Impianti
La Ditta Finocchiaro alza la voce: «Responsabilità non nostre»

L’impresa esecutrice dei lavori fa chiarezza: «Prolungamento dei tempi? Avevamo messo al corrente l’amministrazione della possibilità»
Dopo l’attacco arriva anche la risposta. A prendere la parola, in merito al caso PalaTerme, stavolta è la Ditta Finocchiaro, impresa siciliana responsabile dei lavori alla struttura termale. A riportare l’intervento è stato, nell’edizione odierna, il quotidiano La Nazione. L’azienda catanese ha ricordato in primis come la responsabilità per il ritardo dei lavori non sia sua e che una parte delle responsabilità sia da attribuire anche alla vecchia amministrazione comunale. «È palese come non vi sia alcuna responsabilità – si legge su La Nazione – della nostra azienda se i lavori di ristrutturazione del Palaterme non sono stati ultimati nei tempi prefissati e ciò ci ha solo procurato danni. Nonostante questo, a cui vanno aggiunti gli addebiti e le accuse ricevuti, continuiamo a collaborare per lo spirito che ci contraddistingue al fine di risolvere quotidianamente problematiche che nemmeno dovrebbero riguardarci. L’ultima è quella relativa all’evento programmato per il primo dicembre, di cui l’impresa ha avuto conoscenza solo durante la riunione del 18 settembre, e per la quale ha inteso inviare il programma lavori citato dai giornali».
«Il cantiere è stato hanno consegnato ad aprile 2024 ma, in realtà, abbiamo potuto avviare i lavori solo a fine giugno 2024. Ciò ha determinato lo slittamento della fine dei lavori al 24 agosto 2025 (scadenza contrattuale). Se la scadenza era già di per se a ridosso degli eventi programmati per l’autunno 2025, compreso il campionato nazionale di basket, senza tener conto che dopo il completamento dei lavori interviene il periodo per i collaudi che per normativa può portare al protrarsi delle attività sino a sei mesi dalla fine dei lavori. È palese quindi come l’amministrazione non avrebbe potuto già a priori impegnare il PalaTerme per eventi e/o attività prima di collaudare le opere e quindi prima del 24 dicembre 2025».
«L’impresa – si legge ancora – sin da subito ha posto in essere dubbi su alcune parti progettuali dell’opera, in modo particolare in relazione a quella ritenuta di maggior impatto: il rifacimento del manto di copertura. Le contestazioni dell’amministrazione si sono infrante nelle nostre risposte, in cui abbiamo esposto in modo puntuale le criticità rilevate, tradotte nella necessità di effettuare una prima perizia di variante nel febbraio 2025. Dall’inizio dei lavori e sino a tale data la parte d’opera principale è rimasta bloccata, mentre le altre opere interne sono sempre andate avanti secondo programma. Da marzo a tutto giugno 2025 – dice l’impresa Finocchiaro – il coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione ha dovuto confrontarsi, con il supporto della nostra azienda e della ditta subappaltatrice delle opere di copertura, in modo serrato con l’Asl, al fine di concordare la migliore modalità esecutiva in sicurezza, in considerazione del fatto che il piano di coordinamento e sicurezza di progetto ne era sprovvisto. I lavori di copertura hanno potuto avere avvio solo a metà luglio, dopo aver ricevuto il via libera dall’azienda sanitaria e ottenuto un ordine di servizio specifico per ulteriori lavorazioni non previste ma necessarie».
