, la voglia di sfatare finalmente il tabù trasferta che dura oramai da quasi sette mesi e con quel cipiglio mostrato contro le prime della classe, unito logicamente ad una maggiore concretezza in fase realizzativa e attenzione in quella difensiva (anche contro la Viterbese accusate due pericolose ripartenze da angoli a favore n.d.r.), niente può essere proibito. Basta crederci.

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Da quando è in pensione ha più tempo da dedicare ai suoi passatempi preferiti: cani, film, musica e naturalmente Pistoia Sport e la Pistoiese. Il più vecchio del gruppo in mezzo a tanti giovani bravi e motivati: come si dice in gergo, esperienza al servizio della squadra.

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