Basket / Serie A2
Pistoia, una serata nel segno del rispetto e del ricordo di Raffaele Marianella
Il vuoto lasciato in Curva Pistoia dalla Baraonda Biancorossa è lo stesso avvertito dentro ognuno di noi. In via Fermi un silenzio assordante
Per molti, una partita che forse non avrebbe nemmeno dovuto disputarsi questa domenica. Pistoia e Cremona sono scese in campo nel ricordo di Raffaele Marianella, l’autista del pullman dei tifosi biancorossi ucciso durante il viaggio di ritorno dalla trasferta di Rieti. Un’atmosfera carica di emozione, a dir poco surreale.
NEL SEGNO DEL RISPETTO
Come annunciato infatti, la Baraonda Biancorossa ha scelto di non occupare il suo consueto posto in Curva Pistoia: il dolore è ancora troppo vivo per tornare a tifare come se nulla fosse, a così breve distanza dalla tragedia. Uno spazio nel palazzetto paragonabile al vuoto che ognuno di noi ha avvertito dentro di sé in questi giorni. Quella tristezza incolmabile che crea una simile tragedia, in un contesto in cui la violenza non dovrebbe mai avere spazio.
In momenti come questo, il basket giocato sembra quasi fuori luogo. Eppure, la gara valida per la 7ª giornata di Serie A2 si è comunque dovuta disputare nonostante i tentativi del club biancorosso di posticiparla. Prima della palla a due, un minuto di silenzio assordante ha avvolto il palazzetto di via Fermi, seguito da lunghi applausi e dai gesti di rispetto di entrambe le squadre. Momenti che lasciano senza respiro. Sia i locali che gli ospiti hanno fatto scorrere i 24 secondi delle prime rispettive azioni della partita. 48 secondi accompagnati dagli applausi scroscianti dei circa 2000 presenti.
Un sentimento di vicinanza alla famiglia di Raffaele, proprio nel momento in cui a Rieti andava in scena una fiaccolata in ricordo del 65enne. Il momento di forte emozione è proseguito fino all’uscita del tifo organizzato pistoiese, ritrovatosi al di fuori della curva per esporre uno striscione con citazione a “Bandiera bianca” di Franco Battiato: “Com’è misera la vita negli abusi di potere“. All’interno del palazzetto invece, ha campeggiato per tutta la durata della partita lo striscione dedicato proprio a Marianella: “Un gesto vile mirato ad ammazzare. Raffaele voleva solo lavorare“.
Già prima della partita ne era invece apparso un altro, dal lato della tribuna centrale, posizionato dai tifosi dell’Onda d’Urto di Montecatini: “Solidarietà oltre la rivalità“. Un altro gesto di grande rispetto oltre i colori e le fedi sportive. Un rispetto che ci restituisce un po’ di conforto al termine di una settimana costellata da un evento tra i più drammatici della storia di questo sport. Tornare alla normalità sarà per tutti un percorso lungo e tortuoso.





