Basket / Serie A2
Coach Della Rosa: «La squadra oggi non era pronta: mi prendo la colpa»
Poche parole ma chiare dall’allenatore biancorosso, che non cerca alibi: «Sapevamo di dover giocare da martedì. Assenza Baraonda pesante»
Sicuramente non un post-partita come gli altri quello di Estra Pistoia-Juvi Cremona, così come non lo è stata una gara giocata in un clima a tratti surreale. Il risultato ha premiato gli ospiti, al termine di 40′ dove la pallacanestro non è riuscita ad emergere rispetto a tutto ciò che è successo nell’ultima settimana a partire dalla tragedia di Contigliano. Il ricordo di Raffaele Marianella e l’uscita della Baraonda Biancorossa dopo il minuto di silenzio ha pervaso l’atmosfera della Lumosquare. Una gara che va a referto, dunque, ma i cui temi portanti sono stati più al di fuori del campo da gioco. I biancorossi stessi non sono stati in grado di estraniarsi da questo clima, giocando di fatto una partita assolutamente estranea ai valori fin qui espressi. Di questo ha voluto parlare coach Tommaso Della Rosa, senza cercare alcun alibi.
«Quella della Baraonda è un’assenza che colpisce tutti noi – ha esordito così Della Rosa – Stiamo lottando per riportare entusiasmo e quel sasso ha colpito tutta la nostra comunità, così come ha colpito tutto il movimento della pallacanestro italiana. La squadra oggi non era pronta a giocare e mi prendo la colpa di questo. Non siamo stati noi, ma una squadra che non è mai entrata veramente in gara e che non è mai stata all’altezza degli avversari. È chiaro che la mente all’inizio è stata altrove: la mancanza del nostro pubblico ha pesato, ma noi abbiamo giocato una partita povera per quello che siamo e quello che abbiamo dimostrato di essere».
La partita dunque viene scissa dal resto per coach Della Rosa, che ha espresso le proprie sensazioni riguardo all’ultima settimana. Dall’opportunità di rinviare la gara, subito allontanata, a ciò che poi è stata la risposta sul campo.
«Dico che la squadra non era pronta dal punto di vista tecnico, voglio ribadirlo. Io sono per giocare sempre, ma il basket deve anche essere un divertimento e oggi evidentemente non ci poteva essere. La società non voleva che la gara si disputasse: non è stato possibile, quindi noi da martedì sapevamo di dover giocare e abbiamo preparato la gara come ogni settimana. Siamo pagati anche per questo: lasciare da parte le emozioni e concentrarci sul campo. Non so dire se i ragazzi non fossero pronti a livello emotivo o a livello tecnico, ma è l’ultima volta che voglio vivere una serata così in carriera».






