Basket / Serie A2
Estra Pistoia, contro Roseto un’ultima spiaggia. Ma basterà la vittoria?
Domenica i biancorossi sono chiamati alla reazione, ma l’impressione è che, comunque vada, sarà necessario un intervento
Come sempre accade nel basket, non sono tanto i meri risultati a dare un quadro completo intorno alla situazione di una squadra: lo è invece, come nel caso dell’Estra Pistoia, il modo in cui arrivano certi verdetti, specie se estremamente negativi. L’involuzione tecnica ed emotiva del gruppo biancorosso è sotto gli occhi di tutti e, se prima poteva sembrare affrettata qualsiasi minima forma di preoccupazione, adesso i timori sono sempre più autorizzati e consoni al momento. Le sconfitte avvenute contro Mestre in casa ed Urania Milano a Desio hanno messo ancora più in evidenza le difficoltà di un gruppo apparso incapace di connettersi pienamente alla partita e di affrontare i momenti di esaltazione degli avversari.
Domenica contro Roseto sarà un’ultima spiaggia, al termine di un trittico di gare che comunque si chiuderà con un bilancio estremamente negativo. Inutile girarci intorno: queste tre partite potevano rappresentare un primo deciso passo verso l’obiettivo stagionale, con la possibilità di proseguire guardando un po’ meno nello specchietto retrovisore e poter dunque anche guardare la strada che si apriva dinanzi. Tutto questo adesso, ovviamente, non sarà più possibile: l’Estra ha visto con i propri occhi che anche la salvezza non può essere qualcosa di scontato se diverse componenti non viaggiano nella giusta direzione. E il percorso che porta al giro di boa della regular season è tutto tranne che comodo.
PISTOIA E ROSETO, DENTRO LA CRISI
Intanto però ci sarà la Roseto guidata dal pistoiese doc Giovanni Bassi, appena approdato sulla panchina della Liofilchem oggi fanalino di coda solitario nel tabellone di A2. La cura dell’ex coach di Chiusi non ha per ora sbloccato la classifica degli abruzzesi, che prima hanno comunque messo in difficoltà Cividale e poi sono caduti mercoledì contro la diretta concorrente Ruvo di Puglia. Al PalaColombo c’è stato anche un avvio shock: solo 6 punti segnati nel primo quarto, con Robinson e compagni che, con una reazione d’orgoglio, hanno poi potuto solo ricucire dal -19 dell’intervallo lungo.
Alla Lumosquare quindi si affronteranno due squadre che devono ritrovarsi dal punto di vista del morale, ma soprattutto per quanto riguarda l’atteggiamento difensivo. La classifica di Roseto è confermata anche da quella che è la peggior difesa del campionato, con 88.7 punti subiti di media a gara. Pistoia, nella striscia negativa ancora ininterrotta, è arrivata a quota 87 dopo che nelle prime sei partite (con record 4-2) aveva registrato un pur sempre migliorabile 80.5.
E mentre il duo USA formato da Justin Robinson e Jalen Cannon rimane faro imprescindibile della squadra di coach Bassi, i due americani agli ordini di Tommaso Della Rosa stanno vivendo un periodo di involuzione fin troppo palese. Sono stati infatti 24 i punti in tandem contro Mestre, scesi addirittura a 18 al cospetto dell’Urania. Anche, stavolta, proprio nel momento in cui il talento di Johnson e Knight poteva fare la differenza, si è invece arrivati ai minimi storici. E quindi ad una situazione che non può non suscitare domande e destare preoccupazione. Ma stavolta la sensazione è che, volendo usare un vero cliché, le cose non siano assolutamente così semplici.
ESTRA, TEMPO DI SCELTE
Questo perché Pistoia-Roseto sarà sì un’ultima spiaggia, ma il risultato potrebbe contare fino ad un certo punto. Come abbiamo detto, il bilancio del famoso trittico di partite si chiuderà comunque in negativo con ben due scontri diretti persi e malamente. L’impressione è che, anche con un successo, gli strascichi di queste settimane daranno comunque seguito ad importanti valutazioni da parte della società biancorossa. La nota diffusa a seguito del ko di Desio pare andare in questa direzione, specie nell’ultimo passaggio dove si esprime che «i prossimi giorni, comprendendo sia gli allenamenti che la partita di domenica, saranno fondamentali per avere una fotografia completa della situazione e prendere a freddo, in maniera ponderata, eventuali decisioni».
Al netto dunque dei “se” di circostanza, risulta palese che, all’interno del club di via Fermi, siano in corso riflessioni al fine di individuare quello che ad oggi rappresenta il problema. E non avendo Pistoia le risorse, il tempo e le alternative per intervenire su più settori, non si potrà far altro che operare una scelta netta, precisa, specifica. Volendo essere cinici, il dilemma si potrebbe ridurre tra la guida tecnica e alcuni elementi del roster, come d’altronde le ultime gare hanno tristemente evidenziato. E la fotografia di coach Della Rosa al termine del confronto con l’Urania parla da sola, con l’evidente difficoltà dell’allenatore nello spiegare questo momento alternata, però, ad una ferrea risolutezza sulla gestione di alcuni suoi giocatori.
Campogrande che sta a guardare per 40’, Knight che viene panchinato perché «chi non difende non gioca» e Zanotti che non passa neanche un quarto d’ora sul parquet e viene escluso nel finale non sono fatti che poi possono essere ridimensionati quando cala la frustrazione del momento. La letteratura cestistica è ricca di singoli giocatori poi rivelatisi incompatibili con un sistema di squadra, ma in questo caso il messaggio lanciato coinvolge fin troppi profili per passare in secondo piano. E dinanzi a questa situazione, oggettivamente delicata anche a livello di equilibri interni, la società non potrà che intervenire. Comunque vada domenica, repetita iuvant.







