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Basket / Serie B Nazionale

Via ai playoff, in campo gli Herons. Eliantonio (Omegna): «Hanno un roster che può salire»

COPYRIGHT FOTO: FULGOR BASKET OMEGNA

La Fabo ed i piemontesi aprono il programma dei playoff di B Nazionale. L’allenatore rivale: «Stagione positiva per noi, Barsotti sta lasciando una grande impronta»

Altro che Conclave o semifinali di Champions, il vero show inizia ora. 10 maggio 2025: scatta l’ora dei playoff di Serie B Nazionale, un mese di scontri testa a testa in cui tutto può succedere. Il programma inizia subito con una delle due termali impegnate nella corsa alla promozione, una Fabo Herons Montecatini che alle ore 21 ospiterà al PalaTagliate di Lucca la Paffoni Fulgor Omegna per gara-1 di primo turno. Questa sarà certamente una delle serie più impronosticabili e divertenti tra quelle in programma e lo confermano i numeri recenti.

OMEGNA ED IL SUO FORTINO

I termali di coach Federico Barsotti ed i loro avversari hanno lo stesso ruolino di marcia super, ovvero 9 affermazioni nelle ultime 11 giornate di regular season. Una conclusione sfavillante di campionato dopo un inizio all’insegna degli alti e bassi, anche questa è un’analogia che accomuna le due contendenti. Se però la Fabo puntava a fare campionato di vertice, Omegna aveva l’onere di tornare a competere in postseason dopo due anni di buco. Obiettivo raggiunto per la truppa di coach Riccardo Eliantonio, che ai nostri microfoni analizza l’andamento di un’annata logorante ma positiva: «E’ stato un campionato duro e tosto, come d’altronde lo è stato per tutti. Abbiamo avuto nel girone d’andata due problemi fisici che ci hanno penalizzato molto, il primo con Mazzantini (10.2 punti di media per l’ex Gema) ed il secondo con Misters (il funambolico lettone da 15.7 di media). Abbiamo avuto un calo in quella fase ma quando siamo rientrati a pieno regime abbiamo fatto un buon girone di ritorno, oscillando continuamente tra il quinto e il settimo posto e combattendo nel finale per chiudere quarti. Probabilmente ci saremmo pure riusciti se avessimo vinto a Fidenza, sicuramente però il nostro resta un campionato positivo. Il club è molto contento, così come i ragazzi».

«Abbiamo dato una bella visione di pallacanestro ai nostri tifosi – continua coach Eliantonio – speriamo di ripeterci in questo mini-campionato che sta per iniziare. Abbiamo avuto tanti attestati di stima dai vari addetti ai lavori e questo non può che farmi piacere, far giocare un bel basket alla mia squadra è sempre stato qualcosa che cerco da sempre di fare». Le prodezze di Misters, Stepanovic, il giovane Corgnati e la storica bandiera Balanzoni hanno permesso alla Paffoni di mettere a segno alcune imprese bellissime sul proprio parquet, come quelle contro le prime due della classe nel proprio girone (Treviglio e Legnano): «Abbiamo perso all’ultimo tiro contro San Vendemmiano che è arrivata terza, abbiamo fatto una super partita contro Mestre giocando il secondo quarto senza Misters, abbiamo sconfitto agilmente Capo d’Orlando, . . . Sì, sicuramente abbiamo costruito un vero e proprio fortino nel nostro nuovo palazzetto di Gravellona Toce; Herons invece ha giocato tutto l’anno in una sorta di campo neutro a Lucca, però per gara-1 mi aspetto un esodo di massa di sostenitori da Montecatini. Spero che anche i nostri di sostenitori esauriscano i biglietti per gara-3 in casa nostra, ci servirà la loro spinta».

LE CHIAVI DEL DUELLO

Chissà quindi se a definire la direzione che prenderà questa serie saranno proprio le gare di stasera e di lunedì, nelle quali i piemontesi cercheranno in tutti i modi di accaparrarsi il fattore campo (e la Fabo di difenderlo). Un altro aspetto interessante di questo confronto è rappresentato anche dalla natura di entrambi i gruppi. Herons a trazione difensiva con 72.7 punti concessi a partita, Omegna a trazione offensiva con 81.6 punti realizzati a partita. Cosa ne pensa di questa diversità di gioco coach Riccardo Eliantonio? «Gli accoppiamenti quarta contro quinta sono sempre belli ed appassionanti, noi però dovremo essere consapevoli che dovremo mettere tanta energia in ogni possesso perché è quello che loro faranno. Coach Barsotti è un caro amico da tantissimi anni e so che la difesa è sempre stato il suo mantra. Lui lavora per nel suo club da quattro anni e l’impronta che sta lasciando lì, a livello di energia e combattività, è enorme. Ai suoi cambi difensivi noi dovremo cercare di opporre le nostre armi: di solito noi cerchiamo di lavorare in transizione, di correre di più in campo e di aprirlo il più possibile».

Il tecnico dei rossoverdi poi analizza le differenze nella composizione delle due rose: «Gli Herons hanno costruito un roster che punta a salire da inizio stagione, sono giocatori che giocano insieme da tante stagioni e che si conoscono alla perfezione. E’ vero che hanno avuto l’infortunio grave di Mastrangelo, che ha tolto loro un giocatore importantissimo; però questo fatto mi fa capire la grande profondità del loro roster. Ce ne sono tanti di giocatori impattanti negli Herons. Se dovessi sceglierne uno da inserire nella nostra squadra direi Marco Arrigoni, non solo perché l’ho allenato quando ero a Crema ma anche per il suo essere un ragazzo d’oro di grande intelligenza. Ciò però non toglie il valore dei vari Benites, Sgobba, Chiera, Paesano, eccetera. Dal canto nostro noi siamo un po’ corti come rotazioni: difatti, dopo che due mesi fa abbiamo lasciato andare via Terenzi per dargli la possibilità di giocare di più, siamo rimasti in otto giocatori ‘senior’ con due under giovani che chiudono il roster. L’essere in pochi è un fattore che può incidere anche in una serie di tante partite in poco tempo».

UN CURIOSO LEGAME

Eh sì, anche avere un solo effettivo in meno rispetto all’avversario cambia tutto, specie dopo l’estenuante stagione che abbiamo vissuto. Viene da chiedersi se l’insoddisfazione avuta al sud per come è stata progettata e programmata questa B Nazionale ci sia stata anche la nord. In effetti il parere di coach Eliantonio in parte va in questo senso: «Prima di tutto dico che ai giocatori piace giocare, quindi non credo che abbiano una visione negativa sul discorso relativo alle troppe partite. Invece molti di noi allenatori e addetti ai lavori abbiamo avuto da ridire sui doppi turni infrasettimanali consecutivi, si dovevano evitare e spalmare le 8 partite del mercoledì su più settimane l’una staccata dall’altra. Questa secondo me è stata la pecca principale riguardante il calendario; ma penso anche in un campionato così lungo si potesse avere un format diverso. Non tutti i miei colleghi saranno d’accordo ma due delle tre promozioni, proprio in virtù delle troppe partite che necessitano un’extra-sforzo, dovevano essere riservate alle vincitrici dei due gironi, con i playoff che sarebbero dovuti servire ad assegnare soltanto il terzo spot per l’A2. Basta pensare alla situazione di Roseto, che ha chiuso con la bellezza di 10 punti di vantaggio a fine regular season ma è comunque costretta a giocarsi tutto adesso, ciò non dà merito ai loro sforzi».

Infine una nota davvero curiosa: nello stesso weekend di Herons-Fulgor anche l’altra società di Montecatini, La T Gema, aprirà la sua postseason contro Mestre, il cui allenatore Mattia Ferrari è legato ad Eliantonio da un longevo rapporto di amicizia: «Nel mondo del basket non è un segreto che siamo amici da tanti anni: mi è toccato pure fargli da testimone di nozze! Ci conosciamo da quando lui allenava nel basket femminile ed io ero sulle panchine delle giovanili, da almeno 25 anni lavoriamo insieme al camp di coach Stefano Pillastrini a Cervia. Di fatto siamo cresciuti insieme nel mondo della pallacanestro italiana». Il caso vuole dunque che questi due allenatori legati l’uno all’altro vadano contemporaneamente all’assalto del basket termale. Da stasera il campo ci dirà se questa doppia minaccia è reale o meno.

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