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Calcio / Serie C

Pistoiese, quanto conta Alberto Picchi a centrocampo?

Alberto Picchi (Parigini/Ptsport)

Alberto Picchi, arrivato alla Pistoiese durante il mercato di riparazione, ha già messo in mostra le sue doti principali. Suggellando le buone impressioni con gol e assist contro il Pontedera

Durante il derby tra Pistoiese e Pontedera giocato al Melani sabato 10 marzo, si è messo in luce Alberto Picchi. Affidato a gennaio alle cure di Paolo Indiani, per gli addetti ai lavori il giocatore di proprietà dell’Empoli non è certo un nome nuovo. Visto e considerato che è stato anche nel giro della Nazionale U20 e U19.

Un mercato di riparazione che (ne parliamo in questo articolo) è stato portato a termine con grande consapevolezza e maturità dalla società arancione. La stessa maturità che Picchi ha dimostrato di avere sul manto erboso, tanto da sembra davvero fuori categoria se estromesso dal palcoscenico della B. Un exploit che l’osservatore più attento non ha tralasciato, ma che proviamo comunque a raccontarvi.

Scontato parlarne adesso? Probabilmente sì. Fatto sta che il suo primo gol segnato tra i professionisti ci ha spinti ad analizzare il suo cammino alla Pistoiese.

Il gol di Picchi contro il Pontedera al minuto 34′, valido per il 3-0

PRIMO PREGIO: LA DUTTILITÀ

Alberto Picchi, classe 1997, ha disputato sei partite con la maglia dell’Olandesina incollata addosso. Una sola da subentrato – rilevando Minardi all’ 87′ contro l’Arezzo – e poi tutte dal primo minuto. Del resto è difficile fare a meno della sua duttilità: in quasi un mese e mezzo (Pistoiese Livorno si è giocata il 4 febbraio) ha ricoperto ben tre ruoli a centrocampo.

L’azzurrino ha giocato come laterale sinistro del 4-4-2 contro Giana Erminio, Cuneo, interno di centrocampo contro il Pontedera, accanto ad Hamlili con il Livorno e dietro a De Cenco e Surraco. In quel caso, però, la coperta a disposizione di mister Indiani era piuttosto corta e la debacle interna con l’Olbia non ha lasciato poco amaro in bocca.

L’impego di Alberto Picchi nelle 6 partite giocate con la Pistoiese

Venendo ai numeri. Le statistiche disegnano un centrocampista con grande senso della posizione, capace di farsi trovare pronto in entrambe le fasi. Per il momento più votato alla giocata individuale invece che a imbeccare i compagni di squadra, anche se il giudizio va ponderato con il fatto che è arrivato alla Pistoiese soltanto in inverno. Forse il concetto è più chiaro se diciamo che, con il pallone tra i piedi, spesso prova il dribbling o l’accelerazione per mettersi alle spalle il difensore. Un’ attitudine che in futuro gli tornerà utile, soprattutto se migliorasse nell’ultimo passaggio.

Due fasi, dicevamo. Proprio così, perché – e adesso ci arriviamo – è alto il numero dei passaggi (lunghi o corti che siano) andati a buon fine. E anche quello dei dribbling riusciti. Abilità che vanno di pari passo con la capacità di interdire l’azione e quella di vincere i duelli aerei. E, talvolta, con quella di far ripartire la manovra. Come vediamo in questa azione contro la Giana Erminio:

PASSAGGI E DRIBBLING

Quando la Pistoiese si trova in possesso di palla sono importanti il suo controllo e la sua accuratezza nei passaggi. Una precisione che si aggira intorno all’80% e che lo rende decisamente affidabile in fase di ripartenza e non.

Niente male nemmeno la sua capacità di dribblare l’avversario. Una dote che è emersa con il passare delle gare. Da questo punto di vista, nonostante la sconfitta dei suoi, la gara contro l’Olbia è stata la più fruttuosa. In generale, quando punta un avversario ha una possibilità di riuscire a superarlo del 57%. Non male vista la delicatezza della zona del campo che occupa.

In questi due video, contro la Giana Erminio, dimostra di saper trattare davvero bene il pallone

UNA CERTEZZA NEI DUELLI

Con quel fisico da 1,85 cm per 77 kg potrebbe anche non fare paura a vederlo in campo. Invece occhio a non sottovalutarlo nei contrasti. Rapidità di gamba e di pensiero non gli mancano, così come la capacità di capire dove andrà la palla. Analizzando le statistiche riguardo le partite disputate insieme agli arancioni, i numeri che emergono sono ancora una volta positivi. Picchi è tra i primi per contrasti vinti, per i duelli offensivi, difensivi e anche aerei in cui ha avuto la meglio.

Guardando con occhio accurato le fasi di gioco, si capisce che questo non è dovuto esclusivamente alla forza fisica ma soprattutto al senso della posizione. Il talentino ex Spal ed Empoli è sempre tra i primi a capire come e quando si muoveranno gli avversari una volta che la Pistoiese perde il pallone. Di conseguenza, non li lascia scappar via tanto facilmente.

Una testimonianza, in questo video, tratta dal minuto 28 della gara contro l’Olbia

Concludendo, non c’è dubbio che un innesto di questo tipo abbia abbia dotato la faretra di Indiani di una freccia molto appuntita. Qualità, duttilità e concretezza al servizio di una squadra che necessitava di due piedi come i suoi per provare a giocarsela a viso aperto con le formazioni che la precedono. Prima della catastrofe di Cuneo la Pistoiese sembrava aver trovato la quadra, in particolare con quel 4-4-2 in linea, con Picchi capace di spaziare in quasi tutte le zone del reparto di mezzo e il duo Vrioni-Ferrari davanti.

Una formazione che è stato possibile riproporre, con buone conseguenze, contro il Pontedera e che adesso si spera faccia la fortuna di Indiani anche nelle prossime due, decisive, gare. Due derby, in programma sabato 17 e martedì 20 marzo, contro Prato e Pisa. A seconda di come ne usciranno, gli orange potrebbero trovarsi in una posizione di vantaggio per la corsa finale ai playoff.

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Giornalista pubblicista e laureato in Lingue e Letterature Straniere all'Università di Bologna. Scrive per Pistoia Sport, Giornale di Pistoia e Corriere Fiorentino

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