Basket / Serie A2
All That Jazz, uno spettacolo destinato a continuare

Il ritorno a Pistoia di Jazz Johnson fa riemergere tanti bei ricordi e infonde speranza per la stagione biancorossa
Senti il nome Jazz Johnson e pensi al concetto di magia. Concetto che il nativo di Portland ha sempre saputo mettere in pratica sul campo, ma che si applica anche alla sensazione da ritorno al passato che la sua ufficializzazione ha causato. Perché a Pistoia si è iniziato a credere di poter competere con chiunque proprio nell’anno in cui l’ormai ex Rieti e Orzinuovi ha preso in mano le chiavi della squadra. Era, tra le altre cose, il primo anno di Nicola Brienza sulla panchina biancorossa, oltre che la stagione in cui si cementò un gruppo italiano che poi riuscì a scrivere importanti pagine di storia. Un vero e proprio punto di partenza, verso mete impensabili. Con Johnson a svolgere il ruolo di prima bocca da fuoco, oltre che di idolo della tifoseria: riecheggiano ancora in via Fermi i cori di “maradoniana” memoria a lui dedicati. E sì, i fan pistoiesi si innamorarono presto del folletto col 22 sulla schiena.
JAZZ, COPPA E MAGIE
Arrivato da una stagione da sesto straniero in A1 a Cantù, Jazz fu accolto a Pistoia con grandi aspettative e con i soliti dubbi che accompagnano gli atleti della sua stazza. Niente di insormontabile, in realtà, per un ragazzo che ha sempre avuto una grande etica del lavoro, trasmessagli dal padre Leland insieme ad una cura maniacale della forma fisica. Non solo talento quindi, ma anche tanto duro allenamento per Johnson. E in via Fermi il suo arrivo è di fatto coinciso con un trofeo. Difficile non vedere la sua firma nella Supercoppa conquistata il 26 settembre 2021 a Lignano Sabbiadoro. Alle Final Eight, nell’ordine, 21 punti al primo turno contro San Severo, 20 contro Chiusi e addirittura 29 nella finalissima contro Treviglio. Titoli di Pistolero e di MVP assegnati praticamente d’ufficio. Senza dimenticare che Jazz, in quel momento, è l’unico straniero del roster biancorosso, dato che Daniel Utomi arriverà solamente per l’inizio della regular season.
Certo, Pistoia può contare su un gruppo già affiatato, tra senatori come Saccaggi, Della Rosa, Wheatle e Magro e giovani come Del Chiaro e Riismaa. In un contesto così, il talento di Johnson può solo prorompere e mostrarsi a tutto il pubblico, che applaude estasiato. Come quando al PalaCarrara arriva l’Urania Milano e lui mette 33 punti e serve 6 assist. O come nel big match del 12 dicembre contro Treviglio, quando di ritorno da un infortunio schiaccia i lombardi con un’altra super-prova da 21 punti e 7 rimbalzi. Pistoia in quel momento sogna ad occhi aperti e tutti in A2 la temono, ma un brutto colpo di scena cambia tutto.
CADUTA E RISALITA
Proprio al termine dell’ultima gara citata, Jazz esegue dei test antidoping che si riveleranno poi positivi (alla cannabis, ndr). La squalifica sarà di tre mesi, con tanto di rescissione del contratto con l’allora Giorgio Tesi Group: è il gennaio 2022 e sulla stagione dei toscani sembra calare un’ombra pesante. Johnson sarà poi assolto, precisamente due anni dopo, dall’accusa di doping perché “il fatto non costituiva reato”. Ma il tempo della redenzione sul campo, per fortuna, arriva molto prima: dopo aver provato a sostituirlo con Gage Davis, Pistoia decide di richiamare il suo MVP al termine della sospensione. Un ritorno che fa impazzire l’intero ambiente biancorosso, che riabbraccia Jazz e viene subito ripagato con 17 punti ai danni di Mantova nella gara di rientro.
Per la GTG però il tempo è già passato, con la post-season che è ormai alle porte. Tra fase ad orologio e play-off e nonostante tre mesi di inattività, Johnson continua ad essere il go-to-guy di una squadra che nel frattempo è cresciuta e ha saputo anche fare a meno di lui in un momento delicato della stagione. Lui va in doppia cifra per ben 12 gare sulle 14 disputate, risultando ancora decisivo nella vittoria contro Ferrara (28 punti) e nella logorante serie contro Cento, oltre a contribuire in modo importante a trascinare la semifinale con Verona a Gara-5. Si chiude così, con tanta gioia ma anche con qualche rimpianto, la sua stagione a Pistoia.
E forse anche per questo, col tempo che ha operato a favore, la sua terza volta in Toscana assume un significato molto profondo. Nell’anno in cui la società biancorossa cercherà di riconquistare la propria piazza, la presenza di Jazz Johnson potrà essere ancora una volta decisiva. Pistoia ritroverà un giocatore ancora impattante dal punto di vista offensivo e di grande affidabilità, come dimostrano le sue stagioni a Rimini, Rieti e Orzinuovi. Ritroverà un atleta ancora integro fisicamente, nonostante l’infortunio al piede sinistro che gli ha fatto chiudere in anticipo la scorsa stagione. Ma soprattutto un ragazzo che ha sempre manifestato e dimostrato il suo affetto per la città e per i tifosi. Quelli che cantavano “Sai perché mi batta il corazon? Ho visto Jazz Johnson“. Con questa “third coming”, a Pistoia adesso ci potrà essere più speranza per questa ripartenza. In attesa che cominci lo spettacolo che il numero 22 porterà in scena.
