Basket / Serie A2
Pistoia, il presidente David: «La violenza non può trovare spazio nello sport»

«Chiesto il posticipo della partita con la Juvi Cremona ma non è stato possibile. Sarà dedicata alla memoria di Raffaele Marianella»
Dopo la sospensione di tutte le attività del club a seguito della morte di Raffaele Marianella, il silenzio mantenuto dal Pistoia Basket nelle scorse ore è stato rotto dal presidente Joseph David. Il numero uno biancorosso ha rivolto «le sue più sentite condoglianze a tutti i cari» del secondo autista del pullman dei tifosi della Baraonda di ritorno da Rieti. «La sua perdita è incalcolabile e l’intero Club è unito nel lutto», ha affermato.
David si è poi soffermato sui valori del tifo, da applicare in ogni contesto, a prescindere dal risultato di una partita. «I tifosi pistoiesi sono tra i più appassionati e fedeli ai propri colori nel panorama cestistico. Questa passione è qualcosa che amiamo profondamente; tuttavia questo amore deve essere sempre guidato dai principi del rispetto, civiltà e umanità».
«Tifare con grande entusiasmo per la propria squadra è naturale, ma al fischio finale tutti noi abbiamo l’obbligo di riconoscere, sportivamente, il risultato del campo, mostrando ai tifosi avversari il rispetto che esigiamo per noi stessi – ha proseguito -. I nostri fans hanno sempre fatto propri questi valori e non ho dubbi che continueranno a farlo».
Il presidente del Pistoia Basket ha poi evidenziato il suo disappunto per il mancato posticipo della prossima sfida casalinga contro la Juvi Cremona, in programma domenica 26 ottobre alla Lumosquare, con la richiesta del club a non esser stata accettata. «Per quanto la nostra società avesse chiesto un posticipo del prossimo match contro JuVi Cremona questo sfortunatamente non è stato possibile. Alla luce di ciò il Club ha deciso che la partita di domenica verrà dedicata alla memoria del signor Raffaele Marianella».
«Facciamo in modo che la sua morte non sia stata vana – ha concluso David -. Che questa tragedia serva da monito: la violenza non può trovare spazio nello sport. Il mio augurio è che la memoria di Raffaele Marianella possa ispirare una cultura basata sul rispetto, non solo all’interno dei campi sportivi ma anche, e soprattutto, al di fuori degli stessi».
LA DICHIARAZIONE COMPLETA DEL PRESIDENTE DAVID
Domenica sera, dopo la vittoria sul campo di Rieti, il bus dei nostri tifosi è stato oggetto di un atto di violenza sconsiderata che ha provocato la tragica morte di Raffaele Marianella, uno dei due conducenti dello stesso.
Il Pistoia Basket 2000 porge le sue più sentite condoglianze a tutti i suoi cari: le parole non possono esprimere quanta tristezza e dolore proviamo in questo momento. La sua perdita è incalcolabile e l’intero Club è unito nel lutto.
I tifosi pistoiesi sono tra i più appassionati e fedeli ai propri colori nel panorama cestistico. Questa passione è qualcosa che amiamo profondamente; tuttavia questo amore deve essere sempre guidato dai principi del rispetto, civiltà e umanità. Tifare con grande entusiasmo per la propria squadra è naturale, ma al fischio finale tutti noi abbiamo l’obbligo di riconoscere, sportivamente, il risultato del campo, mostrando ai tifosi avversari il rispetto che esigiamo per noi stessi. I nostri fans hanno sempre fatto propri questi valori e non ho dubbi che continueranno a farlo.
Il Pistoia Basket ringrazia sentitamente il Club RSR Sebastiani Rieti, in primis nella figura del suo proprietario Roberto Pietropaoli, per la solidarietà ed assistenza riservata ai nostri tifosi sin dai primi tragici momenti.
Come Club pensiamo 24 ore al giorno al basket ma non dobbiamo dimenticare che la vita, il rispetto e l’umanità sono valori più importanti di ogni vittoria o sconfitta. Per quanto la nostra società avesse chiesto un posticipo del prossimo match contro JuVi Cremona questo sfortunatamente non è stato possibile. Alla luce di ciò il Club ha deciso che la partita di domenica verrà dedicata alla memoria del signor Raffaele Marianella.
Facciamo in modo che la sua morte non sia stata vana. Che questa tragedia serva da monito: la violenza non può trovare spazio nello sport. I giocatori devono giocare, gli allenatori allenare, gli arbitri arbitrare e i tifosi tifare sempre con rispetto e sentimenti positivi nei loro cuori. Lo sport ha la forza di unire persone e comunità. Una simile tragedia deve rinnovare il nostro impegno verso questi ideali. Il mio augurio è che la memoria di Raffaele Marianella possa ispirare una cultura basata sul rispetto, non solo all’interno dei campi sportivi ma anche, e soprattutto, al di fuori degli stessi.
