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Calcio / Prima Categoria

Un terzo di Prima Categoria in archivio: il bilancio di inizio stagione

foto: Simona Matteoni/Am Aglianese

Promosse Aglianese e Monsummano, in lotta per il vertice. In ripresa il Cqs, in affanno un Quarrata lontano dalle zone che gli competono

E’ stato solo l’inizio, però ci ha già regalato un bel carico di imprese, delusioni, rimonte, grandi gol e grandi duelli. Il primo terzo di stagione di Prima Categoria non ha deluso dal punto di vista dello spettacolo offerto, ma al termine di questa decina di giornate di campionato, a cui va aggiunta la Coppa Toscana, il sentimento tra le diverse file è diverso. Con un assetto che sia nel girone B che nel C ha preso una piega decisa, sappiamo già quali dovrebbero essere le due carte pistoiesi nella sfida per la risalita in Promozione: come da pronostico, Am Aglianese e Monsummano.

Le altre quattro società della nostra provincia si sono invece stazionate nella parte destra della classifica e probabilmente saranno protagoniste di una lotta salvezza che si prospetta tiratissima viste le tante squadre in pochi punti. Una bagarre serrata che non era nei piani iniziali di un Quarrata rimasto intruppato nella melma del raggruppamento fiorentino. Diverso il discorso per chi punta proprio alla permanenza in Prima, anche se tra Montagna, Atletico Spedalino e Cqs Tempio preoccupa maggiormente la situazione intorno a questi ultimi come certifica la classifica.

LA FASCIA PROMOZIONE

Quando si è primi è difficile non dare il massimo dei voti. Il cammino dell’Am Aglianese sinora rasenta la perfezione, vittorie su vittorie come nelle speranze precampionato degli uomini di mister Matteoni. E dire che, ad essere onesti, dopo le primissime domeniche c’erano ancora vari aspetti da levigare, fra cui il dato dei gol presi un po’ troppo alto ed un ritmo di gioco leggermente claudicante. Da un inizio comunque positivo si è poi però passati ad un proseguo splendido, merito di una squadra che si è evoluta rapidamente per organizzazione e tenuta mentale. Dal terzo posto si è passati al secondo e poi su in vetta. Certamente esercita un ruolo nella scalata l’imbattibilità casalinga: l’Aglianese è l’unica ad aver fatto 5/5 sul proprio campo. Dalla stella Bastogi, ingaggiato in lotta anche per la classifica cannonieri con 7 reti, all’intelligenza ed esperienza a centrocampo di Gianotti, dalla leadership di capitan Raimondo ai jolly spacca-partite in attacco Asara e Menichini. Che questa fosse una rosa con tanti elementi di spicco era noto fin dall’estate, la convivenza tra di loro per il momento sta funzionando benissimo.

Quando si mettono in fila sei successi nelle prime sei gare di campionato non c’è molto da dire se non applaudire. Tutti gli avversari sono stati neutralizzati da un arrembante Intercomunale Monsummano, chi in maniera larga chi con brivido. Le prime difficoltà, assolutamente fisiologiche, hanno iniziato ad emergere solo dal pareggio alla settima giornata contro il Marginone. Da lì in poi effettivamente c’è stato un rallentamento nella propria corsa, con 6 punti nelle ultime cinque che hanno cancellato il provvisorio +5 sulla prima inseguitrice. La truppa di mister Panati, adesso seconda, è comunque inserita nel gruppo di testa grazie a quello che è il mantra della loro stagione: solidità e concretezza. Il Monsummano è una continua fucina di occasioni da gol ed ha il merito principale di sfruttarle nei momenti salienti dei match, grazie anche al suo Mister Wolf che risolve i problemi: un Guarisa da 6 marcature di cui la metà negli ultimi 10’ minuti di partita. I reduci dalla retrocessione dallo scorso anno, guidati in campo da capitan Agnorelli, sta trainando l’ossatura del gruppo, mentre si sta affermando sempre di più tra i giovani l’estro e la classe di Mancino.

ALTI E BASSI

Non ci si annoia mai quando gioca la Montagna Pistoiese. La formazione di mister Zinanni si affacciava ai blocchi di partenza del girone B con il ruolo di novellina, una neopromossa in mezzo ad un mare di squali. L’avere come unico e solo obiettivo la salvezza ha però i suoi vantaggi: approcciando senza paura ed a testa alta ogni sfida è possibile insidiare qualsiasi opponente. Di conseguenza Ferrari e compagni si sono spesso ritrovati di fronte a partite pazze, con goleade e ribaltoni a volte favorevoli ed a volte sfavorevoli. La Montagna sta lasciando la sua impronta in questo ritorno in Prima Categoria, però non è riuscita a mettere abbastanza fieno in cascina per tenere lontana la zona playout. Con uno spogliatoio coeso e che si conosce a menadito e con alcune individualità che si sono messe in vetrina, tra cui Marco Petrucci e Tonwe, il giudizio provvisorio non può che essere più che sufficiente. Detto ciò, la strada verso l’obiettivo posto dalla società è ancora molto lunga e per non rischiare il rendimento deve aumentare ulteriormente, in particolar modo in fase difensiva e nella gestione di gara.

Da una compagine partita bene e che si è un po’persa cammin facendo si passa ad un’altra che si è ritrovata nella situazione esattamente opposta. I mesi di settembre ed ottobre parevano essere il preludio di una stagione stregata per l’Atletico Spedalino, tra beffe all’ultimo minuto ed episodi sfavorevoli stava girando tutto male. Certamente se si resta bloccati all’ultimo posto per un certo lasso di tempo non si può imputare tutto alla malasorte ed in effetti la prima versione degli arancioblu pareva spesso troppo passiva e troppo poco incisiva verso gli avversari. Prima o poi però dal duro lavoro e dalle tante buone prove non potevano non arrivare le meritate ricompense: il team di mister Ermini ha iniziato a fruttare punti e non ha smesso di farlo anche dopo l’addio prematuro al leader tecnico Compagnone. Adesso lo Spedalino può vedere al futuro con fiducia ritrovata, specie dopo i successi-chiave per risalire la china contro Cqs Tempio e San Miniato. Sarà comunque tassativo mantenere la quasi impenetrabilità della porta, anche i top team del torneo hanno faticato a violarla; inoltre andrebbe sommato a ciò qualche gol in più per compiere un ulteriore salto di qualità (l’Atletico ha il peggior attacco del girone B con sole 9 reti).

CHI HA DELUSO

Che quella del Cqs Tempio Chiazzano sia la valutazione peggiore è comprensibile, è la classifica che parla per la società rossoblù. La crisi può certamente essere superata (anzi, forse è già in via di superamento) ma per comprenderla a pieno va fatto un breve recap dell’avvio di stagione. Nelle prime partite il Cqs mostra trame di gioco rapide e soddisfacenti ma allo stesso tempo commette diverse ingenuità in ogni reparto, di partita in partita, che condannano il club a non decollare. Si resta comunque in linea con l’obiettivo salvezza, poi però arriva il punto di rottura che inchioda all’ultimo posto i chiazzanesi: i k.o contro Atletico e Staffoli, disfatte che hanno fatto vacillare armonia e tranquillità nello spogliatoio. Si è così reso necessario il cambio in panchina, con la scelta di separarsi da Alessandro Nencini. Il nuovo corso, affidato ad un nome altisonante per la Prima come Francesco Fabbri, è ripartito da tre pareggi, di cui il più recente contro il Monsummano capolista promette buone cose per il proseguo. Sfruttando al meglio la velocità dei suoi attaccanti Spadi (5 gol in campionato), Lakaj e Magazzini e con l’apporto di innesti interessanti come l’ex Serie D Ferraro, il Cqs Tempio vorrebbe diventare una scheggia impazzita per i successivi due terzi di annata. Di sicuro andare avanti con la stessa andatura di punti e vittorie (una sola al momento, contro il Bellaria) non può proprio bastare.

Il girone C si estende principalmente su Firenze e dintorni e, come la tradizione vuole, le formazioni provenienti da quella zona puntano tutto sulla lotta e sull’agonismo. Ogni partita rischia di essere estenuante per chi non abituato a questo tipo di calcio fisico e nervoso e il Quarrata, che pure conosceva alcune delle rivali dalla scorsa annata chiusa al quinto posto, sembra essere caduto troppo spesso vittima di queste trappole. Anche nel caso dei giallorossi però il ruolino di marcia provvisorio può essere diviso in due parti: prime giornate complicatissime e successiva crescita. A causare la partenza falsa i tanti, troppi errori sotto porta figli della frenesia e dell’ansia imposte nei vari incontri dagli alti ritmi. Il Quarrata è stato l’ultima delle sei pistoiesi di Prima a spuntare la casellina delle vittorie, lo ha fatto dopo aver toccato il fondo della graduatoria e dopo uno stimolo importante come l’1-1 contro la prima della classe Audace Galluzzo. Non è casuale però se i sorpassi in classifica sono iniziati con l’esplosione di bomber Santini (8 segnature negli ultimi sei incontri) e dell’esperto Citera: solo quando saranno risolti del tutto i problemi in attacco, i mobilieri potranno pensare di riappropriarsi della parte sinistra della graduatoria.

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