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Calcio / Serie C

Pistoiese in ripresa, ma la classifica non aspetta

Il secondo pareggio a reti bianche della Pistoiese ha dimostrato che la squadra arancione sta recuperando solidità. Ora c’è da cambiare marcia perché le avversarie di Serie C girone A non attendono

Ci sono sostanziali e tangibili differenze nei due pareggi a reti inviolate che la Pistoiese ha ottenuto con la gestione Asta. In primo luogo, la squadra rispetto alla gara interna con l’Alessandria, ha dimostrato sul terreno gibboso e spelacchiato del “Fratelli Paschiero” di Cuneo, una maggiore intraprendenza e personalità, giocando a viso aperto contro i padroni di casa, reduci da un filotto di sei risultati utili consecutivi, una delle formazioni più in salute del girone A, sfiorando la rete in almeno tre nitide occasioni e realizzando una rete più che valida che soltanto la miopia del secondo assistente del direttore di gara, tale Alessandro Salvatori di Rimini, ha cancellato per un fuorigioco assurdo.

Il secondo punto positivo è quello che abbiamo visto finalmente una squadra giocare da ….Squadra vera, con i giocatori pronti ad aiutarsi a vicenda, giocando a mo’ di fisarmonica, accorciando ed allungando prontamente la predisposizione sul terreno di gioco. Beh, si tutto vero ma, direte voi: ”la vittoria continua a mancare e la classifica (ancora molto provvisoria n.d.r.), continua a piangere”. Ineccepibile osservazione ma rispetto a qualche settimana fa, i progressi mostrati da Luperini & c sono stati tangibili. Abbiamo assistito a Cuneo (ma anche negli ultimi 20 minuti contro l’Alessandria), ad uno spirito diverso, ad una squadra che si sta lentamente togliendo di dosso le paure  ed i tanti errori che ne hanno contrassegnato il cammino sino  all’avvento di Asta; certo, l’allenatore siciliano non è una sorta di mago Silvan che con una bacchetta fatata cambia all’improvviso tutto, ma c’è indubbiamente molto del suo passato di giocatore, tignoso e con tanta personalità, nell’undici arancione che scende in campo.

A  Cuneo la squadra ha sofferto il giusto, ribattendo colpo su colpo ai padroni di casa, con una sicurezza che avevamo dimenticato. Gli errori sono diminuiti, anche se in uno di questi la squadra ha rischiato di andare sotto nel punteggio per una leggerezza di Meli alla quale ha posto rimedio un gigantesco Ceccarelli, per distacco migliore tra i suoi, un importante valore aggiunto ed imprescindibile per la retroguardia orange. Ma è stato l’unico episodio nel quale la Pistoiese ha effettivamente rischiato qualcosa, poi ha ribattuto colpo su colpo senza mai indietreggiare sfiorando, come scritto precedentemente, una vittoria che sarebbe stata meritata.

Ma adesso è tempo di voltare subito pagina perché alle viste c’è il Piacenza, capolista del girone A, reduce dalla larga vittoria ottenuta nel derby contro la Pro, formazione già messa tra le favorite alla vigilia del campionato; una vera e propria prova del nove per gli arancioni, impegnati ad espugnare il terreno amico del Melani sino ad ora terra di conquiste per (quasi) tutte le avversarie di turno. L’importante sarà continuare (e migliorare) sulla falsariga mostrata negli ultimi 180 minuti, recuperare gli acciaccati come Paolo Regoli (mentre bene più lunga e incerta sarà l’attesa per riavere Minardi, ndr), e mettere in campo contro la capolista quella rabbia e quella voglia di sfatare il tabù interno mostrato solamente a tratti sino ad oggi, cercando inoltre un maggiore cinismo in fase conclusiva. Senza guardare la classifica, senza voltarsi indietro ma con la ferma consapevolezza che:” il meglio deve ancora arrivare”.

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Da quando è in pensione ha più tempo da dedicare ai suoi passatempi preferiti: cani, film, musica e naturalmente Pistoia Sport e la Pistoiese. Il più vecchio del gruppo in mezzo a tanti giovani bravi e motivati: come si dice in gergo, esperienza al servizio della squadra.

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