Basket / Serie B Interregionale
Da ottavi ad eroi: il racconto della storica promozione del Dany Basket

Il Dany Basket è volato in una dimensione che il club non aveva mai neanche immaginato: e dire che rischiava di uscire dopo la prima fase…
I sogni più difficili ed irrealizzabili si possono avverare solo se alle spalle ci sono le giuste persone, le giuste idee e la giusta cultura del lavoro. Questi sono stati gli ingredienti che hanno portato al successo il Consorzio Leonardo Servizi e Lavori Dany Basket Quarrata targato 2024/25. La portata del capolavoro sportivo appena compiuto è talmente elevata che ci vorranno mesi e mesi per capire e realizzare che sì, è successo veramente. Lo storico 11 giugno 2025 non ha solo sancito la pagina più importante della pallacanestro a Quarrata, ha spedito la stessa proprio in un’altra dimensione.
L’INIZIO DEL CAMMINO
Dalla B Interregionale alla B Nazionale, dai duelli con le medio-piccole della Toscana al privilegio e l’onore di poter sfidare ed essere accostati a potenze di livello nazionale. Un mondo nuovo, ottenuto con merito e con un cammino unico nel suo genere dai ragazzi di coach Alberto Tonfoni. Un percorso che nasce subito dopo la fine della scorsa stagione, dopo l’eliminazione amara (per come era maturata) al primo turno di playoff contro Empoli. Le indicazioni del primo campionato nella quarta divisione (perché non dimentichiamo che Quarrata solo due anni fa era in C Regionale) e dal suo finale non potevano che portare ad una sola decisione, la conferma in blocco di quello che è poi divenuto il nucleo fondante dei campioni di oggi. Di certo però non è stato un gioco da ragazzi riuscire a non farsi strappare via cestisti di valore assoluto per la categoria. Anzi, è la dimostrazione della serietà e della concretezza nelle idee della società guidata dal presidente Gino Giuntini, fattori che sono state le fondamenta su cui è stata costruito il miracolo promozione. Una società che ha fatto la differenza non solo confermando i pezzi pregiati ma essendo lesta a capire, dopo le sconfitte nelle primissime due partite di stagione, che era il caso di aggiungere un altro acquisto di spessore, dopo gli arrivi estivi di Nicola Calabrese e Giorgio Artioli, come Simone Angelucci.
Di fronte però ad una prima fase chiusa ad un buon quinto posto, lo stesso di dodici mesi prima e valevole per la qualificazione ai Play-in Gold, si poteva essere soddisfatti in casa Dany Basket. In un raggruppamento tra i più duri di tutta la B Interregionale e con la classica sfilza di infortuni ed episodi sfortunati che sono parte di una stagione agonistica, il potenziale da sfruttare si era intravisto. Certo però ad arrivare ad imbastire un ruolino di marcia di sole quattro sconfitte negli ultimi cinque mesi di campionato (in tutte le fasi) è completamente fuori da ogni immaginazione. Match dopo match matura nei biancoblu la capacità di tirare fuori nelle serate decisive la marcia in più, come avvenuto nell’ultima giornata della prima fase contro Empoli: questo è il vero ‘turning point’, perché da una parte senza il canestro di Amedeo Tiberti sulla sirena dei 40’ la cavalcata non sarebbe mai proseguita e dall’altra ha vendicato ed esorcizzato l’uscita ai playoff dell’anno prima.
AI PLAYOFF IL CAPOLAVORO
A febbraio le grandi corazzate del resto della Toscana, come San Miniato, Lucca e Costone Siena, e le squadre provenienti dal nord-ovest d’Italia nel Play-In Gold parevano ancora lontane. Quarrata però si mette al lavoro per ricucire il gap e provare a strappare un posto ai playoff e piano piano ci riesce. Subito un filotto di cinque vittorie consecutive nelle prime cinque del calendario e da lì in poi la strada si fa in discesa. Un giorno è Federico Regoli, un altro è Tommaso Molteni, un altro ancora è Tiberti: gli uomini di coach Alberto Tonfoni si danno il cambio uno alla volta nel ruolo di protagonista di serata, ecco qua l’unità d’intenti che serve per raggiungere il proprio ambizioso scopo. Questa volta il Dany non ha bisogno di prendersi l’accesso al turno successivo all’ultimo respiro, l’ottavo posto è certezza già alla penultima giornata dopo l’affermazione contro la nobile decaduta Pavia: si va ai playoff, obiettivo stagionale raggiunto.
Ora, la domanda è la seguente: quando mai, nella storia della pallacanestro sia italiana che mondiale a tutti i livelli, l’ottava testa di serie su otto qualificate riuscisse a sottomettere tutte le altre? Il 99,999% delle volte non è successo; invece qui si è avverato quello scenario dello 0,001% e oltretutto capitan Balducci e compagni hanno addirittura avuto l’ardire di restare imbattuti per tutta la postseason. L’Oleggio di Suigo e dei ragazzini terribili scuola Olimpia Milano? Distrutta in gara-1 e superata all’over-time in gara-2. La Borgomanero di Benzoni, unica avversaria a non perdere dalla Consorzio Leonardo nella seconda fase? Beffata di misura in entrambe le gare della serie. La Lucca di Drocker e Dubois, ultimo ostacolo prima della conquista del titolo e di una dimensione mai vista prima? Letteralmente annichilita in una finale senza storia. E’ quindi così che la nostra provincia si è ritrovata a poter vantare ben quattro squadre nelle prime tre divisioni nazionali, insieme a Pistoia e le due termali: per un territorio da poco meno di 300mila abitanti è qualcosa di eccezionale.
E ADESSO?
‘Porta il dottore’ era lo slogan ufficiale ad ogni partita dei lucchesi: per batterli evidentemente servivano dei chirurghi professionisti come coach Alberto Tonfoni ed i suoi ragazzi, il cui operare in totale sintonia non poteva che risultare in un’operazione perfettamente riuscita. La vittoria schiacciante in gara-2 di finale è stata un manifesto di dominazione assoluta, quattro quarti a senso unico in quella che poteva essere la serata più delicata e difficile. Via alla festa dunque, una gioia che però non si ferma alla notte del PalaMelo ma continuerà per tutto il prossimo anno quando i colori biancoblu sventoleranno in Serie B Nazionale. Dalle trasferte in palazzetti sperduti a palcoscenici veri e con tradizione sportiva come Montecatini, Livorno ma anche Roma e Caserta.
Di certo ce ne sarà di tempo per iniziare a ragionare sui piani futuri a livello sportivo, cioè su chi puntare ancora tra i nuovi campioni (alcuni di questi come Molteni o Angelucci hanno già maturato una certa esperienza al piano di sopra) e lo staff tecnico (anche se sarebbe davvero bizzarro non confermarlo per la maggior parte). Ci sono però ben altre sfide di tipo organizzativo – strutturale da affrontare subito per adeguarsi a quella che sarà la nuova ed importante dimensione. La questione palazzetto è una di queste e il presidente Giuntini ha già lasciato intendere la volontà del club di svolgere le partite interne nelle prossime due stagioni a Pistoia, con l’ottica di tornare per il 2027/28 in un PalaMelo più grande e funzionale.
Peraltro è ormai alla luce del sole la sinergia tra Dany Basket e Pistoia Basket, ratificata in via ufficiale alcune settimane fa con il patto di collaborazione fra i rispettivi settori giovanili che consolida la posizione societaria e ne esalta ancora una volta la visione. Non sarà in ogni caso un’estate semplice e scontata, i fronti da sistemare per arrivare ai nastri di partenza del nuovo campionato pronti a sorprendere pure in terza serie non sono pochi. Nel frattempo però chiunque abbia a cuore le vicende del basket a Quarrata non potrà mai scordare i volti e le gesta di questi ragazzi che partiti dall’ottavo posto sono diventati eroi. Molteni, Calabrese, Tiberti, Regoli, Angelucci, Balducci, Antonini, Artioli, più i giovani Diks, Mongelli, Nyuol e Babovic: un pezzetto di eternità è vostro e sempre lo sarà.
