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Basket / Serie A2

Estra, l’ex assistente Civinini: «A Pistoia dimenticati i veri valori»

A quasi un mese dal suo passo indietro, Civinini rompe il silenzio con un post: «Pistoiesità? Parole vuote con cui qualcuno si è riempito la bocca»

Non un finale di Natale felicissimo in casa Pistoia Basket e non per l’attuale situazione di classifica. A rompere il placido silenzio proprio nel giorno di festa è arrivato un lungo e duro post dal profilo Facebook dell’ex assistant coach Luca Civinini. A poco meno di un mese dal suo addio volontario al club biancorosso, giunto di conseguenza all’esonero di Tommaso Della Rosa, l’allenatore pistoiese non ha usato giri di parole nel descrivere, per la prima volta, le motivazioni che lo hanno spinto a non continuare il suo lavoro a fianco del nuovo coach Stefano Sacripanti.

Nel post di Civinini emerge in primis una difesa a 360 gradi del suo head coach, a suo dire messo da parte ingiustamente. Ma dentro le parole dell’ex assistente dell’Estra si possono leggere chiarissime le critiche all’attuale dirigenza del club di via Fermi, con un paragone col passato a marcare una linea netta. Sono, quelle di Civinini, parole piene di dispiacere ma anche di forte disappunto. Parole che vi riportiamo nell’integralità del post pubblicato.

IL POST DI CIVININI

«Questa è una delle poche volte in cui uso Facebook per esprimere un mio pensiero, perché, nonostante siamo nell’era dei social, il mio essere predilige sempre una vecchia e sana chiacchierata davanti a una bella birra, faccia a faccia, con gli occhi negli occhi.

Per prima cosa, ci tengo molto ad augurare un felice e sereno Natale a tutti i tifosi del Pistoia Basket e a tutte le persone che mi conoscono.

Fino ad oggi non ho scritto nulla, volutamente, sulla mia scelta di dare le dimissioni, per non lasciarmi travolgere dall’emozione di essere pistoiese doc e tifoso sfegatato di quei colori che hanno fatto la storia di Pistoia in giro per l’Italia, per anni e anni.

Scrivo ora con il cuore pesante, straziato e in mille pezzi per la decisione che ho preso di lasciare la squadra e uno staff meraviglioso. Ma dopo che la società ha esonerato Tommaso Della Rosa – un ottimo allenatore a mio avviso molto preparato, ma soprattutto una persona che rispetto tanto, a cui devo solo dire un infinito GRAZIE per avermi ridato la possibilità di tornare fra le mura che mi hanno visto crescere come persona e come allenatore. Quelle mura a cui devo tutto, perché da quando ci sono tornato la scorsa estate, in uno di quei caldi e soffocanti giorni di luglio, mi hanno travolto con una valanga di ricordi, momenti indimenticabili e persone care, partendo dal nostro amato presidente Roberto Maltinti, che mi ha insegnato prima i valori della vita – veri, profondi – e poi quelli del basket. Dio, quanto vorrei una delle sue pacche sulle spalle proprio ora, quelle pacche che tuonavano: “Non ti provare a mollare, perché mi fai incazzare!”. Giuro, sto scrivendo con le lacrime agli occhi, incredulo che Pistoia sia diventata questo: un posto dove conta solo apparire perfetti, belli e con il sorriso, mentre i veri valori – quelli che davvero fanno la differenza – sono stati dimenticati, come il rispetto e l’onestà. Credo che giocare con la vita sportiva di un giovane allenatore, riempiendosi la bocca di parole vuote sulla “pistoiesità” che sarebbe emersa quest’anno, sia stato un valido esempio di ciò che ho detto prima.

Quante belle parole… ma di sostanza? Niente, un vuoto che fa male. E basta dire che nello sport esista un progetto a lungo termine con una programmazione seria, perché tutto dipende dai risultati immediati. Basta vedere Luca Banchi in nazionale: per me uno dei migliori coach italiani, massacrato solo per una sconfitta! Hahaha, rido per non piangere. Quindi ho sbagliato io a stupirmi che Tommaso sia stato esonerato dopo una vittoria, quando la squadra era in una posizione di classifica che la vedeva salva e in pieno rispetto dell’unico obiettivo prefissato in estate, ovvero la salvezza.

Un grande coach italiano di settore giovanile, “GC”, lo ha sempre detto: non è vincere oggi che conta, ma prepararsi a vincere domani è molto importante. Si vince in mille modi nel nostro meraviglioso mondo della palla a spicchi, dentro e fuori dal campo. Ma serve una società che sopporti, supporti e creda in questo cammino, sapendo che ci saranno cadute – dolorose, sì – ma basterà rialzarsi veloci e stare TUTTI INSIEME, con il cuore unito, perché solo TUTTI INSIEME si conquista davvero la vittoria.

Io, come tanti di voi sanno, faccio parte di un periodo della storia di Pistoia sapendo molto bene cosa significa lavorare INSIEME: negli anni abbiamo allestito squadre con pochi soldi, compiendo miracoli veri, rinchiusi in ufficio fino a tarda notte, lottando per strappare un “sì” ai giocatori che, con lo staff, avevamo scelto, convinti che fossero perfetti per noi. Su tutti, lo storico direttore Giulio Iozzelli, con il quale ho condiviso tutti i miei anni nello staff del Pistoia Basket: in quei caldi e afosi giorni di mercato estivo, soprattutto per lui, non esistevano mattine, pomeriggi e spesso neanche le notti, perché quando si interagisce con gli Stati Uniti per parlare di mercato con gli agenti dei giocatori, in genere lo si fa quando in Italia è notte, per cercare di anticipare i tempi. Anche perché, in quei momenti, una o due ore perse possono valere la firma del giocatore d’interesse per un’altra squadra.

Proprio perché credo molto nei valori che ho menzionato prima e ritenendomi una persona seria, ho deciso di farmi da parte, perché non mi sentivo più in grado di dare nulla alla squadra: il morale era – ed è tuttora – distrutto, a terra. I giocatori con i quali ho legato molto meritano uno staff al 100%, performante in ogni suo componente. Sono sempre andato all’allenamento a testa alta e tornato a casa sapendo di aver dato tutto per tutti. Se questo svanisce, mi spezza il cuore, ma preferisco andarmene piuttosto che continuare a stare lì per rubare uno stipendio, come in tanti avrebbero fatto. Lo stesso ho detto a coach Sacripanti: chi subentra in corsa ha bisogno del miglior staff possibile, senza “zoppi”. E io mi sentivo zoppo, svuotato, incapace di aiutare la squadra dopo quel che era successo – un terremoto che mi ha scosso l’anima e deluso molto. Ho parlato a lungo con lui, col cuore in mano, dicendogli che non ce la facevo più a stare nello staff dopo quello che era successo. L’ho fatto sapendo di perdere un’opportunità unica di crescita, perché non tutti hanno la fortuna di poter lavorare con un coach che è una parte della storia della pallacanestro italiana e come tale merita tutto il mio più profondo rispetto, scegliendo quindi di essere onesto anche con lui riguardo al mio stato d’animo. Mi dispiace, ma davanti a tanta delusione per il trattamento riservato a Tommaso, non ho potuto tacere e rimanere indifferente, perché non sarei stato io.

Ciao Pistoia, ti porterò SEMPRE nel cuore, per tutto l’amore che mi hai dato e per tutti i momenti indimenticabili che mi hai fatto vivere e che resteranno dentro di me per sempre. Tiferò per te ogni partita che affronterai, e se un giorno lo vorrai, ci incontreremo di nuovo con grande piacere. Per te ci sarò sempre, ma promettimi di rimetterti i vestiti giusti: quel bianco e rosso che ti hanno reso unica, eterna, diversa da tutte le altre; allora quel giorno potremo tornare insieme.

Coach Luca Civinini».

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La redazione di Pistoia Sport è composta da un manipolo di valorosi giornalisti e giornaliste che provano a raccontarvi le vicende della Pistoia sportiva e non solo con lo stesso amore con cui le nonne parlano dei nipoti dalla parrucchiera.

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