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Basket / Serie A2

Gianluca Della Rosa torna a Pistoia: «Emozioni che porterò con me per sempre»

L’ex capitano pistoiese ora avversario: «Un orgoglio sfidare Tommaso. L’atmosfera? Inimmaginabile un mio ritorno senza Baraonda»

Da quando, all’inizio dell’estate scorsa, le voci di un addio del capitano sono diventate realtà, chiunque a Pistoia ha immediatamente pensato a questo giorno. Il giorno del ritorno a casa di Gianluca Della Rosa. Bandiera da 268 presenze in biancorosso, capitano di memorabili trionfi, sempre con un’unica prerogativa: onorare la maglia della squadra della sua città. Quella squadra della quale è un tifoso fin da bambino. Il play pistoiese se ne è andato da icona e si appresta a tornare nella sua culla per la prima volta come avversario.

Per chi torna dove è stato con indosso altri colori, non sempre vi è certezza sull’accoglienza che riceverà. In questo caso invece, non vi è alcun dubbio. Applausi, cori, abbracci. Tanto nei minuti precedenti quanto al termine della partita. In mezzo poi sarà sfida e lui, così come il fratello Tommaso dall’altra parte, si comporteranno da emblematici professionisti quali sono. La sfida con la Fortitudo già di per sé è affascinante per la storia del club bolognese ma da quest’anno ha assunto un sapore speciale per tutta Pistoia.

RITORNO A CASA

«È da quando ho firmato con la Fortitudo che il mio primo pensiero è stato il ritorno a Pistoia – non si nasconde Della Rosa ai nostri microfoni -. Devo essere sincero, inizialmente non ci avevo neanche pensato. Lì per lì non mi ero reso conto che firmando alla Fortitudo avrei affrontato Pistoia… È stata la mia ragazza a farmelo notare per la prima volta. Sto cercando di pensarci il meno possibile e fortunatamente abbiamo avuto in precedenza due partite ravvicinate quindi il focus fino ad adesso era altrove. L’ora X adesso si avvicina e le emozioni ovviamente saranno altissime. Sarà tutto molto strano ma allo stesso tempo estremamente bello».

La sfida con la Fortitudo metterà di fronte a Gianluca il fratello Tommaso in un incrocio unico nel suo genere – quasi – nella storia dello sport. Ma non solo. Alcuni dei compagni, nonché amici, di una vita, saranno per una notte avversari come nel più inatteso dei plot twist. Una serata che si preannuncia come una delle più emozionanti in assoluto vissute a Pistoia.

«Non mi sarei mai immaginato di trovare Sacca e gli altri da avversari. Così come farà strano vedere mio fratello allenatore dall’altra parte. Allo stesso tempo ovviamente sono orgoglioso di lui perché sta facendo davvero bene. La squadra lo segue, è organizzata ed ha il giusto atteggiamento. Le ultime due sconfitte sono arrivate in un clima surreale e contro squadre particolarmente in forma. Sono curioso di vedere come preparerà la partita su di me… (ride, ndr). Sarà davvero bello. Sono capitoli della vita che ti porti dietro per sempre. Sfidare tuo fratello non capita certo tutti i giorni e noi abbiamo la fortuna di poterlo fare. Abbiamo lavorato tanto insieme anche quest’estate e in generale negli ultimi quattro anni da quando lui era entrato nello staff tecnico. Adesso ci troviamo contro ed è stupendo. Sono momenti di sport e di vita che non tutti possono raccontare e vivere».

«È da una settimana che non parlo con nessuno di loro della partita – ha continuato l’ex capitano del Pistoia Basket -. Sul nostro gruppo di Whatsapp dove ci sono anche alcuni di loro ci sentiamo spesso ma non abbiamo parlato di basket. Addirittura anche mio fratello non lo sento da una settimana. È normale così, siamo rispettosi l’uno dell’altro. Alla fine è soltanto una partita ma è giusto che ognuno abbia i suoi spazi. Sia prima che alla fine della partita poi, ci saluteremo e ci abbracceremo. Non sarà facile scindere le emozioni dalla partita ma siamo professionisti oltre che ragazzi con valori. Parlo in primis dei miei ex compagni Saccaggi, Benetti, Magro e di mio fratello. È anche il nostro lavoro e dobbiamo essere bravi a scindere le cose. Certo è che non sarà una partita come tutte le altre. Sono sicuro però che la affronteremo con la serietà con la quale si affronta una partita così importante. L’unico dilemma che ho io è per chi ti faranno i miei genitori… (ride, ndr). All’inizio mi avevano detto che avrebbero tifato chi ne ha più bisogno. In questo momento siccome ne abbiamo bisogno tutti e due sono proprio curioso…».

LA NUOVA VITA A BOLOGNA

Dopo 8 anni con la canotta della squadra della sua città, Gianluca Della Rosa ha affrontato un cambiamento totale. Nuova squadra, nuova città, nuovi compiti. Tanti volti conosciuti ora sono diventati più sporadici, tanti amici mancano più del solito per la distanza (fortunatamente poi non così ampia). Il ritorno in via Fermi sarà l’occasione di rivedere tante persone care. Nel frattempo, Della si sta pian piano ambientando nella sua nuova casa.

«Sto molto bene qua, mi hanno accolto subito benissimo – ha raccontato -. Mi trovo bene con i compagni e la società. Si lavora bene e la società è seria. Ovviamente il cambiamento è stato totale e tutt’ora mi devo sempre un po’ ambientare. Non essendo un giocatore abituato a cambiare squadra, dopo 8 anni con tutte le mie certezze, a casa mia, con la maglia della mia città… Ancora un po’ devo ambientarmi e le prime uscite lo testimoniano. So che posso dare ancora di più ma non mi voglio fasciare la testa perché sono sicuro le prestazioni arriveranno. Dopo 8 anni il cambiamento è tosto ma sono contento di essere dove sono e sto cercando di dare il massimo».

«La nostra arma principale è la difesa quindi questo rientra sicuramente nelle mie corde – ha poi aggiunto spostandosi sul basket giocato -. Stiamo migliorando piano piano sempre di più. La squadra è quasi totalmente nuova eccezion fatta per Fantinelli, quindi le indicazioni del coach sono tutte novità. Dobbiamo lavorare tanto sul campo per allenarle ma i risultati stanno arrivando. Le due vittorie in fila sono state importanti ed è un peccato aver lasciato, a mio avviso, tre partite abbordabili per strada. Il campionato comunque è lunghissimo quindi adesso dobbiamo pensare a lavorare e a giocare partita dopo partita».

«Con chi dovrò vedermela in campo al PalaCarrara? Negli anni passati a Pistoia sono sempre stato abituato che il giocatore più talentuoso offensivamente sarebbe stato preso in consegna da Carl Wheatle. Ora qui a Bologna molto spesso capita anche a me. Se dovrò badare a Jazz Johnson mi farò trovare pronto ma la nostra sarà una difesa di squadra. Ci sono comunque tanti altri giocatori da tenere d’occhio, anche Knight mi ha fatto un’ottima impressione. Poi alla fine, sarò sincero, il fulcro della squadra nonché leader credo resti Lorenzo Saccaggi. Dovremmo essere molto bravi su di lui».

UN’ATMOSFERA UNICA

Il ritorno di Gianluca Della Rosa a Pistoia coincide anche con il ritorno della Baraonda Biancorossa in Curva Pistoia. Dopo aver lasciato il palazzetto al termine del minuto di silenzio per Raffaele Marianella nella gara contro Cremona, per dare un segnale forte dopo i fatti tragici di Rieti, il tifo organizzato biancorosso tornerà a sostenere i propri beniamini. Il settore ospiti sarà presumibilmente riempito dai tifosi della Fortitudo mentre in campo ad alimentare le emozioni ci sarà un momento di premiazione per lo stesso ex capitano di Pistoia nonché l’accoglienza alla famiglia di Marianella, ospite assieme al presidente di Rieti Pietropaoli per la partita.

«Sono contento di aver letto il comunicato delle dei ragazzi della Baronda che domenica riprenderanno il loro posto – ha ammesso Della Rosa -. Non mi sarei mai potuto immaginare un mio ritorno senza di loro in Curva. Se dovessi parlare invece esclusivamente come giocatore questa cosa qua sicuramente ci sfavorisce perché sappiamo che quando si accendono loro si accende il palazzetto e diventa difficile giocare in un ambiente così caldo. Li ho sempre avuti dalla mia parte e questa volta li avrò da parte opposta però mi fa piacere che ci siano perché contribuiranno a rendere tutto ancora più bello ed emozionante. Spero che ci sarà una bella accoglienza per me perché io non vedo l’ora di vederli tutti, di salutarli e di abbracciarli».

«A maggior ragione dopo quello che è successo – ha proseguito Della Rosa -. Conosco tutti quei ragazzi e quando è successo questa tragedia mi sono sentito in dovere di chiamarli e di mandargli un abbraccio, un mio supporto anche da lontano. Stanno vivendo delle settimane difficili. Solo loro possono sapere capire cosa hanno provato in quel momento. Purtroppo sono situazioni che si porteranno dietro per tutta la vita ma sono sicuro che ne usciranno fuori alla grande come hanno sempre fatto. E già ritornare al loro posto è il primo passo perché ciò accada».

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