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Basket / Serie B Nazionale

Coach Ferrari presenta la sua Mestre, avversaria de La T Gema

COPYRIGHT FOTO: BASKET MESTRE 1958

«Siamo usciti da una situazione molto difficile. La T Gema? Ha i mezzi per arrivare fino in fondo», racconta l’allenatore dei veneti

Ormai è quasi vigilia di playoff e più si avvicinano più sale la tensione. E’ il momento più entusiasmante dell’anno per gli appassionati di pallacanestro, lo è un po’ meno per i tifosi delle squadre coinvolte e nella Serie B Nazionale ce ne sono tante con speranza di arrivare molto lontano. La T Tecnica Gema Montecatini è certamente una di queste (se sei la neo-vincitrice della Coppa Italia di categoria, è così) e non è che la sua avversaria di primo turno sia tanto da meno. La serie contro la Gemini Mestre è una di quelle sulle quali gli addetti ai lavori hanno messo gli occhi in modo particolare, perché ci sono tutti gli ingredienti che si cercano in un confronto del genere: grandi cestisti, tifoserie piene di storia ed ambizioni di promozione.

DAL POTENZIALE INESPRESSO…

No, non è un refuso: oltre a La T Gema anche i biancorossi del Veneto mirano al bersaglio grosso e fin dal primo scontro di domenica al PalaCarrara di Pistoia faranno di tutto per ribaltare il fattore campo. A confermarlo sono le parole di un fiducioso coach Mattia Ferrari, arrivato a Mestre dopo poche giornate di campionato: «Sono venuto qui in Serie B perché riconoscevo il valore di una piazza storica da rilanciare e di un roster di alto potenziale. Ero convinto di poter fare bene e infatti abbiamo fatto cose importanti, anche dal punto di vista tecnico. Adesso c’è un primo turno da giocare: rispettiamo e conosciamo la forza di Montecatini ma il nostro obiettivo è andare avanti. Poi magari perdiamo, però voglio vedere nei miei giocatori la voglia di provare a vincere il campionato. Glielo sto mettendo in testa fin da quando eravamo dodicesimi, figuriamoci se non lo chiedo oggi. Se avessi bisogno di spronare qualcuno a questo punto dell’anno vorrebbe dire che ci sarebbe qualcosa che non va!»

Quello di coach Ferrari è un nome veramente grosso per questa categoria, lui che arrivava da un triennio splendido a Rimini che lo ha visto prima salire in dalla B all’A2 e poi fare due campionati di tranquilla metà classifica. A novembre il classe 1975 accetta la sfida della Gemini, la formazione che fino a quel momento era stata la grandissima delusione dell’intera B Nazionale: «Ho trovato una squadra con molto potenziale inespresso, depressa e preoccupata – racconta così il suo approdo il timoniere dei mestrini – I ragazzi sentivano di aver deluso le aspettative date dal loro valore complessivo e nei singoli. Ho trovato anche una società vogliosa di fare, che non si capacitava del perché le cose non stessero andando bene, ed una piazza storica che sognava un campionato di vertice e che invece era rimasta invischiata in una posizione meno nobile del previsto. La situazione era difficile e delicata, però poi siamo riusciti a risanare la stagione».

…ALLA GRANDE RINCORSA

Già, risanare la stagione. Piano piano, mattone dopo mattone, il treno Mestre ha iniziato ad ingranare ed è partita così la lunga scalata dai quasi-bassifondi della classifica alla tanto voluta ‘top six’. Una marcia che si è conclusa nel migliore dei modi, ovvero con le 9 vittorie nelle ultime 10 giornate che hanno reso ufficiale il sesto posto. Sarebbe in effetti stata una mezza ingiustizia vedere fuori dai playoff un team con atleti del calibro di Aromando (uno da 18.2 punti e 8.2 rimbalzi di media, scusate se è poco), Rubbini, Galmarini e Mazzucchelli. «I meriti vanno ascritti ai giocatori – continua coach Mattia Ferrari – i quali si sono allenati duramente e non hanno mai smesso di lottare per uscire con serietà e compattezza dalle difficoltà. La società poi mi ha permesso di portare le idee dal punto di vista sia tecnico che organizzativo; ha messo a disposizione risorse importanti per rafforzare la rosa con l’innesto molto importante di Giordano (12.9 punti in 19 presenze) e del giovane di prospettiva Maiga, queste operazioni ci hanno portato ad avere un’ipotetica rotazione a dieci uomini. Abbiamo fatto un grande lavoro, le tante partite vinte sono lì a dimostrarlo. Abbiamo prima risollevato il morale della piazza e del club e poi concluso al meglio il campionato, con questo rush finale che ci ha permesso di avere il posto ai playoff».

«La nostra squadra è uscita da una situazione molto difficile e ciò che non ti ammazza ti fortifica. Io penso che in questo campionato abbiamo vissuto almeno tre stagioni differenti: quella della delusione, quella della rivalsa e quella dell’affermazione. Questi eventi ci hanno fatto arrivare fino a qui solidi e corazzati; poi però bisogna vedere se riusciremo ad esserlo anche in una serie al meglio delle cinque gare, visto che rispetto alla regular season è un altro sport. L’unica cosa che posso dire ai miei ragazzi è che se siamo arrivati fino a qui, cioè ai playoff per via diretta saltando i play-in e conquistando una posizione ad un certo punto impensabile, non può essere un caso. Non siamo una squadra di novizi per la categoria, abbiamo giocatori che hanno fatto anni ed anni di A2 e B o che hanno giocato tante finali e semifinali. I ragazzi hanno chiaro in mente che cosa serve per vincere, sta a me metterli nelle condizioni tecnico-tattiche migliori in modo da essere in grado di lottare su ogni possesso».

«LA T GEMA? POCHI PUNTI DEBOLI»

Mestre era considerata in estate tra le favorite (per alcuni ‘la’ favorita) alla promozione ed è l’idea di rinvigorire quella previsione che ha motivato i veneti verso la rivalsa. Un come-back che non è passato inosservato nel girone B, dove in molti hanno iniziato ad augurarsi di evitare la Gemini. Alla fine il destino ha scelto La T Gema come avversario ed in questi giorni, ai nostri microfoni, il capitano dei termali Nicola Savoldelli aveva definito i futuri rivali ‘una falsa sesta’. Un complimento che inorgoglisce coach Mattia Ferrari, il quale però resta coi piedi per terra: «E’ un commento lusinghiero ma dopo 38 partite di campionato non può che essere la classifica a definire quanto valiamo. E’ vero che siamo arrivati a pari merito con la quarta e la quinta venendo puniti dalla differenza canestri, però le prime tre hanno scavato un solco importante rispetto a noi e ciò rispecchia sicuramente l’andamento della nostra stagione regolare. So che sono ragionamenti che lasciano il tempo che trovano dato che poi a parlare è sempre il campo, però se guardo i singoli e la qualità complessiva potrei dire anche io che La T Gema è una squadra che vale più del terzo posto. Corrono per la vittoria finale del campionato ed hanno i mezzi per farlo».

Per Ferrari, esperto in tema di promozioni verso la Serie A2 (traguardo raggiunto sia a Rimini che a Legnano), La T Gema ricoprirà certamente il ruolo di lepre in questa serie di primo turno mentre Mestre sarà chiamata ad una difficile caccia: «Punti deboli? Ne ho visti davvero molto pochi. Hanno una rotazione molto profonda, con il probabile recupero di Chiarini sarà a nove giocatori e si potrà espandere a dieci elementi tutti molto importanti. L’aver preso in corso d’opera un atleta come Stanic certifica le ambizioni di un club ben consapevole che sono i giocatori a scendere in campo ed a vincere le partite, specie se sono forti. Quello che salta subito all’occhio analizzando La T Gema è la capacità nello sporcare le partite, i loro successi si fondano sul difendere e sul tenere gli avversari su punteggi bassi e percentuali brutte. E’ una pallacanestro che si sposa benissimo al clima da playoff e quest’aspetto non può essere sottovalutato».

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