L'Editoriale
La riscossa tanto attesa nel momento più difficile
Pistoia Basket, Pistoiese e Aglianese: le tre principali realtà sportive della provincia hanno rialzato la testa all’unisono dopo un avvio di stagione complicatissimo. L’auspicio è che non sia un fuoco di paglia
Alzi la mano chi si ricordava un avvio di stagione così disastroso per le principali realtà sportive pistoiesi. Facendo un breve riepilogo, questa era la situazione che si presentava lunedì scorso: Pistoia Basket ultimo in classifica in Lega Basket Serie A, con 0 vittorie e 6 sconfitte in 6 gare giocate. Pistoiese penultima in classifica in Serie C girone A (ultima al netto della penalizzazione della Lucchese) con una vittoria, 4 pareggi e 4 sconfitte in 9 gare giocate. Aglianese penultima in classifica in Serie D girone E, con una vittoria, 4 pareggi e 6 sconfitte in 11 gare giocate.
Complessivamente, 2 successi su 26 partite: un dato eclatante, che ha fatto il paio con due allenatori esonerati (Paolo Indiani e Pacifico Fanani, sostituiti rispettivamente da Antonino Asta e Agostino Iacobelli) e uno a dir poco in bilico (Alessandro Ramagli). Una disfatta su tutta la linea, per la disperazione dei tifosi biancorossi, arancioni e neroverdi – nonché dei commentatori come il sottoscritto e i vari colleghi – e la preoccupazione dei vari vertici societari. Evidente il bisogno di una scossa forte, peccato che il turno alle porte non promettesse nulla di buono: una OriOra ai minimi termini in trasferta nella tana della Dinamo Sassari, gli arancioni incerottati ad attendere la lanciatissima capolista Piacenza e i neroverdi impegnati in un doppio turno da brividi con le big GhiviBorgo e Gavorrano.
Insomma, gli ingredienti per una Caporetto collettiva erano tutti sul piatto. E invece, proprio nel momento più difficile, le tre squadre hanno rialzato la testa all’unisono. Trascinati dai propri leader. Partendo – in rigoroso ordine temporale – dall’Aglianese, capace di conquistare sei punti d’oro con l’exploit di bagni di Lucca (poker alla seconda in classifica) e la vittoria di misura, sofferta, da squadra vera, al Bellucci contro i maremmani. In entrambe le sfide ci ha messo lo zampino Edoardo Marzierli: il bomber neroverde, protagonista della cavalcata societaria dalla Prima Categoria alla D, si è finalmente sbloccato e adesso promette di trascinare i suoi a suon di gol.
Poco più tardi, al Melani, la Pistoiese ha conquistato la prima vittoria stagionale tra le mura amiche, nonché la prima gioia della gestione Asta, con una partita tatticamente perfetta che ha mandato in tilt un Piacenza che fino a quel momento vantava una media punti seconda soltanto alla Juventus in tutta Italia. Gli arancioni hanno dimostrato di aver incarnato lo spirito combattivo del tecnico di Alcamo (per questo già idolo dei tifosi), con Gregorio Luperini in testa. Il capitano, sempre l’ultimo a mollare, ha vestito i panni del goleador realizzando una splendida doppietta frutto dell’Asta-pensiero: rubare palla, ripartire e colpire.
In chiusura di pomeriggio, l’appuntamento forse più complicato. Quello che – lo diciamo senza timor di smentita – più degli altri appariva senza storia. Il Pistoia Basket in versione Cenerentola, privo del faro Kerron Johnson, impegnato in terra sarda a sfidare l’armata sassarese del grande ex Vincenzo Esposito. Una sconfitta annunciata che dopo 40 minuti di fuoco si è trasformata in una vittoria epica, con un punteggio pazzo che ben riassume l’andamento della gara. E non ce ne vogliano il rookie LJ Peak e tutti gli altri, ma la firma più autorevole sull’impresa ce l’ha messa il redivivo Dominique Johnson: finalmente decisivo, il capitano biancorosso ha fatto vedere a tutti ciò di cui è capace. Ovvero, ribaltare le partite come un calzino.
Una splendida giornata per tutti, finalmente. Che però non deve illudere: i malati non sono ancora guariti. In primis il Pistoia Basket, che con l’innesto di Mickell Gladness dovrà sistemare la peggior difesa del campionato, quella che nelle intenzioni estive doveva subire 70 punti a partita e al momento viaggia a 100 di media. Poi la Pistoiese: gli arancioni la retroguardia l’hanno chiusa a doppia mandata (0 gol subiti nelle ultime tre), adesso devono sbloccare il proprio reparto offensivo. Infine l’Aglianese, chiamata a replicare per tutto l’arco dei novanta minuti quanto di buono ha fatto vedere fin qui soltanto a tratti.
Questo fuoco ardente che ha scaldato la gelida domenica novembrina ci voleva proprio: godiamocelo, almeno in questo lunedì post sbornia sportiva, nella speranza è che si tratti di legno di quercia e non di paglia. Del resto è proprio quando il gioco si fa duro che i duri iniziano a giocare.