Pistoiese, quando sei in difficoltà in mediana è tutto più complicato

Il derby contro il Prato ha fatto vedere una Pistoiese in difficoltà a centrocampo: quando questo succede arrivano grossi grattacapi per una difesa tutt’altro che irresistibile

Termina il primo tempo del Derby e osservo lo score che fotografa alla perfezione lo stato di disagio sofferto dagli arancioni sotto 0-2. Sei occasioni per i lanieri, più ovviamente le due reti all’attivo, sette angoli battuti, un predominio territoriale quasi incontrastato. E la Pistoiese? Dov’è finita la squadra che appena una settimana prima, e sempre nel primo tempo, aveva annichilito il Pontedera? Assente, o quasi, ingiustificata; al suo attivo un paio di conclusioni pericolose di Ferrari e Picchi, poi per il resto nonostante la luce artificiale…buio pesto!

Ma non può finire così, non contro il Prato, i ragazzi si devono dare una mossa! E’il disperato appello lanciato dai supporters che hanno seguito i loro beniamini a Pontedera, che attendono al rientro dagli spogliatoi un’altra squadra, un diverso approccio alla gara. E la mossa che poi si rivelerà fondamentale, la effettua Indiani, lasciando negli spogliatoi uno spento ed abulico Luperini, ed inserendo al fianco di Vrioni e Ferrari, Juan Ignacio Surraco, per formare un tridente di fantasia, tecnica e fisicità. Mossa azzeccata perché al netto di un evidente calo fisico ed atletico dei lanieri, la squadra arancione diventa assoluta padrona del match, prima accorciando le distanze con Picchi, poi trovando il pareggio con lo splendido stacco di Viviano Minardi, salito lassù a rimirar le stelle per scaraventare con rabbia e precisione la sfera alle spalle dell’estremo difensore pratese.

Il punto riguadagnato potrebbe trasformarsi in una vittoria se solo l’imprecisione sotto porta degli avanti orange e le parate provvidenziali di Alastra (già migliore dei suoi nel match di andata n.d.r.), negassero questo importante obiettivo. Finisce così con una equa spartizione dei punti una gara che ha visto la Pistoiese trasformarsi nella “signora dai due volti”. Brutta per tutto un inguardabile primo tempo, (nonostante Indiani in conferenza post gara, salvi la seconda parte di questa frazione mah!!), cattiva e con il giusto piglio nella ripresa quando abbiamo ammirato una squadra che ha voluto a tutti i costi porre rimedio agli errori effettuati.

Un altro pareggio esterno, un’altra gara che si porterà dietro recriminazioni e rimpianti: sono ormai oltre sei mesi che gli arancioni non conquistano i tre punti in trasferta ed anche se la classifica mostra loro un timido sorriso rappresentato dalla presenza nella griglia play-off, adesso il calendario diventa una vera e propria dura montagna da scalare, dovendo affrontare, in ordine Pisa, Siena, Viterbese, vale a dire il gotha del girone, oltre al recupero di Lucca.

Tante, troppe occasioni lasciate per strada contro avversari ampiamente alla portata in questo girone A che non finisce di stupire e nel quale l’equilibrio regna sovrano. Forse afferma bene mister Paolo Indiani quando asserisce che la sua squadra fa cose egregie quando è in possesso della sfera, mentre subisce oltre misura quando sono le avversarie a menar le danze.

E’ vero, ma dopo quasi sette lunghi mesi di campionato, è inspiegabile il motivo (o i motivi?) che portano la squadra a soffrire oltre misura specie nel reparto difensivo. Qui si potrebbe aprire un vero e proprio dibattito che porterebbe a svariate domande alla ricerca di risposte che il campo sino ad oggi non ha dato in maniera esaustiva. Impressione del tutto personale è quella che, specie quando il centrocampo soffre come nella gara contro il Prato la maggiore freschezza atletica degli avversari, non facendo un adeguato filtro e perdendo il confronto anche con “le seconde palle”, anche il reparto difensivo che, è bene ricordare ha sempre rappresentato il tallone d’Achille di questa formazione pur cambiando interpreti nel mercato di gennaio, va in affanno subendo oltre misura e affidandosi a “Sant’”Andrea Zaccagno che è stato di gran lunga il più continuo e positivo sino ad oggi.

Dispiace non poco aver dilapidato qua e la punti lasciati agli avversari non sempre per meriti loro, soprattutto perché ,sposando appieno le dichiarazioni dei tifosi, la squadra come roster e tasso tecnico potrebbe così come dimostrato contro il Livorno battersi alla pari anche contro chi ha costruito la propria formazione per cercare la promozione.

Ma le recriminazioni non ti restituiscono i punti persi, c’è solo da fare quadrato tutti assieme affinché, almeno nelle restanti gare da disputare, certe amnesie difensive smagliature ed errori di mira possano lasciare il posto ad una maggiore concretezza.

Però torniamo in trincea perché si torna in campo col Pisa e non c’è tempo per pensare ulteriormente: una partita durissima dalla quale riuscire a portare punti a casa.