Basket / Serie A2
Estra, Sacripanti si presenta: «Voglio dare più tranquillità alla squadra»
Il nuovo coach dell’Estra traccia la strada: «Pistoia deve ritrovare le proprie radici e tornare ad essere un campo ostico per tutti»
All’Estra Pistoia è ufficialmente iniziata l’era di Pino Sacripanti. Il coach brianzolo si è presentato nella mattinata di martedì e nel pomeriggio comincerà a lavorare con la squadra per preparare il prossimo impegno di lunedì 8 dicembre in casa di Forlì. Non molto tempo per imporre la sua pallacanestro ma sicuramente qualche giorno per conoscere i suoi giocatori ed iniziare con loro un nuovo percorso. Oltre a ringraziare la società, Sacripanti ha voluto in prima battuta rivolgere un pensiero al suo predecessore Tommaso Della Rosa.
«Voglio ringraziare il presidente, il direttore generale e il direttore tecnico per l’opportunità e la fiducia – ha così esordito l’ex coach di Cantù e Avellino – Voglio ripagarla in un posto come Pistoia, che è una piazza a cui sono molto legato. Porgo un saluto a Tommaso Della Rosa: so cosa vuol dire allenare nella propria città e so anche quanto si soffre quando le cose vanno male. Gli faccio un grosso in bocca al lupo per la sua carriera. Per quanto mi riguarda voglio dare il meglio e conoscere la squadra per fare le giuste valutazioni. So quanto è caldo il pubblico di Pistoia e quanto aiuto ci può dare: questo è un percorso che dobbiamo fare tutti insieme da qui alla fine. Io e i giocatori dovremo fare un passo in avanti l’uno verso gli altri. Cercherò di mettere qualcosa della mia pallacanestro per trovare maggiore equilibrio e gestire meglio certi momenti, sia positivi che negativi».
Coach Sacripanti sarà dunque chiamato a far emergere il meglio da una squadra che nell’ultimo periodo ha spesso peccato di continuità. Un gruppo che il nuovo allenatore dell’Estra conosce marginalmente e che dovrà trovare nuove sicurezze in campo. La curiosità su molti elementi del roster, a questo punto, viene di conseguenza. In primis per un Luca Campogrande che per ora è stato pressoché un oggetto estraneo.
«Non è facile dare un giudizio sulla squadra, visto che ci sono stati alti e bassi. Penso sia importante trovare il modo di passarsi la palla in maniera fluida e avere più protagonisti lungo l’arco della partita, come visto nell’ultima partita. Conosco bene Saccaggi, Campogrande e Zanotti per averli avuti in Nazionale Under 20, così come ho visto più volte all’opera Jazz Johnson e Daniele Magro. Hanno avuto delle difficoltà in un campionato complesso come quello di A2, ma hanno anche mostrato ottime cose: l’obiettivo è quello di trovare maggiore continuità. L’utilizzo di Campogrande? Adesso c’è l’idea di lavorare e osservare con l’obiettivo di tirare fuori le caratteristiche migliori di ognuno. Spero di essere bravo nel dare ad ogni giocatore la serenità ma anche le migliori situazioni tattiche. Bisogna capire se sono solo questi elementi da dover essere messi a posto o se ci sono anche questioni mentali da dover toccare. Non si tratta di doverli mettere in una comfort zone, ma di fargli acquisire più tranquillità».
Per coach Pino è dunque iniziata una nuova sfida, dopo i problemi che hanno chiuso anticipatamente le sue ultime esperienze in panchina. Il suo lavoro con la squadra partirà però con un assistant coach in meno, visto che Luca Civinini ha deciso di lasciare il proprio incarico dopo l’esonero di Tommaso Della Rosa. In attesa che anche lo staff tecnico venga ri-completato, un altro obiettivo sarà anche riportare entusiasmo nell’ambiente.
«La voglia di tornare sul campo ha contribuito e la possibilità di farlo a Pistoia è stata una motivazione in più. Sono dispiaciuto per la scelta di Luca Civinini: penso che sarebbe stato una risorsa importante. Questa è una bella sfida e dobbiamo essere pronti. Come squadra possiamo solo combattere più possibile: abbiamo un pubblico che ha sempre dimostrato di seguire club e roster quando ha visto impegno e dedizione. Dobbiamo per primi cercare di dare più energia, più voglia e più partecipazione, oltre a migliorarci in difesa. Capisco che l’anno scorso sia stato difficile sotto diversi aspetti e che la gente abbia delle aspettative di riscatto. C’è da recuperare le proprie radici, ossia quello di un campo difficile da espugnare: dovremo essere bravi a conquistarci la fiducia del pubblico».








