Basket / Serie A2
Estra Pistoia, la carica dei giovani Gallo e Stoch

«Pistoia tra le migliori piazze da cui ripartire», così il classe 2004. Il prodotto dell’Under 19: «Mi sto abituando alle responsabilità»
Sono i più giovani della nuova Estra Pistoia, sono rispettivamente classe 2004 e 2006 e hanno entrambi mosso i primi passi nell’Azzurra Basket Trieste: stiamo parlando di Filippo Gallo e Federico Stoch, ultimi giocatori biancorossi in ordine cronologico ad essere presentati (presso la concessionaria di Toyota Stilauto in via Fermi) in questa pre-season. Due prospetti che in questa stagione saranno chiamati a diventare qualcosa di più, vista la centralità che avranno nel progetto. A confermarlo è stato proprio il direttore tecnico di Pistoia Alberto Martelossi.
«Sono due giocatori provenienti dalla stessa cantera e va sottolineata la loro bravura nell’arrivare a questo livello. Questa stagione sarà un crocevia per la loro carriera: sono due ragazzi in crescita che abbiamo voluto premiare con questa opportunità. Giocano in due ruoli molto vicini e questo significa che il club su di loro ha voluto giocare un’importante fiche: ora sta a loro mettersi nelle giuste condizioni e cogliere quest’occasione. Hanno dimostrato finora un grande carattere e penso che ciò sarà un elemento importante e utile nella loro carriera. Sono molto duttili: Filippo ha un’impostazione da point-guard lunga, molto moderna. Federico invece è cresciuto come guardia con fisicità e sta avendo sempre più padronanza nel ball handling. Caratteristiche, quelle di entrambi, che possono rappresentare un importante risorsa per la squadra».
GALLO: «A2 CAMPIONATO DIVERTENTE, MA ANCHE BRUTALE»
Da una parte quindi Gallo, che in Serie A2 ha già vestito le canotte di Assigeco Piacenza e Real Sebastiani Rieti. La sua sarà giocoforza una stagione ricca di responsabilità, essendo il giocatore che più potrà dare respiro a Saccaggi e Jazz Johnson. E se già nelle prime uscite non ha mancato di mostrare il suo carattere frizzante e delle skills intriganti, vero è che il suo percorso di crescita è tutt’altro che concluso. Specie dopo una stagione molto sfortunata e interrotta anzitempo.
«Dalle prime chiamate del club ho subito sentito la voglia di farmi partecipare a questo progetto – ha raccontato Gallo – Da parte mia, dopo una stagione molto travagliata, avevo tanta voglia di riscatto e una piazza come Pistoia mi è sembrata tra le migliori da cui ripartire. Ricordavo, infatti, la bella atmosfera del palazzetto, da avversario. Questo primo mese di lavoro è stato un po’ sfortunato per gli infortuni, ma domenica avremo la prima partita: stiamo lavorando al massimo delle nostre possibilità per inaugurare al meglio la stagione. Coach Della Rosa mi ha parlato da subito come un amico, parlandomi di cosa si aspettava da me: allora non sapevo quanto ci avrei messo a rimettermi dall’infortunio, ma Tommaso mi ha detto che avrebbe comunque puntato su di me. Poi, per fortuna, i tempi di recupero si sono rivelati abbastanza brevi. Ci siamo trovati subito d’accordo: le sue idee di basket si sposano con le mie. Anche l’opportunità di giocare da play è stata decisiva: penso che possa fare bene alla mia crescita».
Insomma, per Gallo Pistoia è stata una scelta logica e adatta ai suoi obiettivi futuri. Senza dubbio il lavoro del dt Martelossi e di coach Della Rosa è stato decisivo per convincerlo a sposare la causa biancorossa. Ma forse anche una vecchia conoscenza di via Fermi, l’attuale general manager di Reggio Emilia Marco Sambugaro (club che possiede il cartellino di Gallo), può aver aiutato con la proverbiale “parola buona”.
«Sì mi ha parlato di Pistoia e mi ha da subito fatto capire che sarebbe stata la scelta giusta – ha ammesso il play dell’Estra – Con i compagni più esperti noi giovani siamo sempre disponibili all’ascolto: per me Saccaggi, oltre che il capitano, è un punto di riferimento in campo. L’errore più grande che possiamo fare è pensare di non aver bisogno di consigli. Anche i ragazzi americani sono una bella fonte di ispirazione per il nostro gioco. Giochiamo un campionato che secondo me ha un format molto divertente, ma al tempo stesso brutale: si giocano molte partite, con primo e ultimo posto che hanno un peso specifico impressionante. È un campionato in cui devi restare sempre sul pezzo e gestirti fisicamente e mentalmente, ragionando partita per partita. Ci sono squadre molto attrezzate, ma deve importarci relativamente: bisogna solo pensare a vincere».
STOCH: «VOGLIO RIPORTARE PISTOIA IN ALTO»
Discorso diverso per Federico Stoch, che si affaccia per la prima volta ad un campionato estremamente competitivo come quello di A2. Il classe 2006 però è forte di una conoscenza dell’ambiente ormai profonda e maturata negli ultimi tre anni. Dopo essere stato la punta di diamante dell’Under 19, adesso il suo compito è fare un importante step in avanti. Magari seguendo le orme dei vari Del Chiaro e Allinei (solo per citare gli ultimi in ordine di tempo) e facendo partire da Pistoia una carriera ad alti livelli. Ma, come da lui sottolineato, le motivazioni non sono solo personali.
«Sono al terzo anno qui e ho un ruolo totalmente diverso – queste le sue parole – In queste settimane ho cominciato ad abituarmi all’idea di essere più responsabilizzato e dovermi mettere più in mostra in attacco. L’esperienza a Legnaia è stata importantissima per confrontarmi con una maggiore fisicità, in un campionato pieno di giocatori esperti. Sono a totale disposizione e darò il mio meglio per aiutare la squadra. Chiaramente quello che è successo l’anno scorso ha colpito tutti: si sentiva proprio un’atmosfera pesante, con ragazzi come Della Rosa e Saccaggi che erano spesso cupi e tendevano a stare più per conto loro. Sia per le mie ambizioni che per il bene che voglio a Pistoia, il mio obiettivo è riportarla in alto. Oggi comunque, anche grazie al fatto che ormai conosco bene molte persone, la palestra è un luogo dove è davvero piacevole stare e lavorare».
