Basket / Serie A2
Pistoia-Libertas Livorno, storia e precedenti di un derby…”mai giocato”

Pochi incroci tra le due piazze, che dagli anni Novanta ad oggi hanno vissuto alti e bassi. Anche se storie e curiosità non mancano affatto
Non si può certo dire che Pistoia-Libertas Livorno sia un derby così sentito. A mancare è in effetti la tradizione, quella in grado di far davvero sviluppare o anche esacerbare una rivalità cittadina o, appunto, una sfida tra corregionali. E se si vuole rispettare le nomenclature e la vera identità libertassina, questo derby non è mai stato giocato. Sembra infatti che queste due piazze abbiano sempre giocato ad evitarsi, nonostante rimangano tra le realtà più solide e durature del basket toscano, con le loro appassionate tifoserie sempre pronte a seguire la squadra lungo tutto lo stivale. La loro storia in effetti è tra quelle che ha rafforzato la definizione di “Granducato della pallacanestro”, ma come ben noto è piena di grandi ascese seguite da brutte cadute.
Partendo dall’inizio, in effetti, mentre a Pistoia ci si stropicciava gli occhi dinanzi alle giocate di Joe “Jellybean” Bryant e Leon Douglas, nella Livorno sponda libertassina si sognava addirittura lo scudetto. Inutile dunque aggiungere altro per descrivere l’entusiasmo che si respirava allora in entrambe le piazze, separate comunque dalle diverse categorie. E chiaramente appartiene alla leggenda il canestro non convalidato ad Andrea Forti nella gara decisiva di finale scudetto contro Milano, diversi minuti dopo che la festa dei labronici era partita. In quella squadra giocava, oltre al già citato esterno veneto, un signore di nome Joe Binion, che non poté giocare i play-off con la Libertas a causa di un singolare infortunio. In quel di Reggio Emilia, infatti, la sua rabbia per una sconfitta lo portò a sferrare un pugno contro la porta a vetro degli spogliatoi: la diagnosi fu “recisione dei flessori dell’avambraccio destro” e stagione finita. Un’altra sliding door per l’allora Enichem, verso uno degli episodi più controversi della storia del basket italiano. E anche verso un futuro pieno di nubi.
Le date chiave sono ovviamente il 28 giugno 1991 e il 10 maggio 1992. Per primo arriva un altro momento davvero sofferto per il pubblico livornese: è il momento della fusione, o come venne definita allora “la sinergia”, tra Libertas e Pielle con la nascita della Libertas Pallacanestro Livorno. L’operazione orchestrata dal docente di diritto Francesco Alessandro Querci mira ad assicurare un futuro ad entrambe le società nel basket che conta: sarà invece l’inizio della fine. Quasi un anno dopo la Kleenex Pistoia centra la fatidica promozione in A1 sul campo di Napoli. Nella massima serie troverà sia i rivali di sempre di Montecatini che, appunto, la formazione labronica post-fusione. Passato il giusto tempo e risultati alla mano, è ancora più chiaro che questo nuovo soggetto non riesce a far appassionare una piazza ormai in crisi d’identità.
PISTOIA-LIVORNO, I PRIMI DERBY IN A1
Alla Kleenex neopromossa, com’è noto, arrivano proprio Binion e Forti, con quest’ultimo reduce dal primo anno marcato LP. E a Pistoia gioca già un piellino inossidabile come Matteo Lanza, un altro che sa bene cosa voleva dire giocare nella Livorno divisa. Dall’altra parte invece, anche andando contro l’opinione dell’allora diesse Fabrizio Masini, si prova il coup de theatre per far innamorare la città di questa nuova società: nel capoluogo labronico arriva Michael Ray “Sugar” Richardson, uno dei veri alieni atterrati nel campionato italiano.
Il primo incrocio tra Olimpia Pistoia e la Livorno sponsorizzata Baker arriva subito, alla seconda giornata, in data 27 settembre 1992. La Kleenex allenata da coach Cesare Pancotto, nella prima assoluta dell’allora PalaFermi in A1, difendono il fattore campo e piegano la LP per 79-73. Assoluto protagonista Dan Gay con 23 punti e 13 rimbalzi, cui si aggiungono capitan Claudio Crippa (17) e proprio il “Samurai” Lanza (14). Al ritorno, il 3 gennaio 1993, la Baker si prende la rivincita in casa con un più perentorio 89-77. A determinare il successo dei labronici è Lauro Bon con 22 punti, cui si aggiungono anche i 20 di Tabak e i 18 del solito Richardson.
Il destino però ha in serbo qualcosa di speciale per le due formazioni toscane, che infatti si ritroveranno l’una contro l’altra nel primo turno play-off. La Kleenex ha il fattore campo e quindi Gara-1 si gioca in via Fermi il 30 marzo. Non c’è storia: finisce 92-74 per Crippa e soci con le doppie doppie della coppia USA Gay-Binion, 20 punti di Massimo Minto e i 18 di Forti, mentre alla LP non basta il trentello di “Sugar”. Due giorni dopo, a Livorno, si combatte di più ma Pistoia riesce comunque a chiudere la serie per 82-76: ancora doppia doppia per Binion, con Lanza top scorer a quota 18 punti. Finisce così la stagione dei labronici, mentre la Kleenex si fermerà al turno successivo uscendo al cospetto dei futuri campioni d’Italia della Virtus Bologna.
1994, LA FINE
La seconda stagione, quella 1993/94, sarà anche l’ultima in cui le parole Pistoia e Libertas Livorno verranno associate ad una gara di pallacanestro. Stavolta le due formazioni toscane si incroceranno precisamente al giro di boa del campionato. Il 9 gennaio 1994 la Kleenex adesso allenata da Giovanni Papini ottiene la quarta vittoria della storia di questo derby, la più schiacciante di sempre. Finisce infatti 90-58: nelle file di Pistoia il top scorer stavolta è Fabio Spagnoli, che con 26 punti raggiungerà quello che sarà il suo career high di sempre in A1. 19 per Cecco Vescovi e anche per il solito Binion. Il nativo di Rochester aggiunge pure 26 rimbalzi catturati, superando il suo precedente record di 21 in una sola gara e stabilendo quello che è ancora oggi il primato all time considerando sia Olimpia che Pistoia Basket 2000.
Dopo questa gara da guinness, la Baker accoglie dunque i rivali nell’ultima giornata di regular season. Una partita delicatissima in quanto i labronici condotti da coach Marco Calamai (subentrato dopo l’esonero di “Dado” Lombardi) si giocano la possibilità di giocarsi la salvezza ai play-out ed evitare così la retrocessione diretta. La Kleenex, di per sé, ha già strappato il pass per la post-season e chiuderà sicuramente anche davanti a Montecatini. L’orgoglio della LP viene sospinto dai 35 punti dell’alieno Richardson e dai 23 di un quasi ventiduenne Gianmarco Pozzecco. Finisce 96-87 per la Baker l’ultimo derby mai giocato in Serie A1, con Livorno che poi troverà comunque la retrocessione in post-season. Subito dopo il colpo finale: il club viene radiato da ogni campionato per una fidejussione fasulla presentata alla FIP. La “Cosa”, così fu definita dagli appassionati del basket livornese che tanto avevano respinto l’idea di una sola realtà, non esisteva più.
INTERMEZZO: NUOVI INIZI
Passano quasi tre lustri prima che due squadre di queste province tornino a confrontarsi ad alti livelli. Ovviamente, nel frattempo, tutto è cambiato. Come fin troppo noto, l’Olimpia ha lasciato il posto al Pistoia Basket 2000, con una nuova storia tutta da scrivere a tinte biancorosse. Ma prima ancora, Livorno trova il modo di rinascere. E a gettare le basi è proprio la famiglia D’Alesio, che insieme all’indimenticato ingegnere Gilberto Boris, era stata tra i maggiori investitori della Libertas capace di arrivare al top della pallacanestro italiana. Mentre la “Cosa” esala gli ultimi respiri, nasce dal Don Bosco Basket la società che proseguirà il percorso. Nel 1996, dopo appena due anni, arriva il ritorno in A2, mentre il settore giovanile fa incetta di titoli nazionali.
Un progetto vincente, tanto da superare anche la definitiva uscita dal basket dei D’Alesio e un vuoto di potere che durerà in tutto tre anni, prima che Mabo entri in società. In questo periodo il club assume il nome di Basket Livorno e soprattutto conquista il ritorno in Serie A con coach Alessandro Finelli in panchina, l’ex Pistoia e Montecatini Ken Barlow e soprattutto un gruppo di ragazzi cresciuti nel Don Bosco: Enrico Burini, Simone Cotani, Daniele Parente e soprattutto Walter Santarossa. I labronici riescono a mantenere la massima serie per sei stagioni: in una delle migliori, dal PalaMacchia transita anche (nel 2005/2006) un Paolo Moretti agli inizi della sua carriera da allenatore. I suoi assistenti sono niente poco di meno che Sandro Dell’Agnello e Federico Campanella, mentre nel ruolo di general manager c’è già, dall’anno precedente, l’ex capitano dell’Olimpia Claudio Crippa. I collegamenti, quindi, non mancano mai: resta solo il nuovo incrocio, che giunge infine nel 2007.
2007, PISTOIA E LIVORNO SI RIVEDONO
Come questa domenica, la Carmatic Pistoia neopromossa in A2 di coach Maurizio Lasi e la TDShop.it Livorno appena retrocessa dalla massima serie e allenata dal già citato Dell’Agnello si incontrano alla quarta giornata del campionato 2007/08, il 28 ottobre. I biancorossi sono ancora a secco di punti al momento del derby con i labronici: una bella prova difensiva e un Ronald “Boo” Davis da 23 punti valgono il primo successo. Al ritorno, il 10 febbraio 2008, arriva la vittoria labronica più larga nella storia di questi confronti. Finisce 91-58, grazie ai 25 del lettone Trojs Ostler e ai 20 di Rashad “The Dagger” Anderson, che arrivando a stagione in corso risollevò Livorno e chiuse da quarto miglior marcatore dell’A2 con 19.9 punti di media. Pochi giorni prima di questa gara, rientrò dal prestito a Treviso Tommaso Fantoni, oggi capitano della Libertas prossima avversaria dell’Estra.
Successo largo anche nella gara d’andata della stagione successiva, stavolta per la Carmatic. Il 7 dicembre 2008 i biancorossi dominano sui labronici grazie ad una delle migliori prove di Arnas Kazlauskas (24 punti, poi tagliato poco più di un mese dopo), ai 19 di Elton Tyler e alla tripla doppia sfiorata da Jerry McCullough (14+9+9). Il match di ritorno è infine datato 22 marzo 2009: nel frattempo Lasi è stato esonerato ed al suo posto è subentrato proprio l’ex Paolo Moretti, mentre a roster sono stati aggiunti Sylvere Bryan come nuovo comunitario e l’italo-argentino Juan Marcos Casini. Pistoia, con 4 successi di fila prima del derby, ha praticamente messo un’ipoteca sulla salvezza. Livorno invece può ancora cullare sogni play-off, visto che la coppia USA formata da Jermaine Boyette e Marcelus Kemp è senza dubbio la più produttiva del campionato, rispettivamente con 18.9 e 20.7 punti di media.
L’86-80 con cui i labronici battono sul proprio parquet la Carmatic è infatti propiziato dal duo a stelle e strisce, mentre agli ospiti non bastano le ottime prove di Tyler, Casini e Rosselli. Nella squadra di Dell’Agnello, altra curiosità, trovò spazio anche Andrea Saccaggi, fratello dell’attuale capitano dell’Estra Pistoia e condottiero, nella stagione 2023/24, della Libertas che centrò il ritorno in A2. Ma quella del 22 marzo è anche l’ultima gara ufficiale tra le due squadre: il Basket Livorno, infatti, non si iscrisse alla stagione successiva per gravi problemi economici e la pallacanestro cittadina fu chiamata ad un’altra, lunghissima ripartenza.
2024 E 2025, UN NUOVO CAPITOLO
Ironia della sorte, il primo vero incrocio tra Pistoia e Libertas è avvenuto in una gara non ufficiale (il 24 agosto 2024 al PalaMacchia), ma comunque in un momento storico per entrambi i colori. Sponda biancorossa, si trattava della prima uscita di squadra nell’era Rowan dopo un’estate in cui l’ambiente aveva mal digerito diverse scelte del nuovo presidente. Tra gli amaranto, invece, si respirava il classico entusiasmo post-promozione, esaltato ancora di più dall’arrivo a Livorno di un fuoriclasse come Adrian Banks. La posta in palio, per quanto relativa, andò al team allora allenato (o almeno questa era l’apparenza) da Dante Calabria.
Fa senza dubbio impressione riguardare il tabellino di quell’amichevole (finita 74-63 per i biancorossi) e vedere quanti giocatori arrivati in estate a Pistoia non chiusero poi la stagione. Il cammino salvezza dei labronici, invece, è stato senza dubbio denso di ostacoli e momenti no, ma allo stesso tempo appassionante fino alla serie thrilling di play-out contro Vigevano. Dopo più di un anno da quel test estivo, Pistoia e Libertas si ritrovano nello stesso campionato ma anche con prospettive diverse. Il club di via Fermi si prepara ad affrontare una stagione di ripartenza dopo il naufragio causato dalla precedente gestione, con l’obiettivo di ricostruire nel tempo.
La società amaranto è invece recentemente passata, ad aprile 2025, nelle mani dell’imprenditore livornese doc ma trapiantato negli States Marco Benvenuti. Con questo cambio alla guida, la Libertas ha senza dubbio alzato le proprie ambizioni, confermate anche dalla costruzione di un roster di ottimo livello allenato da un coach anch’esso indigeno e la cui carriera è partita proprio dall’esperienza Don Bosco: Andrea Diana. Il classe 1975 inoltre ritroverà mercoledì sera (Lumosquare, ore 20:30) anche Alberto Martelossi, di cui fu assistente a Brescia prima di prenderne il testimone. Non sarà mai stato un derby tradizionale, Pistoia-Libertas, ma è innegabile che le storie di queste due realtà cestistiche si siano incrociate in diverse forme, anche attraverso fili quasi invisibili. Adesso il campo potrà tornare a parlare e scrivere nuove storie.
