Basket / Serie B Nazionale
Herons, la stagione inizia con la Supercoppa: «Competiamo per vincere»

Dopo la presentazione davanti ai tifosi al Caffè Gambrinus, è già tempo di debuttare in quel di Ravenna con la semifinale contro la Pielle
Il meteo che minacciava l’ennesimo scroscio di questo piovoso settembre è stato, questa volta, clemente. Chi crede nella scaramanzia di ogni genere, anche la più spicciola e banale, lo può prendere come un buon presagio per il futuro. Non è certo però con la sola fortuna che la Fabo Herons Montecatini vuole costruire nuovi successi. A dire la verità, se c’è una stagione nella quale gli Aironi vogliono fare la voce grossa e mirare al bersaglio grosso non curandosi minimamente di chi si vorrà opporre, non ci può esserne una migliore di questa.
In tanti, sostenitori ed appassionati, si sono dati appuntamento sotto i portici dello storico Caffè Gambrinus. Non poteva che avvenire nel cuore pulsante della città termale la presentazione ufficiale della nuova Fabo, evento che cade a 48 ore esatte dal primo ma già decisivo impegno sul parquet: la semifinale di Supercoppa di B contro una rivale storica, la Pielle Livorno. Nemmeno il passaggio dal girone sud a quello nord ha impedito lo svolgimento di quella che negli ultimi anni divenuta è una classica della terza serie. Il match di sabato 13 settembre sarà già un test di una certa caratura per poter dare una valutazione della forma attuale e del potenziale della banda di coach Federico Barsotti, che tra l’altro partirà favorita sulla carta anche a causa di un’estate non semplice per i labronici (hanno avuto diversi problemi societari che li hanno rallentati durante il mercato). Eppure in casa Herons le aspettative e l’attenzione non sono rivolte solo alla Supercoppa, anzi: la testa inevitabilmente va già al campionato.
Non è un caso se questa volta il presidentissimo Andrea Luchi non si sia quindi voluto nascondere di fronte alla platea rossoblù. Il suo messaggio verso tutta la concorrenza è stato esplicito e diretto: «La mentalità italiana legata allo sport tende a definire perdenti chi arriva secondo, invece è ripetitività di rendimento al vertice. Il fatto che compiamo 5 anni di vita non va dimenticato, siamo cresciuti in maniera esponenziale perché tutti noi che lavoriamo ci mettiamo cuore, passione, dedizione e sacrificio. La squadra è stata costruita con linee guida precise col coach, rinforzandoci dal punto di vista fisico ed atletico. Abbiamo preso giocatori che hanno vinto in questa categoria, con Lukas (Aukstikalnis) come ciliegina sulla torta; lui ha colpi da fuoriclasse e la consapevolezza che la squadra viene davanti a tutto. Abbiamo fatto una squadra competitiva, quindi mettendoci la faccia dico che noi competiamo per vincere, sarei irrispettoso di chi vive per questa maglia se dicessi il contrario. Montecatini e la Valdinievole sono un posto magico che, se vuol tornare a certi livelli, dovrà dare il massimo, credersi migliore di quello che è e ritrovare l’orgoglio. Noi siamo gli Herons, noi dobbiamo volare alto come l’Airone che ci rappresenta. Solo così torneremo in Serie A».
Una dichiarazione d’amore verso la propria gente ma anche una sorta di manifesto programmatico di ciò che il club rappresenta e svolge quotidianamente. La dirigenza ha fatto il suo in estate e lo ha fatto con i fenomenali risultati che sono sotto l’occhio di tutti, cioè allestendo il roster che tutte le altre 39 società di B Nazionale temono. Gli atleti sono saliti sul palco uno ad uno, facce rilassate e sorridenti con tanto di sketch vari tra di loro. Tanti applausi per i reduci (in particolar modo Sgobba e capitan Natali, i due ‘enfant du pays’) ma anche per i nuovi, con gli occhi puntati soprattutto sulla ‘ciliegina sulla torta’ Aukstikalnis, l’uomo chiamato a fare la differenza. Ovviamente il mood sabato dovrà essere un altro rispetto a quello del Gambrinus, quello tenace e battagliero di tutte le squadre di coach Barsotti. Già poter assistere ad una prova da squadra unita e compatta sarebbe benaugurante in ottica futura, fermo restando che l’accesso alla finale potrebbe non solo valere la Supercoppa ma anche trasformarsi una clamorosa stracittadina contro l’altra metà di Montecatini, La T Gema. Un’extra-motivazione di non poco conto.
Una volta completata la kermesse del PalaDeAndrè il cammino vero e proprio prenderà il via prossima settimana da San Vendemmiano. Cambiati i giocatori (ma non tutti) e cambiato il girone, resta inamovibile una costante rispetto agli anni scorsi: il coach ed il suo staff tecnico, che avranno l’onere di cancellare le due delusioni finali con Avellino e con Mestre. «Ogni anno siamo riusciti a fare uno step in avanti – sono le parole davanti al pubblico del Gambrinus di coach Barsotti – a livello sportivo stiamo cerchiando quotidianamente di stare dietro all’evoluzione esponenziale che sta avendo la società, cosa che in questi anni abbiamo fatto essendo arrivati in fondo a tutte le competizioni disponibili. Siamo a sudare da ormai un mese, per provare ad ottenere quello che abbiamo sfiorato due volte. Credo che ci meriteremmo quel traguardo, sia per l’impegno che ci abbiamo sempre messo che per la metodologia che utilizziamo dal primo giorno per non lasciare niente al caso. So che anche questa sarà una splendida cavalcata ma questa volta, se arriveremo lì in fondo, l’occasione non ci deve sfuggire».
Sia il presidente Luchi che Barsotti hanno sottolineato l’aspetto dell’evoluzione societaria, fattore che molti dei super-innesti (da Rossi a Chinellato passando per Aukstikalnis stesso) hanno indicato come il motivo per cui sposare la causa Herons. Le partite, d’altronde, vanno vinte fuori dal campo prim’ancora che dentro: «E’ la quinta inaugurazione a cui presenzio – sottolinea Mario Boni, che da leggenda termale ricopre da tempo il ruolo di brand ambassador Fabo – la squadra ogni anno sembra sempre più forte. Mai come questa volta ho visto lo sforzo della società di fare le cose in grande. Sono tutti molto carichi e motivati. Il campionato è difficile, lo dimostrano le ultime due annate con sconfitte in finale: lo sport, si sa, sa essere micidiale e spesso si trascurano le gesta di chi perde, però arrivare in finale è comunque un grande risultato. Nel basket arriva sempre quel momento in cui la palla ha un altro peso, è il suo bello. La speranza è di ritrovarsi a maggio e a giugno a giocarci questo tipo di partite e magari vincerle con un pizzico di fortuna in aiuto». «Ho giocato a pallacanestro come tutti qui, perché questa è ‘basket city’ – è invece il discorso del sindaco Claudio Del Rosso – ognuno in casa ha una maglia rossoblù, è una passione che nasce da lontano. E’ una società vincente, lo dimostrano le tante finali giocate in questi anni sebbene molte di queste siano andate a finire male. Questa squadra ha un’arma in più nel capitano: Nicola Natali è un ragazzo eccezionale dentro e fuori dal campo».
