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Franco De Caria al via della Nove Colli: «Ho un conto in sospeso»

L'ultramaratoneta pistoiese Franco De Caria (Crediti foto: profilo Facebook Franco De Caria)

L’ultramaratoneta pistoiese ha da poco superato le 100 corse in carriera ma non vuole fermarsi: «Mi aspettano 350km di gare in un mese»

Sfidare ancora una volta i propri limiti. Migliaia di chilometri percorsi dopo, Franco De Caria ha ancora la voglia e la forza di mettersi in gioco e affrontare l’ennesima ardua impresa. Sabato 10 maggio alle ore 12, l’ultramaratoneta pistoiese sarà l’unico nostro concittadino ai nastri di partenza della temibile Nove Colli Running. Un percorso durissimo di 202,4 km con partenza e arrivo a Cesenatico, da oltre 3800 metri di dislivello attraverso l’Emilia-Romagna e – appunto – i suoi nove colli: Polenta, Pieve di Rivoschio, Ciola, Barbotto, Monte Tiffi, Perticara, Pugliano, Passo del Grillo e Gorolo.

«È LA GARA PIÙ DURA»

Per De Caria la 26ª edizione non sarà una prima volta assoluta ma forse mai come quest’anno le motivazioni sono così elevate. «L’ho già portata a termine nel 2017 e l’ho riprovata l’anno scorso a distanza di sette anni. Purtroppo non sono riuscito a finirla e mi sono dovuto ritirare dopo 113km. Quest’anno voglio risolvere questo conto in sospeso». Enorme la determinazione che traspare dalle parole del classe 1969, il quale ai nostri microfoni ha raccontato insidie, particolarità e curiosità su una delle ultramaratone più toste e belle del mondo.

«Mi preparo da un anno per questa gara – ha spiegato De Caria -. È davvero durissima. Non c’è altro modo di allenarsi se non gareggiando tanto. Sono 26 anni che esiste e all’incirca riesce a finirla un partecipante su tre. Già questo dà la misura di quanto sia dura. A mio avviso è la più complicata in Italia tra le ultramaratone, persino più della Milano-Sanremo nonostante in quel caso i km siano 284. Tra le difficoltà maggiori qui vi è il doverla completare in massimo 30 ore di tempo».

Con quasi 90 partecipanti provenienti da tutto il mondo, la Nove Colli Running è uno degli appuntamenti più attesi dagli amanti di questa faticosissima specialità. E se per i meno impavidi vi è la possibilità di correre i “soli” 84,4 km della Quattro Colli in 12 ore 15 minuti, per i più coraggiosi quello non sarà che il secondo degli otto checkpoint. Il percorso prevede infatti dei “cancelli” entro i quali è obbligatorio passare nel tempo prestabilito pena la squalifica dalla gara. Ad esempio, il cancello del km 59,6 sarà aperto fino alle ore 20 della sera di sabato, mentre quello al km 136,6 dovrà essere superato entro le ore 8:15 della domenica mattina. Proprio questa, secondo Franco De Caria, è una delle insidie maggiori.

«A complicare la gara vi è sicuramente il dover rispettare i checkpoint – ha ammesso l’ultramaratoneta pistoiese -. Non solo è dura arrivare in fondo ma diventa anche una corsa contro il tempo. Oltre a questa vi sono tante altre insidie. Io personalmente ad esempio temo molto il caldo. Lo scorso anno i primi 23km li affrontammo tutti sotto il sole cocente di mezzogiorno. Per quanto mi riguarda preferisco una giornata di pioggia che al caldo rovente. Il meteo diventa davvero fondamentale. Chiaramente poi conta la condizione fisica nel giorno della gara e più di ogni altra cosa la forza mentale. Queste sono gare in cui all’80% influisce la testa. L’allenamento è importantissimo sia chiaro ma le crisi capitano e con tutte le salite lunghe e ripide da affrontare è basilare restare concentrati».

«Le mie sensazioni comunque sono buone – ha proseguito De Caria -. Mi sono allenato tanto e le motivazioni sono altissime. Voglio rifarmi dopo la gara dell’anno scorso in cui ho commesso alcuni errori. Non la riprovavo da tanti anni e mi ero forse dimenticato quanto fosse dura. Quest’anno potrebbe essere quello buono per arrivare ancora una volta fino in fondo, salvo ovviamente imprevisti. In una gara così lunga i grossi problemi inattesi rischiano davvero di estrometterti dalla corsa».

IN ARRIVO UN TRITTICO DA URLO

Se già la corsa di per sé è uno sport dal grosso sforzo mentale – oltre che ovviamente fisico – nel caso delle ultramaratone questo viene ulteriormente ampliato. Pensate infatti ad un atleta che deve passare circa 30 ore a correre da solo giorno e notte, su e giù per salite e discese. Sì, avete capito bene, per arrivare in fondo Franco De Caria non si fermerà nemmeno di fronte al calar del sole. Per ottenere il suo ambizioso obiettivo ci sarà bisogno dunque di tutto il supporto possibile.

«Avrò una squadra al mio fianco che mi supporterà in questa gara seguendomi con un pulmino – ha raccontato -. Ci sono i ristori lungo il percorso ma avere qualcuno che ti supporta per qualsiasi cosa è vitale in queste occasioni. La notte è freddo, non dormi mai e sei da solo a correre. Non puoi pensare di fare gruppo perché ognuno ha il suo passo e devi pensare a superare i checkpoint in tempo. Ti ritrovi di notte a correre delle salite da solo. La squadra diventa fondamentale anche solo per la compagnia, per una telefonata. Per il morale è importantissimo».

«Il mio obiettivo sarà quello di concludere la gara entro le 30 ore come da regolamento della competizione – ha proseguito -. L’altra volta la conclusi in 29, quindi se poi ci fosse margine anche di miglioramento sarei ulteriormente contento. Ora ho una esperienza maggiore e spero che mi serva per migliorarmi ancora».

Per De Caria comunque, la Nove Colli Running sarà solo l’antipasto di un trittico di imprese da strabuzzare gli occhi. Dopo la corsa in Emilia-Romagna sarà infatti il momento di preparare la 100km del Passatore e subito dopo arriverà anche la Pistoia-Abetone, per la bellezza di 350km in un mese. Il giusto modo di festeggiare il recente traguardo delle oltre 100 corse in carriera.

«Il mio obiettivo stagionale è completare questo trittico di ultramaratone – Parliamo di circa 350km di gare in un mese. Tengo particolarmente all’Abetone, sarà la mia undicesima volta, per un pistoiese è una gara a cui dover sempre partecipare. Tagliare il traguardo delle 100 tra maratone e ultramaratone è stato molto bello e non vedo l’ora di correre le prossime. Specialmente le ultramaratone, sono quelle che preferisco. Le maratone ormai sono come un allenamento in preparazione alle gare più dure». Appuntamento dunque a sabato 10 maggio per 202,4 km di sofferenza e soddisfazione su e giù per i colli romagnoli. In bocca al lupo Franco!

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