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Calcio / Serie C

Pistoiese, dall’euforia alla crisi: cosa è andato storto?

La Pistoiese sembrava poter recitare un ruolo da protagonista del girone A di Serie C. Una falsa partenza rischia di compromettere il futuro: ci siamo sbagliati tutti? Di chi sono le colpe?

Nella calda, lunga e travagliata estate calcistica 2018 ormai archiviata, ciò che rimane bene impresso nella mente sono le numerose conferenze stampa che la Pistoiese (intesa come società) ha fatto per presentare i nuovi volti della squadra, la campagna abbonamenti ed i problemi inerenti l’agibilità del Melani.

Ebbene, in una di questi appuntamenti fu apertamente dichiarato che ” quest’anno ci divertiremo”. La frase era dettata dalla soddisfazione di aver allestito un roster più che attrezzato per ben figurare nel campionato 2018-19, che alla convinzione di poter ambire a qualcosa di importante (un ingresso nei playoff per il secondo anno consecutivo.). Un ulteriore step di crescita che sino a questo momento è rimasto clamorosamente incompiuto.

Ora, i fatti sono due. O ci eravamo sbagliati tutti ( stampa compresa n.d.r.) nel sopravalutare una rosa che forse tanto migliore di quella dell’anno precedente non era, oppure è stato sbagliato l’incipit nella preparazione, forse dovuta anche al procrastinarsi continuo dell’inizio del campionato stesso e al non dover giocare partite ufficiali. Oppure….? Qual’è il vero limite, il vero problema di una squadra che non sa più vincere e che alla prima difficoltà naufraga miseramente?

Il fatto inconfutabile e sotto la lente di ingrandimento di tutti è quello che alla quarta giornata del girone A di serie C, la Pistoiese non ha ancora vinto una gara, facendosi rimontare sia contro la Lucchese che contro il Pro Piacenza (anche se in inferiorità numerica) ed il Gozzano, subendo ben 11 reti (quasi 3 a partita!), ma soprattutto “non” giocando con intensità e cattiveria agonistica i secondi 45 minuti delle suddette gare. E questo è secondo il sottoscritto il vero limite di una squadra che ancora…squadra non è! Sembra strano che a fine settembre la compagine arancione abbia un’autonomia di soli 45 minuti, che ogni azione degli avversari di turno,comporti una potenziale occasione da rete. No, proprio non va e qualcosa dovrà essere fatto in maniera celere per invertire una rotta che è diventata all’improvviso molto pericolosa. Niente è ancora compromesso, sia chiaro, come è chiaro che mister Paolo Indiani dovrà giocoforza rivedere sia l’assetto tattico della sua formazione, specie in quello difensivo, sia i carichi di lavoro e la preparazione. Due nodi venuti al pettine degli orange e che urgono di essere sciolti per dare finalmente quell’equilibrio che manca alla squadra, laddove il solo reparto offensivo con i due Emanuele (Rovini e Latte Lath), sembra al momento dare le maggiori sicurezze.

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Da quando è in pensione ha più tempo da dedicare ai suoi passatempi preferiti: cani, film, musica e naturalmente Pistoia Sport e la Pistoiese. Il più vecchio del gruppo in mezzo a tanti giovani bravi e motivati: come si dice in gergo, esperienza al servizio della squadra.

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