Basket / Serie B Nazionale
Herons, tempo di bilancio stagionale: come si riparte dopo la delusione di Cento?

Le stelle sembravano allineate per la Fabo, poi tutto si è spento ad un passo dal traguardo. Ora è già il momento di pensare al futuro
Tante domande, tanti pensieri, tanta tristezza. Non può che esserci questo dentro la testa di chi è tornato dall’infausta trasferta di Cento, sia dentro il gruppo squadra e l’organigramma della società che tra i tifosi rossoblù. Era lì, era a soli 3 minuti e mezzo di amministrazione ordinaria e sarebbe arrivata; invece una serie di palle perse che dato il via alla rimonta di Mestre ed è calato all’improvviso il sipario sulla stagione della Fabo Herons Montecatini. Tasto off, il sogno A2 si è spento di nuovo.
SEMBRAVA FATTA, INVECE…
È difficile descrivere cosa si assapora ad arrivare due volte consecutivamente ad un centimetro dal traguardo e non farcela. A suo tempo fu un’impresa ripartire determinati come sempre dopo la batosta della gara-5 di un anno fa contro Avellino, stavolta come faranno i rossoblu a rialzare la testa? Mentre chi può festeggiare la promozione taglia quella retina della Baltur Arena che Arrigoni e compagni già pregustavano, vengono in mente tutte le immagini belle e brutte di questa stagione che in ogni caso ha portato in dote un altro cammino da top team. C’è dispiacere nel ripensare a tutto questo. C’è dispiacere perché con tutte le difficoltà che erano state superate sembrava davvero arrivato il momento giusto, anche se a pensarci bene già nel precampionato si intravedevano nubi vagamente minacciose muoversi sopra il club termale.
Il primo grosso problema da fronteggiare è stato, e non lo si può nascondere, lo spostamento delle sfide interne a Lucca dovuto alla chiusura del PalaTerme, fattore estremamente impattante nella cavalcata del 2024/25 e nella generazione di entusiasmo nell’ambiente. Eppure già dalle prime uscite ufficiali la truppa di coach Federico Barsotti aveva subito ritrovato il feeling con la vittoria, cosa non scontata viste le scelte coraggiose fatte in sede di mercato dal presidente Luchi e dai suoi consiglieri: in primis la conferma in toto del blocco Chiera – Natali – Arrigoni – Dell’Uomo – Sgobba – Benites, in controtendenza rispetto alle altre big, ed in secundis il mancato tesseramento dello straniero (arriverà solo a fine febbraio il buon Kupstas).
Dopo un inizio di stagione tranquillo, però, le prime crepe sbucano fuori. Uno dei pochi innesti estivi, quel Mastrangelo strappato ai cugini, inizia dopo poche giornate il suo calvario infermieristico che di fatto lo costringe a non prendere parte al 90% delle gare. Gli altri nuovi arrivati si devono sbrigare ad integrarsi: Trapani ci riesce con pazienza, per Klyuchnyk invece non c’è niente da fare. Mentre tra l’ucraino ed il coach le incomprensioni si fanno sempre più marcate, gli Herons flirtano pericolosamente con la parola ‘crisi’. La fase centrale del campionato vede un calo di risultati e di rendimento di squadra, in particolar modo tra i senatori, e la Fabo si assesta al settimo posto, al di sotto dell’obiettivo minino chiamato playoff diretti. È anche il periodo in cui matura per la prima volta in assoluto la doppia sconfitta nelle stracittadine contro La T Tecnica Gema e si ha la sensazione che gli Aironi abbiano davvero perso la leadership in città.
A quel punto ciò è d’obbligo tentare un mini-sconvolgimento attraverso il mercato invernale. Detto della presa di un tiratore puro come Kupstas, segue a ruota la trade in stile Nba con Livorno tra Klyuchnyk e Paesano. In molti credono che sia comunque troppo tardi per avere un cambio di rotta repentino, eppure l’aggiunta di un posto in panchina (quello lasciato libero dal povero Mastrangelo) permette di recuperare quella fluidità di gioco e quella lucidità nei momenti clou che era andata perduta. Dalla squadra che si bloccava restando a secco di canestri per minuti e minuti si è passati alla squadra che ha ritrovato il killer instinct ed uccide le partite quando serve. Chiera torna superstar, Sgobba ritrova costanza, Dell’Uomo e Natali sono di nuovo un fattore importante. Ecco quindi nascere il gran finale di regular season in crescendo con nove vittorie nelle ultime dieci prove, tra cui spiccano su tutte il fondamentale buzzer-beater di Benites contro Ravenna ed il clamoroso triplo sorpasso in classifica all’ultima giornata con al vittoria sulla Luiss Roma.
Il resto poi è storia, o meglio poteva esserlo perché dopo l’agonico quarto posto finale le due serie di playoff contro Omegna e Treviglio parevano il segnale incontrovertibile di come le stelle si fossero allineate. Due accoppiamenti durissimi, il primo difficile ed il secondo ai limiti dell’impossibile avendo come avversaria la formazione vincitrice del girone nord. Eppure Montecatini la sfanga tutte e due le volte con lo stesso modus operandi: va sotto 1-2, vince gara-4 all’ultimo secondo affidandosi a Chiera e poi vince anche in gara-5. Anche nel momento migliore della stagione, però, la sfortuna colpisce. Il quarto di finale con Omegna decreta la fine anzitempo della stagione di Trapani, mentre a poche ore dall’inizio della finalissima contro Ruvo si ferma anche Benites ed i playmaker sono esauriti. Meglio allora soprassedere, senza però mollare la presa, di fronte alla corazzata pugliese e concentrarsi per lo spareggio con Mestre. Uno spareggio che però adesso tutti in casa Herons vorrebbero dimenticare per come sono andate le cose.
LE IPOTESI SUL FUTURO
Ad ogni modo, domani è un altro giorno. La vita e la speranza di poter colmare il vuoto non può certo finire qui e bisogna subito tornare al lavoro per ripresentarsi ai nastri di partenza ancora più forti. La domanda, scontatissima, è: con chi? Posto che ci vorranno alcuni giorni per riuscire a ragionare a mente lucida e posto che nei piani di ripartenza giocheranno un ruolo fondamentale format e gruppi della Serie B Nazionale ventura, si possono già formulare le prime ipotesi. L’anno scorso si è deciso di proseguire con il ciclo in corso ed è stato un rischio calcolato, come già detto in precedenza. Se si considera il modo in cui è stata completamente ribaltata un’annata che a metà percorso era insufficiente, giocandosi la promozione fino all’ultimo quarto dell’ultima gara, si potrebbe valutare di andare avanti ancora un anno con questo gruppo ‘storico’. Allo stesso tempo, però, la Fabo difatti ha perso due finali ed uno spareggio in due anni (ci sarebbe la Coppa Italia del 2024 ma oggi appare lontana almeno un paio di ere geologiche) e tutto lascia credere, ipotesi più probabile, che l’ultima mazzata possa creare sfiducia nelle proprie capacità di completare l’impresa chiamata A2.
Se davvero rivoluzione sarà, la prima scelta chiave da parte del management Herons dovrà chiaramente essere quella dell’allenatore. Coach Federico Barsotti ha un contratto fino al 2026 ma la sua permanenza dipenderà dalla linea che la società imposterà e da possibili offerte provenienti da altri indirizzi, le quali potrebbero arrivare anche molto presto sfruttando la pausa di riflessione societaria post-Cento. Per quanto riguarda la squadra non sarà facile resistere alle tante offerte, causa la nomea ed il valore di molti dei suoi componenti. Un punto fermo imprescindibile non può che essere Arrigoni, la palma di Mvp di stagione in casa Fabo va a lui. È vero anche che la carta d’identità del Professore segnerà un anno in più, così per Sgobba, un altro che meriterebbe una riconferma, e di Natali: è noto che il capitano di Montecatini sta riflettendo sulla possibilità di appendere le scarpe al chiodo, anche questa decisione sarà uno snodo importante. Tra gli esterni invece sembra difficile la permanenza di Kupstas, il quale potrebbe tornare all’estero o restare in Italia (diverse testate specializzate riportano un interessamento della Juve Caserta sul lituano). Anche il ritorno di Chiera potrebbe non essere così scontato, mentre sarebbe cruciale ai fini del mantenere il roster competitivo trattenere in regia almeno uno tra Benites e Trapani.
Va detto che il primo colpaccio di mercato, se confermato al 100%, non dovrebbe essere rappresentato da un giocatore, bensì da un edificio. Se il PalaTerme riuscisse a riaprire i battenti entro la data prefissata di fine agosto l’ambiente ne gioverebbe enormemente. La batosta di ieri ha spezzato di certo molti cuori e solo il ritorno a casa aiuterebbe a ritrovare la piena unità. Infine, parlando proprio di unità: è tornata in auge come da tradizione estiva la solita telenovela sul ritorno ad un solo club di basket a Montecatini. È noto che a spingere su questo binario sia l’amministrazione comunale e le voci di corridoio affermano sicure che dietro le quinte si stia muovendo per ammorbidire la posizione di Herons e La T Tecnica Gema. Non si possono escludere colpi di scena in questo senso, però il tempo per riuscire nell’intento di fondere le due realtà è davvero poco visto che stiamo entrando nella fase più calda del mercato e le due società non possono pensare ad altro che sia la composizione della propria rosa. Gli Aironi restano in attesa dunque su tutti i fronti, purtroppo anche quello della Serie A2. Bisognerà far passare un’altra stagione per riprovarci, cercando di scacciare dalla mente l’incubo di domenica scorsa.
