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Basket / Serie B Nazionale

Gema-Herons: il derby visto da Giancarli e Infante

I due protagonisti Giancarli e Infante

Dalla garra di Infante alla voglia di rivincita di Giancarli: i due volti del derby di domenica 19 febbraio, vero e proprio spartiacque della stagione

Nella settimana che precede il primo derby Gema-Herons del 2023 più che parlare noi abbiamo voluto dar voce a due protagonisti. Uno è l’anima degli Herons da due stagioni mentre l’altro è l’elemento più esperto della Gema. A voi, Marco Giancarli e Luca Infante.

Marco, la differenza tra il derby di quest’anno e quello dello scorso?

«Sicuramente la categoria, ma niente di più. Decima sfida in meno di un anno contro Gema, ma sarà l’ennesima festa per il basket montecatinese al quale noi siamo invitati di primo piano e dei privilegiati nel poterla disputare. Chi potranno essere i protagonisti? Anche chi non ti aspetti quindi dovremo essere bravi noi a preparare la gara su 9-11 titolari dell’altra squadra».

Luca qual è il derby più infuocato vissuto in carriera?

«Sfide stracittadine non le ho mai vissute, ma derby regionali infuocati una marea, da Reggio-Forlì a Reggio-Imola passando per Brindisi-Ostuni dove ci incontrammo in coppa. Il derby più sentito rimane comunque Biella-Torino, il più bello vissuto da me perché nella prima ci ho giocato per 4 anni e sono stato anche capitano. Quel Torino-Biella con 5000 persone non lo dimenticherò mai anche perché ero molto legato alla città».

Arrivare al derby dopo la sosta rispetto alla Gema che ha giocato e perso: pro o contro?

Marco: «Dipende da come si vuole vedere: non giocare ci ha fatto ricaricare le pile e preparaci al meglio per questa sfida. Dall’altra parte però ci ha tolto il ritmo partita. Dovremo essere bravi ad allenarci con la cattiveria giusta e la voglia di proporre delle ultime settimane e recepire i concetti chiesti dallo staff tecnico. Se facciamo queste cose le possibilità di vittoria si alzano».

Luca: « A me in generale non mi piace fermarmi e ripartire perché ho paura che si perda il ritmo di gioco. Loro arrivano pronti perché preparano la gara da più tempo, ma noi abbiamo il dente avvelenato dopo una gara persa a Livorno giocata punto a punto dove non ce l’abbiamo fatta solo per qualche dettaglio. Tra Pavia, Piombino e le due squadre di Livorno ci è mancato solo il guizzo nei momenti cruciali e una palla persa in più o in meno ha fatto la differenza».

Cos’è cambiato rispetto al derby d’andata?

Marco: «Un girone fa perdemmo di un punto in maniera rocambolesca per come si era messa la partita. Rispetto a ottobre siamo due squadre differenti: loro hanno cambiato l’allenatore e inserito due giocatori di assoluto livello mentre noi tre. Il fatto di arrivarci noi in forma di risultati, ma entrambi alla disperata ricerca di punti fa sì che non ci sia un vero e proprio favorito. Cambia poco in sintesi: sono sempre due punti fondamentali e ci troviamo al giro di boa perché dopo di questa mancheranno 9 partite e ogni gara sarà fondamentale».

Luca: «Ora abbiamo un assetto di squadra diverso. I due Marco hanno spostato un po’ gli equilibri. Certo loro sono più avanti in classifica, noi abbiamo perso qualche gara di troppo, ma stiamo lavorando bene e arriveremo al derby più carichi che mai. L’obiettivo è di regalare soddisfazioni a noi stessi e alla società».

4 mesi fa iniziava il campionato, tra meno di tre finirà la regular season: qual è il tuo pensiero?

Luca: «Per me questo campionato è stato tutto nuovo perché ho fatto la serie B per l’ultima volta nel 2005. Il girone è difficile e molto equilibrato e la classifica se purtroppo ci dice questo non c’è da nascondersi: bisogna uscirne nel minor tempo possibile. Bastano due vittorie e ti ritrovi settimo-ottavo e sta a noi stringersi ancora di più e tirare fuori tanta cazzimma».

Marco: «Sono abituato a guardare di domenica in domenica ed è stata la nostra forza nelle ultime settimane. I risultati ci hanno premiato e veniamo da un filotto di vittorie importanti. Durante ogni gara dobbiamo provare a competere nell’arco dei 40 minuti per far aumentare le possibilità di vittoria. Solo a maggio quando saremo a Pavia alzeremo la testa e potremo lì fare dei calcoli».

Qual è il tuo rapporto con il tifo termale? E il coro che preferisci di più?

Luca: «I tifosi termali sono super! Rappresentano per noi il sesto uomo in campo con ragazzi che hanno una passione incredibile. Mi sono legato molto perché ho visto in loro l’entusiasmo anche nei momenti più brutti che abbiamo passato: non sono tifosi che salgono sul carro solo quando si vince. Il coro? Quello indirizzato a me piace molto!»

Marco: «Amo tutti i cori perché nascono in una maniera veramente pazzesca. Non ci hanno fatto mai sentire soli nonostante le problematiche Covid della scorsa stagione perché ci hanno seguito ovunque, non lasciandoci mai soli. Tifosi come questi sono abituati ad altri e alti livelli, ma e riconoscono quello che stiamo facendo. Se però dovessi scegliere un coro il più bello è “Amarti ancora” di Gianna Nannini che nacque nel periodo dei play-off. Ogni volta che lo sento impazzisco perché mi riporta alla mente quei momenti d’oro, specialmente perché tutt’ora viene cantato anche dalle poltroncine».

Un tuo pronostico inverso: dove finirà la Gema/Herons a fine stagione?

Luca: «Ho imparato a guardare in casa mia anche se da esterno divoro qualsiasi tipo di basket Per deformazione professionale seguo dall’Eurolega alla serie C dato che studio per diventare direttore sportivo quando appenderò le scarpette al chiodo. Più che per loro posso sperare per noi di finire nel miglior modo possibile. Sarebbe bello uscire con una vittoria domenica per toglierci anche un po’ di sfortuna. Abbiamo alzato il livello tecnico e ora possiamo giocarcela con tutti».

Marco: «Loro hanno una classifica che non è veritiera per il roster di spessore che possiedono, da Laganà a elementi della scorsa stagione come Neri e Ghiarè. Sono un po’ in difficoltà di risultato, ma hanno costretto ai supplementari Livorno e perso solo all’ultima curva a Piombino: gli manca poco per sbloccarsi. Certo, magari speriamo non domenica»

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Assurdo amante della storia (da prenderci due lauree) e del calcio (da confondere van Basten con van Gogh), considera ancora il televideo più veloce di alcune app. Per lui la domenica senza calcio è un lunedì venuto male.

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