Basket / Serie A2
Estra Pistoia, la strada per crescere è già stata imboccata
Coach Sacripanti ha fissato gli obiettivi tecnici: trova un’Estra che nelle ultime gare ha subito meno punti e trovato più soluzioni
Quelli recenti in casa Estra Pistoia sono stati giorni senza dubbio febbrili, con un cambio in panchina che ha giocoforza diviso la piazza e l’arrivo di coach Stefano Sacripanti ad inaugurare il nuovo corso. Come sempre saranno il campo e il tempo a dare il miglior giudizio su questa decisione e sull’impatto che tale avvicendamento avrà sul gruppo squadra. Anche perché sono stati pochissimi i giorni in cui l’allenatore canturino ha potuto toccare con mano la situazione intorno al proprio roster e preparare il primo impegno ufficiale contro Forlì. E pure lunedì sera, al termine del match all’Unieuro Arena, difficilmente ci saranno elementi sufficienti per intravedere cosa può aver portato in dote questa nuova gestione.
Abbiamo intanto sentito la voce di “Pino” Sacripanti e un suo giudizio tecnico preliminare su queste prime giornate di lavoro in palestra. Le parole dell’esperto allenatore hanno intanto confermato le potenzialità, in parte ancora inespresse, dell’Estra e dei suoi singoli giocatori. Un’entrata in punta di piedi, la sua, con l’intenzione di inserire progressivamente elementi tecnico-tattici che consentano ai biancorossi di trovare maggiore equilibrio e qualche alternativa in più nel proprio gioco. Insomma, la strada per vedere la Pistoia targata Sacripanti non sarà breve. Intanto però gli obiettivi sono stati fissati, con alcuni numeri che incoraggiano a pensare che Saccaggi e compagni abbiano già imboccato la strada giusta per arrivare ad una versione definitiva o perfettibile.
UNA STRADA GIÀ IMBOCCATA
Al netto delle difficoltà manifestate, l’Estra dell’ultima parte di gestione firmata Tommaso Della Rosa aveva comunque saputo correggersi in diversi aspetti. Nelle quattro sfide che hanno preceduto il cambio in panchina la media dei punti subiti è stata 77: un netto miglioramento rispetto agli 83.5 registrati nelle prime 11 giornate, ossia dall’inizio del campionato alla sconfitta contro l’Urania Milano. Si trattava, in effetti, di uno degli elementi più preoccupanti a cui coach Della Rosa aveva spesso fatto riferimento. Proprio in questo periodo si registra infatti la migliore striscia di gare (quattro appunto) in cui le avversarie non sono riuscite a superare quota 80 punti. E se si considera che due di queste sono le sconfitte contro Scafati e Avellino, si può anche dire che Pistoia ha comunque saputo limitare i danni.
Dall’altra parte del campo va detto, invece, che i biancorossi sono stati particolarmente incostanti, con l’ultimo successo contro Cento a rappresentare un altro minimo ed incoraggiante segnale. I 91 punti messi a segno (figli in effetti di un primo tempo record da 50 punti) sono il secondo miglior score di questa stagione, dietro solamente ai 93 registrati nel successo con Bergamo e a pari merito con la vittoria in quel di Torino. Ma, più che la capacità realizzativa in toto, ad interessare è un altro aspetto. Coach Sacripanti ha parlato espressamente della necessità di trovare più alternative nel gioco offensivo, provando a non ricorrere eccessivamente alle soluzioni dal perimetro. Ecco che la sfida di domenica ha portato in dote anche la miglior percentuale stagionale dal pitturato: 65% di squadra. L’Estra ha oggettivamente tentato di più da due (46 tiri presi) e anche realizzato di più (30 mandati a bersaglio). In particolare Jazz Johnson e Seneca Knight hanno saputo esaltarsi in avvicinamento a canestro, così come, a seguire, anche capitan Saccaggi e Zanotti.
“SI PUÒ FARE”, MA…
Quindi, come diceva Gene Wilder in “Frankenstein Junior”, si può fare. I primi diktat del nuovo allenatore biancorosso risultano in scia con quanto già dimostrato dai suoi giocatori nelle ultime uscite: energia, aggressività, istinto e più alternative. Naturalmente stiamo parlando di un cantiere ancora in costruzione, ma dal quale si possono intravedere le forme dell’opera finale. L’equilibrio e la tranquillità, termini spesso usati in questi giorni, sono in effetti gli ingredienti che aiuteranno a rendere più tangibile la crescita dell’Estra, ancora vittima di blackout (il secondo tempo con Cento ne è stata una dimostrazione) e di una gestione non sempre reattiva nei momenti di maggiore difficoltà.
In primis ci sarà da arginare un altro problema di lungo corso: i troppi rimbalzi offensivi concessi con conseguenti seconde opportunità al tiro per gli avversari. Nonostante i miglioramenti visti nelle ultime gare, la media in questa voce statistica non è purtroppo scesa, anzi è anche salita leggermente: dai 12.5 delle prime 11 partite, il dato adesso è di 12.9. L’unica buona notizia è che, in tre degli ultimi quattro impegni, l’Estra ha quasi eguagliato o addirittura superato gli avversari in fatto di carambole catturate nella metà campo offensiva. E, altro dato interessante, proprio in questo mini-periodo Pistoia ha preso circa un terzo dei rimbalzi in attacco fin qui accumulati: 39 dei 118 totali.
Anche qui va ravvisato insomma un buon segnale sulla voglia dei biancorossi di buttarsi su ogni palla vagante e di salvare i possessi. E il lavoro proseguirà anche nella possibilità di trovare più protagonisti all’interno di una partita, con seconde linee come Filippo Gallo e Nicolò Dellosto che già sono risultati decisivi nelle ultime due vittorie della gestione Della Rosa. Tra la staffetta Magro-Zanotti sotto le plance, un Alessandrini da far tornare protagonista e uno Stoch da far crescere non sono poche le sfide per coach Sacripanti. E no, non ci siamo scordati di Luca Campogrande, per cui da adesso può iniziare un nuovo campionato. Questa è la speranza, prima che la logica esaurisca le giustificazioni e si decida di voltare pagina.







