Amarcord
Santabarbara, compie 50 anni la storica società scomparsa ad aprile
«In tanti ci chiedono di riprendere il cammino -spiega Filippo Ermini, figlio del fondatore Pasquale – ma è impossibile»
Un compleanno che non si può festeggiare sul campo è un evento per pochi. Oggi, 4 dicembre 2017, compirebbe 50 anni di età la Santabarbara di Agliana, formazione ufficialmente scomparsa ad aprile dal radar dei campionati dilettantistici.
Allora, perché festeggiare? Un po’ per la natura dell’uomo di annegare nella malinconia: “quel velo di tristezza diventata leggera”, citando Italo Calvino. Sono fiori di ricordi che galleggiando, ricordando un passato più glorioso che triste. E dietro ci sono tante storie. Una su tutte, quella della famiglia Ermini con Pasquale che fu uno dei creatori e ultimo presidente della società aglianese. A parlare, però, non è lui, ma suo figlio, Filippo, che della Santa ricorda tutto: «Oggi -spiega- ho pubblicato il logo della nostra società sulla mia pagina Facebook. In tanti mi hanno risposto, ma non avevo dubbi: la Santabarbara non era solo una squadra, ma molto di più e ha lasciato bei ricordi in tantissime persone».
Come tutte le cose che scompaiono si lasciano dietro una traccia più o meno visibile. Quella dei giallo-rossi pare essere ancora indelebile: «In tanti ci chiedono di riprendere il cammino -continua Ermini- ma è praticamente impossibile. Manca quel nucleo originale di persone che, animate dalla voglia di stare insieme, dettero vita a un sodalizio solido per decenni. Ad Agliana, poi, è diventato quasi impossibile con le numerose società che ci sono in un paese piccolo come il nostro. Sarebbe una battaglia reperire le risorse necessarie per andare avanti e combattere per una passione porterebbe soddisfazioni ma tanta, troppa, fatica».
Nel giorno dei 50 anni, giusto ricordare i momenti migliori, recentissimi, tra l’altro, e subito affiancati da quelli più brutti. La stagione 2012-13 vede la squadra di Capecchi vincere la Prima categoria dopo una gloriosa cavalcata. È l’apoteosi e tutto sembra andare per il meglio, ma la Promozione è cosa dura da sostenere. La società sceglie di non ripartire. L’agonia dura un anno, poi il tentativo di affiancarsi al Capostrada per ripartire in Terza categoria. Non ne esce niente di buono, con due campionati anonimi. Fino a quest’anno con la scelta di abbandonare del tutto il calcio. Finisce in questo modo una storia fatta di amici, di vittorie e sconfitte, di aspetti sociali di grande livello per Agliana “Almeno otto persone su dieci di qua hanno avuto a che fare con noi” spiega Ermini. Tutto finito per sempre, allora? Parrebbe di sì, ma in fondo è sempre bello sperare dare un futuro concreto alla malinconia.