Basket / Serie A2
Estra Pistoia, il giorno di Seneca Knight: «Mi sento già a casa»

Le prime parole del nuovo innesto biancorosso: «È una grande occasione per me. So cosa posso fare e non vedo l’ora di scendere in campo»
Radioso ed entusiasta, Seneca Knight si è ufficialmente presentato come nuovo giocatore del Pistoia Basket. A due settimane dalla sua firma, l’attuale ultimo innesto dell’Estra, si è raccontato nel corso di una conferenza stampa nella Sala Hospitality della Lumosquare al fianco del Direttore Tecnico Alberto Martelossi e del CEO di Lumos Mario Parrella, «sempre più presente a seguire da vicino le vicende della squadra» – come da lui stesso affermato – ed «entrato con anima e corpo in questo avventura».
L’INTRODUZIONE DEL DT
Come sempre, il compito di introdurre il nuovo arrivo è stato appannaggio del DT biancorosso. «Innanzitutto voglio ringraziare Seneca per aver accettato la nostra proposta – ha esordito – . La nostra è stata una scelta ponderata. Abbiamo vagliato tanti profili e considerato soprattutto la sua adattabilità alla squadra. Grande merito è anche suo se oggi è qui, significa che lo abbiamo apprezzato tra i tanti profili visionati e lo abbiamo infine scelto. Ha una combinazione di caratteristiche esplosive che sono alla base dell’idea della costruzione della squadra fin dall’inizio. Porta un mix di entusiasmo e freschezza, atletismo e poliedricità di ruolo. Nella pallacanestro moderna ciò conta molto e ancora di più in questo campionato di A2 dove avere giocatori in grado di fare molte cose è davvero importante».
«Specialmente se sono gli statunitensi – ha proseguito Martelossi – che rispetto al passato devono saper fare molto di più che “semplicemente” segnare. E Seneca gode di questa attitudine. Dispiace di non aver potuto testare nel precampionato le sue qualità, così come dispiace a lui non aver potuto conoscere i compagni durante una partita. Ma sarà un punto in più per lui per poter dimostrare cosa sa fare subito in campionato, creando anche un alone di curiosità attorno a lui».
LE PRIME PAROLE DI KNIGHT
È arrivata dunque la volta del neo cestista biancorosso, giunto a Pistoia da una settimana e già ampiamente nel vivo della sua nuova esperienza. «Mi sento già a casa – ha ammesso Knight -. I compagni di squadra, lo staff e tutta la dirigenza mi hanno fatto subito sentire a mio agio. Anche se ancora non abbiamo giocato insieme, mi sento già parte integrante della squadra dopo questi primi allenamenti. È il mio terzo anno in Europa e sono qui per continuare a crescere e imparare. Accanto a giocatori esperti, nonché tra i migliori di questo campionato, come Sacca e Jazz ad esempio, sono sicuro che migliorerò molto. Voglio assorbire quanto possibile come una spugna e apprendere il più possibile. Infine, pur essendo qui da poco, posso già dire che il cibo è ottimo», ha aggiunto sorridendo.
E proprio questo suo sorriso contagioso è ciò che più risalta della sua personalità a primo impatto. Un ragazzo solare, in grado di inserirsi subito bene nei meccanismi dello spogliatoio e pronto a dare il suo contributo sul parquet. «Cosa mi ha chiesto il coach? Di essere me stesso e fare ciò che mi riesce meglio. Segnare, prendere rimbalzi ma anche creare per gli altri e sfruttare il mio atletismo. Mi stavo allenando a San Francisco per migliorare il mio gioco come cerco di fare ogni giorno, quando mi ha chiamato il mio agente e mi ha parlato di questa opportunità. Una grande occasione per me, ho creduto subito che sarebbe stato il posto giusto per me e ho accettato con entusiasmo».
Senza aver potuto mettersi in mostra nelle amichevoli estive, Knight sarà subito messo alla prova dalla trasferta sul campo della fortissima Verona. «C’è talento in tutto il campionato, tanti bravi giocatori. Parliamo di una delle migliori second division d’Europa. Non vedo l’ora di affrontare le squadre più forti del campionato. Lavoreremo duramente per arrivare pronti. Mi dispiace di aver perso la preseason ma fa parte del gioco. Cosa ho trovato di diverso in Europa? Ogni campionato fa storia a sé ma sicuramente c’è più fisicità. Anche il metro arbitrale cambia da Paese a Paese. Dovrò adattarmi a queste particolarità ma aver già giocato per due anni in Europa mi ha aiutato a capire che ho talento, che posso competere con tutti e cosa posso fare in campo»
Tra i suoi idoli, come abbiamo avuto modo di scoprire raccontandolo, vi è anche Kobe Bryant, che con Pistoia ha senza dubbio un legame speciale. «Quando ho saputo che è cresciuto sono rimasto estasiato. È incredibile, non ci credevo quando l’ho saputo. Mi hanno raccontato che ha anche un campetto qua quindi non vedo l’ora di visitarlo. Sapere il legame che Kobe ha con Pistoia mi spingerà a dare ancora di più in campo».
