Calcio / Prima Categoria
Tempo di Bilanci: Montuori racconta la salvezza del CQS

Mister Montuori centra l’obbiettivo e saluta il CQS: «Ho fatto quanto richiesto dalla società. Futuro? Sono sul mercato»
Salvare una squadra in crisi subentrando in corsa non è mai facile, soprattutto se nelle prime due uscite collezioni altrettante sconfitte. Eppure, nonostante ciò, Michele Montuori è riuscito a centrare l’obbiettivo, addirittura senza passare dai playout. L’ormai ex allenatore del CQS, intervenuto di recente ai nostri microfoni, ci racconta il 2024-25 suo e del club pistoiese.
ALTA TENSIONE
I playout sono stati sì schivati, ma per pochissimo. Il CQS ha infatti centrato la matematica salvezza soltanto all’ultima giornata. L’applicazione della forbice ha evitato qualunque tipo di spareggio, ma per arrivarci la strada è stata lunga: «Inutile dire che le gare più importanti, e anche le più difficili, sono state proprio le ultime due. Alla 29° trovavamo il Serricciolo, all’epoca a -9 e voglioso di mantenere o accorciare tale distanza per potersi poi giocare il playout. Loro erano molto motivati a far bene, anche perché avevano cambiato allenatore da poco e le cose stavano cominciando a funzionare, soprattutto a livello tattico. La nostra bravura è stata quella di approcciare la gara come avevamo sempre fatto: senza paura e col giusto piglio. Sapevo che loro avrebbero iniziato in modo aggressivo e la decisione di togliere qualche palleggiatore per far spazio a giocatori con più gamba ha dato i suoi frutti. Mi piace inoltre pensare che il modo in cui è arrivata la vittoria sia una sorta di compensazione per tutte le sfortune subite durante la stagione. I giocatori del Serricciolo perdevano troppo tempo, l’arbitro ha allungato il recupero di due minuti e noi, proprio in quei 120″, abbiamo trovato il gol partita. Con l’Atletico Lucca invece è stata un pochino più semplice: avevamo due risultati su tre a disposizione e, di fatti, siamo andati sopra 2 a 0 già nel primo tempo. Da lì in poi però la partita è un po’ cambiata e abbiamo anche rischiato di tirarci la zappa sui piedi, ma fortunatamente l’abbiamo chiusa sul 3 a 3 e ci siamo salvati».
PREGI E DIFETTI
Pareggio e CQS sono due parole che, almeno quest’anno, hanno spesso fatto rima tra loro. I ragazzi di mister Montuori, un po’ per colpa loro e un po’ per sfortuna, hanno però gettato al vento tante possibili vittorie, soprattutto nella parte centrale del campionato: «Con l’Atletico Lucca il pari ci andava anche bene, ma è stata l’ennesima occasione in cui abbiamo buttato via due punti praticamente fatti. Il mio esordio col Capannori rende perfettamente l’idea: al 90′ vincevamo 1 a 0, eppure siamo riusciti a tornare a casa con zero punti. È chiaro poi che alla fine dell’anno queste sconfitte incidono molto sull’andamento generale. Dal canto mio però non posso che essere contento per la solidità dimostrata da questa squadra: sotto la mia gestione sono arrivate solamente sei sconfitte su venti partite e, in questo lasso di tempo, i gol subiti sono stati appena diciassette. Merito di ciò va soprattutto ai ragazzi. Ho avuto la fortuna di allenare un gruppo di persone serie e pronte per la categoria, cosa che, fidatevi, è tutt’altro che scontata. Agli allenamenti eravamo sempre in 20-22 e, visti anche i tanti infortuni, ho dovuto far capire subito che tutti erano importanti. Ti faccio un esempio: Lazzari all’inizio giocava poco perché non era in condizione, ma nelle ultime dieci partite è stato un pilastro della squadra ed è partito quasi sempre titolare. Il simbolo della nostra salvezza? Il coraggio di giocarsela con tutti. Quando questa idea entra nello spogliatoio la squadra acquisisce forza e sicurezza. Poi è chiaro che vincere aiuta a vincere, ma ognuno dev’essere bravo a costruirsi la propria fortuna».
UN PERCORSO RICCO DI OSTACOLI
«Al mio arrivo la situazione era molto difficile, sia a livello fisico che mentale», ammette Montuori. «Ci è voluto un po’ prima che i ragazzi capissero le mie idee, ma dopo il 3 a 0 col Tempio Chiazzano si sono visti i primi miglioramenti. Abbiamo sempre fatto la partita, a prescindere dell’avversario. Una delle prime cose che dissi ai ragazzi, ed ero sincero nel dirlo, era che questa rosa non poteva giocarsi la retrocessione. Il rendimento esterno ne è la conferma. Purtroppo eravamo molto carenti sotto il profilo realizzativo, ma qualche idea sul perché ce l’ho. Gli attaccanti spendevano molte energie in fase difensiva e quando arrivavano sotto porta non erano abbastanza lucidi. Ha inoltre inciso molto la squalifica a dir poco scandalosa di Cerretini, rientrato solamente a fine campionato e poi fermato da un infortunio muscolare. Al di là di queste mancanze riuscivamo comunque a creare quasi sempre almeno quattro o cinque occasioni da gol a partita. Ci è mancata soltanto la finalizzazione. Se avessimo avuto anche quella saremmo sicuramente stati a ridosso della zona playoff. Quanto ha inciso il mercato invernale sulla salvezza? Sicuramente ha dato una mano, ma non ha stravolto le cose. È però stato molto importante l’arrivo di De Masi: la sua esperienza ha dato molta sicurezza al reparto arretrato».
UN ADDIO AGRODOLCE
«Probabilmente ad inizio anno gli obbiettivi del CQS erano ben altri, ma a me la società ha chiesto la salvezza, e io l’ho centrata. Poi, come sempre accade, a fine anno ci siamo confrontati sul da farsi e ho detto tutto ciò che dovevo dire alla dirigenza. Quando ho capito che loro avevano intenzione di intraprendere dei percorsi un po’ particolari ho preferito farmi da parte. Preferisco non entrare nei particolari e mi limiterò a dire che da adesso sono sul mercato. L’esperienza mi ha insegnato a non avere fretta. Aspetto un progetto valido e in cui mi possa mettere in gioco, a prescindere dalla categoria. Sono disponibile a parlare con chiunque abbia voglia di investire su Michele Montuori. Colgo comunque l’occasione per ringraziare la grande famiglia del CQS. Mi è stata data la possibilità di tornare ad allenare e ho lavorato con persone serie e competenti. Gli sforzi fatti sono stati tanti, ma centrare la salvezza li ha ripagati tutti».
