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Basket / Serie A

Trofeo Lovari, da coach Brown a Pechacek: le storie della due giorni lucchese

L'urlo dei biancorossi dopo il terzo posto conquistato al Trofeo Lovari 2018

Il nuovo Pistoia Basket conquista il terzo posto al Trofeo Lovari, ma questa è solo una delle tante storie della manifestazione svoltasi al PalaTagliate di Lucca

Tu vuoi fa’ l’americano, soprattutto sottocanestro dove gli Stati Uniti d’America sono culla, scuola, punto di riferimento, sogno. Grazie a leggende come Larry Brown, tra i grandi protagonisti del Trofeo Lovari nonostante la sua Torino abbia perso entrambe le gare della due giorni lucchese che quest’anno è stata una vetrina di altissimo livello sul nuovo campionato italiano. Roba che, si fosse intorno ad un campo da calcio e non da basket, avrebbe riempito il PalaTagliate di occhi, penne e telecamere nazionali.

Invece, e i governanti del basket dovrebbero farsi qualche domanda, quando la palla non rotola, passa tutto in secondo piano. Allora proviamo noi a raccontarvi, in maniera semiseria, la due giorni del Trofeo Lovari in cui la parola “americano” (intesa come nazionalità ma anche sogno cestistico a qualsiasi livello) lega diverse storie interessanti.

Il premio per il più fotografato è andato naturalmente a coach Brown (Hall of Fame America dove ha vinto tra le altre cose l’anello con i Pistons nel 2004 e tre medaglie olimpiche con la Nazionale in campo e in panchina). Il tecnico della Fiat non si è tirato indietro alla valanga di selfie, foto ed autografi che naturalmente gli sono “caduti” addosso al PalaTagliate. Un bagno di entusiasmo popolare che, non è difficile pensare, lo accompagnerà in ogni uscita dove anche Torino sarà chiamata a scaldare gli animi più di quanto fatto nell’alba della stagione a Lucca.

C’è poi l’americano che nel torneo lucchese ha giocato la sua prima partita da italiano, quel Jeff Brooks (12 punti nella “finale” vinta da Milano contro Venezia) che è uno dei migliori giocatori transitati nell’ultimo decennio in serie A. Ma che a Lucca è “confuso” dalle altre stelle e stelline Armani, su cui soprattutto i tanti bambini del minibasket delle società della zona si gettano per un autografo. Sarà per questo che il sorridente Jeff riverso a firmar palloni, a chi gli dice in inglese “We trust in you for Italian team” (speriamo in te per la nazionale, ndr), risponde alzando la testa sorpreso con un sorriso a 32 denti, in italiano (è sposato con Benedetta, una ragazza di Cantù, ndr) “sono pronto, grazie”.

A Lucca ha giocato anche e soprattutto l’Oriora Pistoia, dove agli albori di una preparazione ancora a ranghi incompleti, l’americano è parso per larghi tratti Adam Pechacek. Il ventitreenne ragazzone di Praga, cresciuto in Italia sotto i canestri di Basket City sponda Virtus (dove è arrivato a 16 anni) vuole mettersi in mostra. Aggregato alla ciurma del capitano di vascello Ramagli per tamponare le assenze (giustificate) nel settore lunghi (in primis del connazionale Auda in Nazionale), sa che solo dandosi da fare troverà squadra. Lui non si risparmia: dal Trofeo Lovari esce come miglior marcatore di Pistoia con 38 punti, insieme a L.K. Peak cresciuto alla distanza nella seconda parte del match contro Venezia e poi mattatore contro Torino. Pechacek convince, strappa applausi ma a Pistoia rimarrebbe solo nel caso la società scegliesse di cambiare assetto. Passando dal 5+5 al 6+6, il che comporterebbe una spesa di 40.000 al netto dell’ingaggio. Suggestione di settembre?

Infine a Lucca, dove Gianluca Della Rosa ha esordito come capitano (per ora ufficiosamente ma la scelta dovrebbe essere quella ufficiale), ci sono stati attimi di gloria anche per un altro pistoiese. Francesco Nesi, neo acquisto della Geonova Lucca, è stato presentato dallo speaker del torneo come l’ ”americano” nella passerella concessa alla squadra di C Gold maschile davanti alla bella cornice di pubblico del PalaTagliate (c’è stata anche quella per il Gesam di A1 femminile). Una bella soddisfazione e una bella responsabilità per uno dei protagonisti assoluti delle minors toscane degli ultimi anni, che ha salutato Montale dopo tanti anni e dopo tantissimi punti. Insieme a lui a Lucca altre vecchie conoscenze del basket pistoiese come Andrea Zita e Andrea Barsanti.

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Innamorata delle parole, che sono centrali nella sua “dolcemente complicata” vita professionale. In primis per raccontare il basket e lo sport, dalle colonne de Il Tirreno (con cui collabora dal 2003) alle pagine web di Pistoia Sport (che ha contribuito a fondare). E poi come insegnante di italiano agli stranieri.

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