Zizzi's Corner
Pistoiese: che playoff siano, ma a Carrara servirà un’altra lettura di gara
Ritorno ai playoff dopo 20 anni, miglior bottino (46 punti) dal ritorno in C: la stagione della Pistoiese è positiva ma questo finale va onorato al meglio
Il tempo di calcoli matematici, di percentuali, di se e ma è terminato; la Pistoiese ha coronato il sogno di una città intera, tornando nei playoff promozione dopo quasi vent’anni dall’ultima apparizione, ottenendo 46 punti,( miglior risultato dal ritorno in Serie C), che vale l’accesso alla Coppa Italia della prossima stagione e soprattutto l’accoppiamento con la Carrarese nel primo turno eliminatorio degli spareggi promozione.
Peccato che questo traguardo abba coinciso con una sconfitta e, forse, con la peggiore partita disputata dai ragazzi di Indiani nell’intero campionato. Involuti nel gioco, senza quella necessaria “cattiveria agonistica” che occorre in certe occasioni e con diversi giocatori apparsi stanchi, la controfigura di quelli che hanno disputato l’intera stagione.
Forse, e torniamo ai calcoli di cui accennavamo all’inizio, gli orecchi (e la mente ndr) erano più rivolte sugli altri campi dove giocavano le avversarie dirette per la griglia dei playoff, che sul pessimo terreno dello Zecchini di Grosseto. E’ incontrovertibile il dato risultante dal primo tempo, nel quale il taccuino era riempito (si fa per dire!) più dagli ammoniti, che dalle azioni importanti. Anche da parte dei minerari padroni di casa lo spettacolo era di basso profilo ma colpiva, in modo particolare, il metro diverso usato dagli arancioni rispetto alla settimana precedente contro l’Alessandria.
Il quadro, già desolante della gara dello Zecchini nel primo tempo, peggiorava nei secondi quarantacinque minuti, quando al Gavorrano bastava spingere sull’acceleratore per mettere in difficoltà una squadra che non sfruttava al meglio l’unica vera occasione da rete creata nell’intera gara e che si consegnava, per la solita amnesia difensiva nei minuti di recupero, su schema da palla inattiva, facendo arrabbiare Indiani che durante tutta la settimana aveva allenato i suoi proprio su certe dinamiche di gioco.
Comunque, per la serie: “tutto è bene quel che finisce bene”, la sconfitta veniva edulcorata negli spogliatoi all’annuncio della conquista del traguardo ambito stagionale e con la festa di tutti i giocatori e i componenti la società arancione. Si, festa, perchè andando a ritroso nel tempo e pensando alla vigilia del campionato, viene in mente come la squadra si fosse presentata in ritardo ai nastri di partenza, con molti ruoli ancora zoppicanti e con una piazza scettica su ciò che sarebbe potuto accadere .
Qui entra in scena Paolo Indiani, l’uomo di Certaldo che ad una evidente carenza in fatto di comunicatività, dovuta ad un carattere da sempre un po’….scontroso, ha fatto da bilancia, oltre alla sua esperienza, una voglia di lavorare che ha contagiato tutto il gruppo che lo seguito sino a raggiungere il risultato finale. E la crescita di giocatori come Regoli, Luperini, Hamlili (tanto per citarne alcuni), oltre alla scoperta di Danilo Quaranta, la vera e piacevole sorpresa del roster arancione, hanno l’imprimatur inequivocabile dell’allenatore arancione e sono li a testimoniare quanto di apprezzabile sia stato compiuto.
A lui ed al suo gruppo adesso Pistoia chiede un ulteriore sforzo, quello di tornare alla vittoria lontano dalle mura interne, proprio in coincidenza della partita più difficile e per questo motivo stimolante: quella contro la Carrarese allo stadio dei Marmi, in una gara dal “dentro o fuori” e nella quale l’unico risultato possibile per continuare a cavalcare questo sogno è la vittoria. Otto mesi sono trascorsi dall’ultima (e unica) ottenuta in trasferta, una vita!
E’ giunto il momento di alzare nuovamente sui terreni avversari la bandiera arancione, di mostrare che tutto un ambiente crede in questo, a partire dai tifosi, mai come in questo periodo vicini ai loro beniamini, quei ragazzi con addosso “la maglia con il colore più bello che c’è” ai quali, a prescindere da quello che sarà il responso finale del terreno da gioco, va sin da ora il più sentito Grazie per quanto ottenuto sino ad oggi.