Basket / Serie A2
Estra, Sacripanti al debutto: «Dalla squadra ho visto partecipazione»
Lunedì a Forlì primo impegno per il neo-coach dell’Estra: «Ai giocatori ho chiesto energia. Per vedere la mia impronta ci vorrà tempo»
Inizia il weekend che precederà il monday night di Unieuro Forlì-Estra Pistoia e, dopo la presentazione di martedì, si avvicina il debutto ufficiale sulla panchina biancorossa per coach Stefano Sacripanti. Pochi giorni, insomma, per prendere contatto con i suoi nuovi giocatori e per preparare una sfida che fungerà da primo mattone di questo nuovo corso tecnico. L’avvicendamento che ha portato all’addio di Tommaso Della Rosa è ancora molto fresco nell’ambiente, ma il campionato di A2 ha già mostrato l’impossibilità di concedersi pause per assimilare ogni evento. E, con le tante priorità che un nuovo programma di lavoro comporta, il nome dell’avversaria importa fino ad un certo punto. D’altro canto, Forlì è una squadra che vive attualmente una situazione di classifica più precaria di Pistoia e il peso specifico di questo confronto si comprende fin troppo bene.
«Abbiamo fatto pochi allenamenti – ha così esordito coach Sacripanti – Come allenatore cerco di dare la mia impronta tecnico-tattica alla squadra e per questo ci vorrà un po’ di tempo. Abbiamo provato a mantenere alcune cose dal punto di vista offensivo, mentre l’idea è quella di cambiarne altre a livello di gioco e in difesa. Ai giocatori ho detto di non pensare a mille situazioni di tipo di tecnico: quello è compito mio. Loro devono solo pensare a mettere tanta energia. Voglio che vengano fuori il loro istinto e la loro aggressività. Forlì? Non ci siamo ancora soffermati su un piano-partita. Hanno giocatori di alto livello: oltre agli americani, hanno italiani di talento come Aradori e Gaspardo. Abbiamo pensato di più a noi stessi e a lavorare al fine di avere un’identità di squadra più forte possibile, con regole difensive e principi offensivi che possano andare bene sempre, al di là dell’avversaria di turno. Credo che questa squadra abbia avuto dei momenti di buon basket alternati ad altri meno buoni: bisogna cercare di arrivare ad un equilibrio».
Gli obiettivi, dunque, sono chiari così come predisposti sul lungo termine. Prima di vedere l’Estra di “Pino” Sacripanti, infatti, servirà la giusta pazienza. Ma è altrettanto vero che questa Serie A2 non lascia molto spazio e tempo per attendere e lavorare con calma. Il mese di novembre per i biancorossi ne è stata la prova: dalla possibilità di raggiungere le prime posizioni al ritrovarsi nella cosiddetta “zona arancione” dei play-out. Intanto però è interessante anche capire come il nuovo coach ha trovato la sua squadra, reduce da un importante cambiamento.
«Questa nuova formula di Serie A2 mostra un campionato importante e molto difficile, con tante partite da giocare all’inizio. Stiamo vedendo anche dei giovani che stanno emergendo: gli stessi Gallo e Stoch hanno delle ottime possibilità. Da ex allenatore della Nazionale Under 20, penso che abbiano bisogno di mettersi alla prova in un contesto di formazione e credo che l’A2 sia quello giusto. A livello di allenatori, inoltre, moltissimi protagonisti hanno un passato lungo e prestigioso in Serie A: oltre al sottoscritto, penso a Frank Vitucci e a Piero Bucchi. Come ha reagito la squadra? Quando si entra in corsa, ci si mette davanti ad un gruppo che ha già delle regole precise. Ho cercato di stare più dentro possibile queste linee, provando al contempo a mettere qualcosa di mio. Il tempo non è illimitato, purtroppo, ma senza dubbio ho trovato partecipazione, coinvolgimento e voglia di venire incontro a delle richieste tecniche che non sono mai state affrontate».
Quindi che Estra sbarcherà all’Unieuro Arena? Intanto, con le dimissioni di Luca Civinini, lo slot di secondo assistente sarà momentaneamente occupato dall’allenatore dell’Under 17 biancorossa Marco Pinelli, anch’egli subentrato a stagione in corso. Per quanto riguarda “Pino” Sacripanti, le idee rimangono chiare su ciò che deve essere migliorato: non tanto una questione di singoli, ma di collettivo.
«Non posso sapere con che tipo di emotività la squadra si presenterà a Forlì. Io cerco di trasmettergli entusiasmo e di farli concentrare su quello che devono fare. Sappiamo di affrontare un’avversaria che ha un bravo allenatore e giocatori importanti. Adesso dobbiamo pensare molto a noi stessi, poi è chiaro che il lavoro con lo staff si concentrerà anche su Forlì. Johnson e Knight? Non credo che ci sia competizione tra di loro. Credo che il vero problema e la cosa su cui lavorare sia il collegamento tra i reparti. Abbiamo giocatori atipici tra il 4 e il 5, in grado di giocare con un ampio raggio di tiro, e un solo giocatore di area. Bisogna far sì che ci sia una collaborazione migliore nei lunghi nel farsi trovare e nei piccoli nel passare la palla. Quando riusciremo ad avere questo, offensivamente parlando, faremo un passo in avanti. Non dovremo solo giocare sul perimetro ma essere anche più fluidi nel muovere la palla, nell’uscire dai blocchi e nel tagliare l’area».








