Basket / Serie A2
Pistoia, coach Sacripanti: «A Brindisi test tecnico e caratteriale»
Le parole del tecnico dell’Estra: «Grande passo avanti, vogliamo coinvolgimento di tutti. Dovremo giocare con lucidità e dettare noi i ritmi»
L’Estra Pistoia si appresta a chiudere il girone d’andata di Serie A2 – e il 2025 – con due trasferte da brivido. Prima Brindisi, poi Rimini, due tra i club più accreditati al salto di categoria, entrambi nel gruppone a quota 22 all’inseguimento della capolista Pesaro. Si parte dalla formazione pugliese dell’ex Zach Copeland, reduce da due sconfitte consecutive in tre giorni, l’ultima nel recupero infrasettimanale a Rieti.
Coach Stefano Sacripanti in sala stampa ha presentato la sfida del PalaPentassuglia, in programma domenica 21 dicembre alle 18. La stessa Pistoia arriva due KO in fila, a Forlì e in casa contro Cividale, con il neo tecnico a caccia della prima affermazione sulla panchina biancorossa. Il percorso di crescita passerà anche da queste due temibili trasferte. In caso di impresa l’iniezione di fiducia potrebbe essere enorme, in caso contrario Pistoia inizierà il 2026 dall’infelice terzultimo posto attuale.
«Il processo di lavoro prosegue – ha esordito coach Sacripanti – e malgrado la sconfitta con Cividale c’è stato un grande passo avanti sotto tanti aspetti: dalla maggiore solidità difensiva, alla distribuzione, passando per i giochi in attacco più alternati tra uscite dai blocchi, post up e pick and roll. Ho visto una squadra con più anima e personalità. Dobbiamo raggiungere una identità tecnica, così da maturare maggiore consapevolezza e di conseguenza lo spirito. La differenza con Cividale credo sia stata proprio questa. Loro l’hanno vinto per la maggiore personalità nei possessi decisivi. Nei momenti importanti hanno segnato e noi no, nonostante nel complesso forse avessimo persino fatto una gara migliore di loro».
«Speravo nei due punti con Cividale proprio per una gratificazione di quello che stiamo facendo – ha proseguito il tecnico dell’Estra -. Sto battendo sul tasto della fiducia quotidianamente. Facciamo sedute lunghe ed intense perché dobbiamo necessariamente migliorare la nostra prestazione. Dobbiamo essere capaci di giocare 40 minuti di livello, senza alti e bassi come capitato nel corso della stagione. Non dobbiamo farci prendere dall’agitazione ma credere nel nostro lavoro ponendoci l’obiettivo di migliorare ancora l’intensità in difesa e la circolazione in attacco. A Brindisi sarà anche un test per capire se abbiamo la forza tecnica e caratteriale per fare una buona gara».
«Stiamo lavorando su diverse situazioni – ha continuato “Pino” -. Lavoriamo sulla difesa, per cercare di evitare canestri in contropiede, in attacco per cercare maggiore distribuzione e coinvolgimento di tutti facendo circolare la palla con qualità. Non siamo ancora arrivati ad essere solidi con continuità su questi aspetti. Dobbiamo arrivare al punto in cui queste cose saranno assodate per poter lavorare soltanto sui dettagli».
Nello specifico, coach Sacripanti ha parlato anche di Simone Zanotti, apparso ancora non pienamente al centro del gioco nelle recenti uscite. Come accaduto per Campogrande e Knight – tra gli altri – anche per il centro ex Pesaro si dovranno creare i presupposti per farlo rendere al meglio. «Stiamo cercando di ottenere soluzioni da tutti – ha spiegato -. Zanotti è un lungo atipico, a cui piace uscire dall’area. Dipende anche da cosa ci concedono le avversarie ma in linea di massima vogliamo che tutti siano coinvolti, che sia dal pick and roll o dalle uscite, non solo per fare canestro ma anche facendo sì che il gioco passi dalle loro mani».
Cosa servirà dunque per fare una grande gara contro Brindisi? «Dovremo giocare con lucidità – ha affermato Sacripanti -. Loro sono bravi a collassare l’area con la loro fisicità, quindi dovremo giocare bene in attacco, affrontandoli con equilibrio, evitando di far scattare il loro contropiede. Hanno oggettivamente un roster di altissimo livello ma dovremo cercare di portare la partita sui nostri ritmi. La gestione del ritmo sarà fondamentale per non farci travolgere dalla loro fisicità e dal loro contropiede. Dovremo essere noi a dettare i ritmi della sfida».








