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Basket / Serie A2

TDR-Pistoia, il viaggio a tappe che ha portato al divorzio

Il primo “mea culpa”, lo 0-5, le scelte tecniche, la falsa ripartenza e la vittoria da separato in casa: ecco com’è finita la “favola TDR”

Si è dunque giunti alla fine della storia tra coach Tommaso Della Rosa e il Pistoia Basket, nonostante la vittoria ottenuta dall’Estra sul parquet casalingo ai danni di Cento. Una decisione, quella del club biancorosso, che non brillerà particolarmente per tempismo ma che era indubbiamente nell’aria. A costare la panchina al tecnico pistoiese è stato senza dubbio un ultimo mese, quello di novembre, dove la squadra ha subito una flessione tecnica ed emotiva preoccupante rispetto all’ottimo inizio di campionato.

Un esonero, quindi, che affonda le radici in un periodo preciso, dove tante cose sono successe e altrettante parole sono state spese, sia da Della Rosa che da altri. E solo a questo, ossia ai fatti e alle dichiarazioni, possiamo rifarci per raccontare e forse spiegare come in così poco tempo si sia arrivati a sconfessare una delle scelte cardine su cui si era fondata, in piena estate, la stagione della ripartenza per i colori biancorossi.

TDR, L’INIZIO DELLA FINE

E si parte da poco più di un mese fa, ossia dal 26 ottobre e dalla sconfitta interna contro la Juvi Cremona. Inutile richiamare alla mente tutto ciò che aveva preceduto quel match: anche qui la memoria, o almeno così si spera, è fin troppo fresca. La partita che per molti non si doveva giocare, in effetti, non viene giocata: l’Estra è lontanissima parente di quella squadra che una settimana prima ha mostrato la sua migliore versione in quel di Rieti e chiuso un primo mese di campionato in modo pressoché perfetto. Nel post-match, quando in molti pensano ad un’incapacità mentale di tornare in campo dopo tutto quello che era successo, coach Tommaso Della Rosa usa parole non banali, allora quasi inaspettate.

«La squadra oggi non era pronta a giocare e mi prendo la colpa di questo. Non siamo stati noi, ma una squadra che non è mai entrata veramente in gara e che non è mai stata all’altezza degli avversari». Parole che in questi giorni non sarebbero suonate come stonate, un mese fa sembrarono esagerate. «Non so dire se i ragazzi non fossero pronti a livello emotivo o a livello tecnico, ma è l’ultima volta che voglio vivere una serata così in carriera», si concluse con queste parole la conferenza. Arrivano poi la trasferta di Pesaro e la gara casalinga contro la Fortitudo: l’Estra cede nuovamente in entrambe le occasioni e i problemi si ridimensionano fino ad un certo punto. Sempre stando alle parole dell’allenatore, il quadro è quello di una squadra che si scioglie ed esce dalla partita alle prime difficoltà o nel momento in cui l’avversaria cresce. Il momento in cui ciò accade, tra l’altro, è sempre il terzo quarto, ossia al rientro dagli spogliatoi.

Due ko che potevano essere messi in preventivo, ma che hanno comunque recitato un ruolo di intermezzo a quello che è poi emerso in modo ancora più forte. Subito dopo infatti arriva il momento del famoso trittico di gare che potrebbe consentire a Pistoia di guadagnare punti importantissimi in chiave salvezza: Mestre-Urania Milano-Roseto. Il club, sempre tramite il proprio coach, prova a sgonfiare la pressione e la tensione intorno a questi match chiave dopo i recenti inciampi. In effetti, allora, non poteva esserci alcun caso. Almeno questa è la speranza.

Si odono frasi come «la vedo (la gara con Mestre, ndr) come una sfida decisiva ma fino ad un certo punto: pensiamo di meritarci una soddisfazione dopo tutto il lavoro che abbiamo fatto. Crisi in caso di sconfitta? Termine che ci può stare, ma voglio essere molto onesto: il ko con Cremona non me l’aspettavo. Ho deciso di cominciare a godermela e di guardare una partita alla volta. Stiamo dando tutto e non ci sono problemi extra: il gruppo è molto unito e mi interessa vedere lo spirito di squadra, che in questo momento c’è».

CRISI E PRIMA USCITA

Invece con i lagunari arriva il quarto ko consecutivo e anche i primi fischi della LumoSquare. Il copione è ancora lo stesso: la squadra quando rientra dagli spogliatoi si squaglia e molla la gara, non giocando più d’insieme. C’è poco tempo per ulteriori riflessioni, perché l’infrasettimanale chiama i biancorossi a Desio per la seconda gara chiave contro un’Urania Milano che, anch’essa, non se la passa certo bene. I meneghini però riescono ad imporre il loro gioco e non trovano grandi reazioni da parte dell’Estra, che subisce la quinta sconfitta di fila ma soprattutto la più grande debacle stagionale (fino a quel momento). E stavolta coach Della Rosa non si chiude in mere considerazioni tecniche.

«L’analisi della partita è molto semplice: da cinque partite siamo completamente scollegati – queste le sue parole- Non ci possiamo permettere di regalare due americani così come non ci possiamo permettere di concedere 92 punti. Credo che tutti si debba essere, giustamente, sotto esame». E poi ancora Campogrande in panchina 40′ per scelta tecnica e Knight escluso nel quarto periodo perché non difende. Il tecnico pistoiese esce per la prima volta allo scoperto denunciando un problema senza dubbio più ampio rispetto a quei passaggi a vuoto che hanno condizionato le ultime uscite. I processi, già partiti dopo il ko con Mestre, si fanno sempre più intensi ed è a questo punto che il club decide di rompere il silenzio per la prima volta, seppur solo per iscritto.

Nella nota ufficiale (che non reca la firma di nessun dirigente) si parla di delusione e preoccupazione, oltre che della possibilità, dopo la gara casalinga contro Roseto, di prendere «eventuali decisioni». Nessuna parola di fiducia nei confronti dell’allenatore o dei giocatori scelti in estate, solo il rimandare qualsiasi mossa al lunedì successivo alla gara. Il dubbio sul fatto che qualcosa verrà fatto a prescindere dal risultato viene subito sciolto: l’Estra batte Roseto e, dopo settimane in cui sono emerse sempre più problematiche, tutto rientra. O almeno così sembra, visto che l’attenzione della società, rincuorata dal ritorno alla vittoria, si sposta proprio sulle critiche e osservazioni fatte da media e tifosi nelle settimane precedenti.

Il direttore tecnico Alberto Martelossi, ai microfoni della sala stampa, normalizza immediatamente la striscia di sconfitte subite dai biancorossi: tutte le squadre di A2 hanno vissuto momenti altalenanti nel primo mese e mezzo di campionato. Ma risulta molto più interessante quanto segue: «Prima di Roseto ho sentito un clima da O.K. Corral che sembrava dovesse precedere un finimondo, specie per quanto riguarda il coach. Ci tengo a precisare che, dopo quelle sconfitte, a Tommaso sono state chieste cose precise e specifiche. Lui contro Roseto ha dato una risposta magistrale, con una gestione eccellente della squadra. Non era una situazione strettamente legata al risultato, ma siamo stati soddisfatti e ciò ci fa essere ottimisti per il futuro».

UNA DECISIONE GIÀ PRESA

Dalle eventuali decisioni da prendere dopo lo scontro salvezza con Roseto ad una situazione non legata al risultato: parole che, estratte dal contesto, sembrano riguardare più la posizione di coach Della Rosa che quella di alcuni giocatori. Ma in generale il successo contro la Liofilchem sembra aver rimesso tutto a posto, al netto della situazione intorno al 4 titolare di cui l’Estra è priva dal grave infortunio di Gabriele Benetti. Il dt Martelossi ribadisce l’assenza di un profilo adatto a Pistoia sul mercato, confermando insomma che si continua a monitorare tra gli italiani e formati e che la squadra di per sé è da considerarsi al completo. Caso chiuso, insomma, o così sembrerebbe.

Queste parole precedono la trasferta di Scafati e, dopo il successo, i biancorossi tornano immediatamente per terra. Nessuna carica data dall’aver interrotto la striscia negativa, visto che già nel primo quarto Saccaggi e compagni si vedono sfuggire la partita dalle mani, pur provando a riparare dopo un primo quarto finito 30-9 per i padroni di casa. Il dubbio rimane: è più una questione emotiva e di fiducia oppure tecnica? Di certo l’ultima sconfitta in ordine di tempo, quella subita in casa da Avellino, non può aver aiutato a scioglierlo, visto che su entrambi questi aspetti l’Estra non si è praticamente presentata in campo. Ma i fischi del pubblico, con Seneca Knight primo bersagliato e protagonista di un brutto episodio, convincono la società a prendere subito delle contromosse indicendo il silenzio stampa.

Davanti ai media nel post-partita si presenta solo il direttore generale Andrea Di Nino, che definisce la successiva gara contro Cento come decisiva. Nessuno scossone quindi, visti anche i soli quattro giorni di distanza tra le due gare. Ma a circa un’ora dall’inizio del match il club comunica che nessun tesserato rilascerà dichiarazioni al termine dei 40′: indipendentemente dal risultato, quindi. Segno che una decisione è già stata comunque presa. Ironia della sorte, l’Estra domina nel primo tempo e nel secondo, pur rischiando qualcosa di troppo, mette al sicuro il risultato. Finisce la gara e il silenzio perdura fino alla mattina di lunedì, quando il club biancorosso annuncia l’interruzione del rapporto con coach Della Rosa. La favola del ragazzo pistoiese cresciuto in Curva Pistoia e arrivato, dopo tanta gavetta da assistente, a ricoprire l’incarico di head coach nella sua città volge al termine.

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